MASSA D’ALBE – SANTUARIO DELLA MADONNA DEL FULMINE

 

 

 


 

POSIZIONE DEL SANTUARIO DELLA MADONNA DEL FULMINE

 

 

 

 

 

 


STORIA DEL SANTUARIO DELLA MADONNA DEL FULMINE

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XV Secolo

 

Creazione dell’Affresco della Madonna del Fulmine

Nel 1450 circa viene creato l’affresco della Madonna del Fulmine, all’epoca noto solo come affresco di Santa Maria.

 

 

Costruzione della chiesa della Madonna del Fulmine

Nel corso della seconda metà del secolo intorno all’affresco viene poi eretta una minuscola abbazia dedicata a Santa Maria nelle vicinanze del più grande centro di Massa.

 

 

Nascita del borgo di Santa Maria 

Dopo un certo periodo diciamo tra fine XV e inizio XVI secolo, nasce intorno all’abbazia un piccolo villaggio rinominato di Santa Maria.

Questo villaggio si presenta in forma semplice e comprende solo poche case, ma sufficienti a dare l’idea di un villaggio. 

 

 

La nuova chiesa di Santa Maria

Seppure non esistono chiare fonti al riguardo è molto probabile che insieme al villaggio venga eretta una piccola chiesa ribattezzata di Santa Maria, dove poi è stato collocato l’affresco del 1450.

 

 

I Colonna duchi di Tagliacozzo

A livello politico locale dopo una lotta durata un secolo i Colonna nel 1497 escono vincenti dal confronto con gli Orsini e vengono elevati dal re di Napoli duchi di Tagliacozzo, andando ad assorbire la vecchia contea d’Albe.

 

 

Il nuovo affresco di Santa Maria dell’Incoronata

Per decreto papale alla fine del XV secolo viene commissionato un nuovo affresco che deve rappresentare l’incoronazione di Maria e essere apposto alla chiesa di Santa Maria.

 

 

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XVI Secolo

Il nuovo affresco di Santa Maria dell’Incoronata

Nel 1500 il nuovo affresco dedicato all’incoronazione della Madonna è completato e con una solenne cerimonia viene apposto nella chiesetta di Santa Maria con il nome di Affresco di Santa Maria dell’Incoronata.

 

 

Chiesa e paese divengono Santa Maria dell’Incoronata

Dopo l’apposizione dell’affresco nella chiesa, questa e il monastero vengono ridefiniti chiesa e monastero di Santa Maria dell’Incoronata.

Allo stesso tempo anche il piccolo villaggio inizia a essere chiamato il paese di Santa Maria dell’Incoronata

In seguito, però il nome sarà abbreviato semplicemente in Corona, dalla corona di Santa Maria.

 

 

– Completamento del borgo

Nel corso del XVI secolo il borgo di Corona si consolida sul piano strutturale acquisendo in tutti i sensi l’identificazione di borgo rurale.

 

 

– Economia del borgo 

Sul piano economico le principali attività di Corona sono legate alla pastorizia e all’agricoltura, che però necessita di grande sforzo, poiché la terra si rivela poco adatta alla coltivazione.

Purtroppo però queste attività pur condotte con molta operosità non danno granchè da vivere e gli abitanti del piccolo borgo sono spesso in crisi per questo.

Il borgo di Corona, posto alle pendici del Monte Velino, è un paese di montagna e vive isolato come altri paesi marsicani del periodo. Questo è l’altro gravoso motivo per cui l’economia è sempre povera.

 

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XVII Secolo

 

Il cattivo andamento economico

Nel XVII secolo le cose non migliorano, anzi peggiorano.

Nell’arco dei primi quarant’anni del XVII secolo si hanno gravose tasse da parte degli Spagnoli e una serie di raccolti che vanno male. Ciò scatena una grande rabbia nella popolazione che poi esplode in rivolta nel 1647.

 

 

La rivolta del 1647-48

Dopo decenni di animosità e sopportazione la gente del meridione esplode in rivolta con il malgoverno spagnolo, che non sa gestire l’economia.

La rivolta dilaga in breve in tutto il mezzogiorno e quando raggiunge l’Abruzzo trova terreno fertile.  L’anno dopo però gli Spagnoli soffocano la rivolta e riportano l’ordine interno.

 

 

La Peste

Pochi anni dopo la rabbia della gente cede il posto alla disperazione e alla morte a causa dell’arrivo della Peste.

Questa nella sola Marsica produce quasi 4.000 morti, facendo quasi scomparire alcuni paesi.

Anche Corona è colpita dalla pestilenza con diversi morti nel paese. Ci vorranno decenni per ritornare a un livello di popolazione accettabile.

 

 

La chiesa della Madonna dell’Incoronata

In questo quadro di desolazione i santuari mariani così come la chiesa di Corona sono meta costante di pellegrini e semplici abitanti, e durante la pestilenza del 1656 la chiesa è ancora più frequentata.

