TAGLIACOZZO – FONTANA DELL’OBELISCO


STRUTTURE E MONUMENTI DI TAGLIACOZZO


 

 

POSIZIONE DELLA FONTANA DELL’OBELISCO DI TAGLIACOZZO

 

 

 


STORIA DELLA FONTANA DELL’OBELISCO DI TAGLIACOZZO

 

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XIX secolo

La fontana dell’Obelisco è una struttura monumentale, che si trova al centro della piazza più importante di Tagliacozzo, che in qualche modo ne rappresenta il centro cittadino. La piazza dell’Obelisco è dal XV – XVI secolo e ha avuto per lungo tempo la funzione di piazza del mercato del centro cittadino. Inoltre per molto tempo il punto dove è stata poi costruita la fontana, era la posizione dove si trovava il cosidetto “Pilozzo”, ovvero un sedile in pietra con un foro in mezzo. Su questo sedile venivano mandati alla gogna pubblica facendoli sedere a forza con i calzoni calati.

 

Queste persone erano debitori insolventi che una volta esposti al pubblico dominio venivano dichiarati falliti e il debitore veniva sciolto dai suoi debiti finanziari, e successivamente se questi avesse voluto chiedere nuovi crediti, non avrebbe ricevuto alcun nuovo sostegno, perchè incapace di di gestire alcunchè.

 

Questa usanza della gogna pubblica a Tagliacozzo dura fino all’inizio del XIX secolo, allorquando nel periodo della nuova restaurazione borbonica a partire dal 1815 viene sospesa. Al posto del cosidetto “Pilozzo” che viene rimosso viene ristrutturata la piazza con la costruzione di una nuova fontana, ovvero la fontana dell’Obelisco, da cui poi la piazza prende il nuovo nome, abbandonando il vecchio di Piazza da Piedi.

 

La costruzione della nuova fontana e quindi l’ultimazione della piazza avviene nel 1823-25. Da allora la fontana dell’Obelisco diventa il fulcro del paese, trasformando in profondità la piazza che diventa il salotto buono di Tagliacozzo.  La fontana una volta terminata diventa da subito una forte attrazione turistica per tutte la persone che vengono a soggiornare nel paese a partire dalla fine dell’Ottocento.

 

Nel corso del XIX secolo sia la fontana dell’Obelisco che la sua piazza diventano il teatro, per meglio dire il palcoscenico naturale, di tanti avvenimenti avvenuti soprattutto dal 1850 in avanti. Ci riferiamo soprattutto ai molti accadimenti seguiti all’unità italiana, che hanno interessato Tagliacozzo con il fenomeno del Brigantaggio. La questione è spinosa in quanto proprio a Tagliacozzo è avvenuta la fucilazione di un importante generale borbonico.

 

La storia ci dice che il generale borbonico Josè Borjes nel 1861, ha il compito di guidare l’alleanza fra la monarchia borbonica e alcune importanti bande di briganti contro i Savoia. L’alleanza fra Francesco II e la banda di Carmine Crocco della Basilicata si spezza per contrasti tattico-militari. Josè Bojes si deve allora recare a Roma da Francesco II per conferire. Egli dalla Basilicata passa per la Marsica per giungere poi a Roma. Qui forse per delazione di alcuni abitanti della zona di Tagliacozzo viene scoperto e inseguito da un reggimento di bersaglieri, comandati dal maggiore Enrico Franchini. Nella notte tra il 7-8 dicembre 1861 dopo un grosso scontro a fuoco Franchini arresta Borjes presso il casale Mastroddi nei pressi di Castelvecchio di Sante Marie. Successivamente lui e i suoi uomini vengono condotti a Tagliacozzo e senza alcun processo viene fucilato insieme i suoi uomini presso Piazza dell’Obelisco.

 

Dopo la fase del brigantaggio durata fino al 1870, la piazza e la fontana vengono a rappresentare il fulcro del vivere cittadino, che sempre di più rappresentano le ambizioni di Tagliacozzo manifestandosi come il salotto della città.

 

 

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XX Secolo

 

Tagliacozzo all’inizio del secolo è una cittadina importante della Marsica, ma non più il centro decisionale della zona, che si è spostato ad Avezzano. Tuttavia rimane un paese di grande importanza con 9.000 unità residenti e un inizio di turismo di massa.

 

Con il terremoto del 1915 s’interrompe questa crescita cittadina, che perdura per alcuni anni a causa delle grandi tragedie del momento, come la 1 guerra mondiale e la successiva epidemia della Spagnola che portano il paese a diminuire di popolazione. Poi dal 1922 la popolazione torna lentamente a crescere e negli anni ’20 e ’30 riprende anche il turismo. In questo quadro la fontana e la piazza dell’Obelisco diventano ancora più importanti.

 

Successivamente Tagliacozzo affronta come tutta la Marsica gli orrori della seconda guerra mondiale, soffrendo moltissimo durante l’occupazione tedesca, ma per fortuna il paese viene risparmiato dai bombardamenti alleati, consentendo con ciò di salvare il suo importante patrimonio storico, compresa la meravigliosa piazza e fontana dell’Obelisco.

