COLLARMELE – CHIESA DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE


STRUTTURE E MONUMENTI DI COLLARMELE


 

POSIZIONE DELLA CHIESA DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE DI COLLARMELE

 

 

 


STORIA DELLA CHIESA DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE DI COLLARMELE

 

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XV secolo

La chiesa è stata eretta nella campagna di Collarmele, sulla via che conduce verso il Passo di Forca Caruso negli anni 1460.

La chiesa è stata costruita con l’intento di essere un punto di sosta per i viandanti stanchi, che volessero riposarsi, raccogliersi a pregare o semplicemente ripararsi dalle grandi intemperie invernali.

La zona intorno alla chiesa è stata per lungo tempo una zona pericolosa per la presenza di grosse bande criminali che impensierivano coloro che passavano per questi luoghi.

 

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XVI secolo

Nel secolo successivo la chiesa di Santa Maria delle Grazie è stata profondamente ristrutturata dai Piccolomini secondo il gusto tardo rinascimentale. Il restauro è consistito nel suo ingrandimento avvenuto nel 1561 e nella ricostruzione della facciata così come la vediamo oggi.

Ciò è vero se consideriamo che questa data è scritta sotto l’architrave, che immette nella sacrestia dei Piccolomini.

 

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XVII secolo

Riguardo al secolo XVII non abbiamo notizie particolari riguardanti questo luogo di culto, che essendo fuori dal paese, è meno frequentato rispetto alle altre chiese presenti nel borgo.

Tuttavia c’è da segnalare che la chiesa è stata sicuramente luogo di sosta anche per i briganti che infestavano la zona della Valle del Giovenco e del Fucino. Oltre a ciò bisogna considerare che la struttura è stata sicuramente oggetto di una maggiore frequentazione religiosa, in occasione della Peste del 1656. Durante questo anno molte persone che si sono ammalate o per paura di ammalarsi hanno maggiormente frequentato le chiese o donato ad esse tutti i loro beni per avere salva l’anima in caso di morte.

Superata la crisi della Peste, la chiesa ha continuato ad essere frequentata dai fedeli  e dalla gente del borgo di Collarmele.

 

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XVIII secolo

All’inizio del XVIII secolo una serie di scosse sismiche importanti interessano l’Abruzzo nel 1703 con il sisma dell’Aquila e del 1706 della Majella.

Queste scosse fanno sentire i loro effetti anche nella Marsica. A Collarmele le scosse sismiche non creano grandi problemi e ciò consente alle chiese di sopravvivere.

 

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XIX secolo

Nel corso dell’800 sia durante il periodo napoleonico, che nel periodo borbonico non si sono segnalate situazioni particolari, che hanno interessano la chiesa.

Tuttavia vi è da ricordare che la struttura trovandosi in aperta campagna ha quasi sicuramente ospitato qualche bandito, specie durante il periodo del 1860-70, nel quale l’esercito italiano provava con molta energia a debellare il fenomeno del brigantaggio che in effetti è riuscito a sterminare nel 1870.

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XX secolo

Nel secolo XX la chiesa pur essendo piccola è riuscita a resistere abbastanza bene al gravissimo terremoto di Gioia dei Marsi. La struttura a quanto letto dalle fonti, pare essersi danneggiata poco e quindi anche il successivo restauro è stato molto superficiale tanto da non essere citato in alcuna fonte osservata.

La chiesa di Santa Maria delle Grazie è poi uscita indenne anche dalla seconda guerra mondiale non subendo, miracolosamente, alcun danno.

Successivamente la strutture religiosa è stata oggetto di un grande restauro nel 1962. Questo interevento ha interessato l’intera struttura con opere di consolidamento e il rifacimento completo del tetto.

Successivamente la chiesa è stata vittima di un nuovo abbandono, dovuto allo spopolamento del borgo di Collarmele.

L’abbandono è durato diversi decenni facendo ripiombare la struttura nell’incuria. Poi verso negli 1990 la chiesa è stata di nuovo in parte restaurata.

Il restauro è durato diverso tempo e ha visto un parziale rifacimento del tetto, la risistemazione dell’impianto elettrico operato dall’Enel e dall’acquisto di nuovi banchi per far sedere le persone.

 

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XXI secolo

La chiesa è stata spesso oggetto di messa da parte del parroco di Collarmele, che ha consentito così il recupero completo della struttura per fini religiosi.

Nel 2009 è avvenuto il tremendo terremoto dell’Aquila. Questo sisma si è sentito molto bene anche nella Marsica, dove pur non provocando grandi problemi ha comunque creato danni ad alcune strutture religiose come la chiesa di Santa Maria delle Grazie di Collarmele.

