TORRE DI SANTA JONA

 


STRUTTURE E MONUMENTI DI OVINDOLI

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SANTA JONA


 

 

 

 

POSIZIONE DELLA TORRE DI SANTA JONA

 


STORIA DELLA TORRE DI SANTA JONA


 

STRUTTURA DELLA TORRE DI SANTA JONA

 

Torre di Santa Jona. (Immagine personale)

 

La Torre di Santa Jona è una struttura isolata costruita in epoca medievale di controllo territoriale, precisamente di controllo della parte nord del Lago Fucino. Questa era in collegamento visivo con le altre strutture militari come il castello di Celano e il castello di San Potito.

 

 

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– Struttura esterna

La sua struttura della torre è impostata su un banco roccioso e formata da un corpo ad anello circolare alto e robusto  di maggior diametro. Il paramento esterno è in conci squadrati di pietra sovrapposti in filari regolari.

 

 

Immagini del corpo robusto della torre di Santa Jona. (Immagini personali)

 

Basamento roccioso della torre di Santa Iona. (Immagine personale)

 

La base su pietra e il corpo robusto fanno pensare subito all’alto grado di resistenza della struttura ai vari terremoti che si sono succeduti nel corso delle epoche. Una struttura come questa in grado di resistere a terremoti come quelli del 1349, del 1456 o del 1915, dimostrano senza ombra di dubbio che siamo di fronte ad un buon grado d’ingegneria o comunque di notevole capacità di erigere un bene che dura nel tempo.

 

La visione della struttura dimostra che essa doveva
possedere in passato un corpo superiore come terminale venuto meno con il sisma del 1915. (Immagine personale)

 

E’ vero che questa torre è stata oggetto di restauro in varie epoche, ma nessun restauro era capace di consolidare un bene storico nel modo in cui lo facciamo oggi, per il semplice motivo che la conoscenze di oggi sono più approfondite di ieri. Quindi la costruzione iniziale è stata perfettamente azzeccata.

 

Il corpo alto e robusto della torre medievale di Santa Iona. (Immagine personale)

 

Considerando comunque i vari terremoti che si sono succeduti nel tempo, sicuramente quello del 1915 è stato il più forte e più distruttivo ed è molto probabile che nonostante la consistenza e la durezza della struttura, questa abbia comunque risentito fortemente del sisma capace di fargli perdere la sua parte più elevata.

Ciò lo diciamo in quanto osservandola si capisce bene che la torre dovesse essere più alta dell’attuale e quindi possedere una struttura merlata, che doveva servire in epoca medievale da punto di osservazione. Successivamente al terremoto del 1915 diversi pezzi della torre sono stati prelevati da questa per essere usati per erigere le abitazioni vicine.

 

Varco d’accesso al vano inferiore. (Immagine personale)

 

Tra il 2007 e il 2015 più o meno dopo circa cento anni dal sisma di Gioia dei Marsi la torre è stata restaurata integralmente integrando il paramento esterno nelle zone mancanti, rinchiudendo una breccia esistente sul prospetto meridionale e creando un varco d’accesso al vano inferiore. Il vano superiore è stato coperto con un solaio in ferro e laterizio.

 

 

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– Struttura interna

La Torre di Santa Jona oggi. (Immagine personale)

(Immagine da https://www.terremarsicane.it/a-santa-iona-un-grande-successo-con-incontro-darte/)

 

 

La struttura interna è costituita da due piani:

 

– Il piano terra è strutturato a pianta circolare ed è coperto da una volta semisferica in pietra con un’apertura oculare. Questo spazio in epoca medievale era adibito a magazzino e cisterna e comprendeva due vani uno sovrastante l’altro. Nella muratura sono ancora presenti e posti ad una certa quota, i segni degli alloggiamenti delle travi del solaio intermedio.

 

– Il piano superiore è fatto in pianta ottogonale e attualmente ha una copertura con un solaio in ferro e laterizio. In antichità questo piano era riservato al corpo di guardia e vi si arrivava tramite l’utilizzo di una pusterla esterna orientata a sud verso l’alveo del Fucino. La pusterla era sovrastata da un architrave rettilineo e monolitico in pietra. Di questa pusterla rimane una mensola, che sosteneva il ponte di legno che collegava la torre al battiponte, che oggi non esiste più.

 

 


BIBLIOGRAFIA:

 

1) https://prolocosantajona.jimdo.com/toponimo-di-santa-jona/

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3) http://www.fucino.altervista.org/pagina-875327.html

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7) http://www.pereto.terremarsicane.it

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14) Van Wonterghem, I Peligni e il loro territorio prima della conquista romana

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16) www.wikipedia.org

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21) http://www.santemarie.terremarsicane.it/

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24) www.civitellaroveto.org

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26) Marco Bianchini – Edilizia storica della Marsica occidentale – Editrice Dedalo di Roma

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28) www.albafucens.info,

29) www.mondomedievali.net

30) Testo di Ireneo Bellotta ” I CASTELLI D’ABRUZZO” – Newton Compton Editori

31) https://prolocosantajona.jimdo.com/toponimo-di-santa-jona/

 

 


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