 

Dopo la guerra Piazza dell’Obelisco e la sua fontana tornano il centro del paese, ma questa volta di un paese che si viene sviluppando. Certo le difficoltà sono ancora grandi e molte persone decidono di trasferirsi altrove, specie nel nord Italia, ma le cose per fortuna iniziano a girare, la gente torna a Tagliacozzo e riprende il flusso turistico verso il paese.

 

Questo s’incrementa poi nel corso degli anni ’70 e ’80 grazie alla costruzione delle autostrade A24 e A25. A metà anni 80′ infine con il boom economico della Marsica anche  Tagliacozzo si risolleva definitivamente, e il settore  turistico si rivela uno dei migliori che spinge l’economia locale con effetti molto positivi nel corso del tempo.

 

 A fine secolo Piazza Obelisco con la relativa fontana dell’Obelisco, rappresentano ancora una volta il centro del paese, e ciò si conferma dai numerosi commenti che riguardano il paese. Da questi commenti emerge un forte entusiasmo verso questa piazza per il connubio di atmosfera, storia, e cucina locale che emergono stando seduti qui o semplicemente passeggiando in Piazza Obelisco. In pratica Piazza obelisco con la sua fontana emergono come il salotto buono del paese.

 

I commenti sulla fontana sono poi così positivi che confermano in pieno il giudizio dato su questa dal grande intellettuale Federico Zeri, che ha definito la piazza e di riflesso la sua fontana come una delle piazze delle più belle d’Italia.

 

 

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XXI Secolo

 

Immagine della fontana dell’Obelisco all’interno della piazza omonima (2019). (Immagine personale)

 

Con l’inizio del nuovo secolo Piazza Obelisco e la sua fontana vengono restaurati e attraverso un complesso restauro del paese sia sul piano monumentale che artistisco spingono fontana e piazza a divenire il centro di ogni attività di carattere ludico o di approfondimento.Qui infatti si tengono concerti e spettacoli, nascono nuovi pub e ristoranti e soprattutto s’incrementa l’attività artistica ricreativa del comune.

 

Fontana dell’Obelisco (2019). (Immagine personale)

 

La fontana dell’Obelisco in questo quadro di rilancio del borgo si afferma ormai come il punto di partenza e di arrivo di qualsiasi percorso alla scoperta di questo meraviglioso borgo.

 

 


STRUTTURA DELLA FONTANA DELL’OBELISCO DI TAGLIACOZZO

 

La fontana dell’Obelisco di Tagliacozzo. (Immagine personale)

 

La fontana dell’Obelisco d’inizio 800 è in stile tardo barocco e ha caratteristiche molto particolari che ne fanno una delle più belle fontane dell’Italia, secondo la definizione data dall’intellettuale Federico Zeri.

 

La particolarità della fontana sta nella fusione tra gli elementi tardo barocchi (le volute, le cochiglie ecc.) e gli elementi naturali (la roccia artificiale). Questa fusione fra natura e barocco è una caratteristica che si ritrova alla fine del ‘700, che prosegue fino all’inizio XIX secolo, come nel caso della fontana dell’Obelisco di Tagliacozzo.

 

Parte basale della fontana dell’Obelisco. (Immagine personale)

 

La fontana parte alla base con una vasca ottogonale e prosegue poi nella sua particolarità di fusione di elementi naturali con elementi tardo barocchi. Riguardo gli elementi naturali vi è questa roccia artificiale scolpita come se fosse uno scoglio naturale, apparendo come una simulazione della natura.

 

Parte alta della fontana dell’Obelisco. (Immagine personale)

 

Gli elementi tardo barocchi riguardano le quattro volute presenti ai quattro lati della struttura, che poggiano e circondano la roccia artificiale e fanno da sostegno alle quattro sfere in ferro. Le sfere al loro volta sostengono l’obelisco costituito da sedici bugne, che culminano con un giglio sostenente una croce. A rifinire questi elementi abbiamo anche le quattro conchiglie da cui fuoriescono gli zampilli d’acqua.

 

La fontana, composta nella struttura dalla roccia-scoglio con i suoi elementi tardo barocchi, sormontata da un obelisco, seppure in modo molto semplice e in modo meno dinamico ricorda nella forma la fontana dei Quattro Fiumi del Bernini a Roma.

 

La fontana dell’Obelisco è stata costruita in onore a S. Antonio da Padova, patrono di Tagliacozzo e a ricordare ciò vi è la scritta posta sulla base dell’obelisco che dice:

DIVO ANTONIO PATAVINO PATRONO TALEACOTIUM FESTIVE EREXIT IN REDITU AUGUSTI PRINCIPIS FRANCISCI A.S. 1825″

 

 


BIBLIOGRAFIA

 

1) http://www.tagliacozzoturismo.it/qr/4.php

2) http://www.tesoridabruzzo.com/tagliacozzo-piazza-obelisco/#sthash.nQkgXtAZ.dpbs

3) https://it.wikipedia.org/wiki/Monumenti_di_Tagliacozzo

 

 

 


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