In seguito si è avuto un parziale restauro, grazie all’interessamento alle autorità locali, che ha consentito alla struttura di superare le maggiori criticità. Il restauro ha interessato la risistemazione del tetto e di alcuni affreschi.

Negli ultimi anni poi alcuni cittadini sono riusciti a dare il loro contributo al rilancio della chiesa occupandosi della manutenzione straordinaria.

 

 

 


STRUTTURA DELLA CHIESA DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE DI COLLARMELE

 

 

UBICAZIONE

La chiesa di Santa Maria delle Grazie di Collarmele è situata fuori dal paese, in mezzo al Regio Tratturo, vicino la Tiburtina Valeria, sul lato nord di Collarmele. Ovvero quando s’inizia ad andare verso il Passo di Forca Caruso uscendo da Collarmele s’incontra la bella chiesetta

 

 

PIANTA

La pianta della chiesa si presenta con una parte più antica a forma quadrata, sollevata rispetto al resto della costruzione da quattro gradini, la restante parte, più recente, è di forma rettangolare a navata unica.

 

 

– STRUTTURA INTERNA

Gli interni della chiesa vedono la parte più antica con forma quadrata avere la volta che scarica su piccoli pilastri ottogonali. Questa zona rimane sollevata di quattro gradini che portano all’altare principale. La parte restante di forma rettangolare è a navata unica, con copertura a capriata lignea.

La copertura in generale è composta da un tetto a due falde con orditura in legno e sovrastante manto di tegole in laterizio.

Riguardo l’altare maggiore si nota la presenza del dipinto del 1570, della Madonna della Misericordia con le mani congiunte in atto di pregare a protezione del popolo che è visibile in basso, mentre al di sopra due angeli sorreggono un fiorito manto.

Ai lati della Madonna della Misericordia ci sono due affreschi e precisamente quello a destra dell’altare maggiore, che rappresenta la crocifissione di Gesù Cristo mentre quello a sinistra riguarda la flagellazione di Gesù.

Sotto al dipinto della Crocifissione troviamo poi un altro affresco che ci presenta due angeli che sorreggono il velo l’immagine del Volto Santo.

Oltre a questi ci sono altri affreschi posti ai lati dell’altare maggiore  come la Madonna del Rosario e varie altre figure di santi come San Nicola di Bari, San Sebastiano, San Rocco e Sant’Antonio da Padova.

Sulla parete sinistra della chiesa troviamo poi l’altare della vecchia chiesa di Santa Felicita, scampato al terremoto del 1915 e poi riposizionato nella chiesa di Santa Maria delle Grazie.

Vicino a questo altare è anche presente l’altare in legno dedicato a San Michele Arcangelo.

Sugli architravi delle due porte che immettono nella sagrestia in una trovasi lo stemma del comune di Collarmele con scritta Collis Armelis e nell’altro lo stemma dei Piccolomini con incisa la data 1561.

Altro elemento interessante riguarda i pavimenti della chiesa che sono in piastrelle di cotto.

 

 

FACCIATA

La facciata di forma a timpano presenta nella parte superiore  un rivestimento di mattonelle policrome in rilievo. Il rivestimento di mattonelle di maiolica lucida colorata nei giorni di sole fa risaltare in modo impressionante la chiesa, donandole un aspetto sempre lucido visibile addirittura dall’autostrada A25.

L’aspetto della lucidità datale dalle mattonelle di maiolica sul piano artistico è molto importante in quanto è testimone dell’importanza della produzione della ceramica in Abruzzo durante il Rinascimento.

Queste mattonelle poste sulla facciata della chiesa sono state probabilmente create da maestri senesi o e amalfitani. Le mattonelle sulla facciata sono circa 4.000 ed hanno varie forme quadrate, rettangolari e trinagolari.

I motivi che ritroviamo sulla facciata della chiesa sono di carattere floreale e vegetale come la rosa, il giglio, e vari tipi di ramoscelli. A ciò si aggiungono anche caratteri di animali come l’orso e l’aquila.

Tendenzialmente vediamo che l’aquila e il giglio sono i simboli della casa dei Trastamara d’Aragona. La colonna e la sirena con la doppia coda sono invece simboli dei Colonna. Invece la rosa e l’orso sono simboli degli Orsini.

La parte inferiore risulta intonacata.

Il sistema delle bucature è composto da un rosone circolare in asse centrale al di sopra del portale con sovrastante timpano, entrambi delimitati da due lesene.

Due finestre speculari al portone d’ingresso e due nicchie con santi che completano la facciata.

 

 

CAMPANILE

Il campanile risulta inserito nella struttura della chiesa e si presenta con una forma a vela

 

 

 


BIBLIOGRAFIA

 

 


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