Ricordiamo che durante il XVII secolo la chiesa della Madonna dell’Incoronata, pur molto venerata, non è ancora, per le notizie di cui disponiamo, considerata un vero santuario mariano alla stregua di altri luoghi di culto.

 

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XVIII Secolo

 

I sismi dell’Aquila e della Majella

All’inizio del XVIII secolo si verificano alcuni importanti terremoti, con epicentro in Abruzzo. Parliamo dei forti sismi dell’Aquila del 1703 e della Majella del 1706.

Questi sismi specie quello dell’Aquila scuotono la Marsica.

I sismi sono distintamente sentiti anche a Massa d’Albe. È probabile che sia proprio in seguito ai danni provocati da questi terremoti che la chiesa di Santa Maria venga restaurata.

 

 

Restauro del Settecento

Il restauro della chiesa riguarda la semplice ritinteggiatura dell’edificio. Ma è assai probabile che la chiesa sia stata in realtà ristrutturata in modo più profondo, con un migliore consolidamento della struttura secondo le usanze dell’epoca.

Fatto sta che l’affresco della Madonna dell’Incoronata viene ricoperto dalla tinteggiatura per tutto il XVIII secolo.

 

 

Il miracolo del 1795

Immagine della Madonna del Fulmine

(fonte: da http://biscobreak.altervista.org/2016/06/madonna-del-fulmine/).

 

L’8 giugno 1795, verso le 15,30, appare improvvisamente in un cielo quasi sereno una piccola nuvola, che assume presto dimensioni più grandi, provocando una piccola pioggia. Poco dopo, senza essere preceduto da altro fenomeno temporalesco si ode un grande tuono a cui segue un potente fulmine che si abbatte sulla piccola chiesa parrocchiale.

Il fulmine con prodigiosa precisione non colpisce né il campanile, che contenendo metallo poteva attirarlo, né le persone presenti, ovvero il parroco e il sagrestano intenti nelle loro mansioni, ma prende in pieno la parete,

 

Immagine della Madonna del Fulmine

(fonte: da http://biscobreak.altervista.org/2016/06/madonna-del-fulmine/).

 

fa cadere la tela che raffigurava San Giovanni Battista e scopre l’intonaco di quasi cento anni prima, rivelando l’affresco della Madonna che regge il braccio sinistro del divin Figlio benedicente.

 

 

La chiesa diventa santuario mariano

L’eco di questo eccezionale avvenimento si sparge nei dintorni e nel giro di poco tempo da tutta la Marsica giungono genti in adorazione per venerare e pregare la Madonna, che da questo momento viene ribattezzata “la Madonna del Fulmine”.

Da ora in avanti la chiesa della Madonna dell’Incoronata diventa il “Santuario della Madonna del Fulmine”.

 

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XIX Secolo

 

Il nuovo santuario mariano

Nel corso dei primi anni del nuovo secolo sono tantissime le persone che giungono in pellegrinaggio alla Madonna del Fulmine. Pare inoltre che siano molte le grazie ricevute per intercessione di questa Madonna.

 

 

– Il governo francese

Nel 1806 il regno di Napoli è di nuovo occupato dai Francesi che rimangono fino al 1815. In questo periodo importanti riforme vengono fatte e consentono al territorio marsicano di fare un salto di qualità.

Viene abolita la feudalità che consente la caduta del secolare potere dei Colonna sulla Marsica.

Inoltre vengono rilanciate tante attività sul territorio che consentono una notevole ripresa economica che però si conclude alla fine del periodo francese.

 

 

La caduta del governo filo francese e il ritorno dei Borbone

Nel frattempo, sul piano politico, dopo la caduta nel 1815 di Napoleone e dei suoi governi nelle varie parti d’Europa, i Borbone tornano a Napoli come re delle Due Sicilie e vi rimangono fino al 1860.

In questa lunga fase trova soluzione l’annosa questione delle escrescenze del Lago Fucino attraverso l’avvio dei lavori di prosciugamento negli anni 1850.

 

 

– Il nuovo regno d’Italia

Nel 1860 la rivoluzione garibaldina abbatte il governo borbonico e spinge il meridione ad unirsi al nord Italia nel nuovo regno d’Italia.

Nel 1861 infine viene proclamata la nascita del nuovo regno italiano sotto lo scettro di Vittorio Emanuele II.

 

 

Corona a fine Ottocento

A fine XIX secolo il paese di Corona continua ad essere isolato rispetto alle vie di comunicazioni principali e allo sviluppo che si sta generando in questi anni dopo il prosciugamento del Fucino del 1876.

La fame infine porta molte persone a trasferirsi all’estero in cerca di fortuna verso la fine del secolo.

 

 

– Il primo centenario

Nel 1895 il primo centenario della Madonna del Fulmine viene festeggiato a Corona con grande solennità e ricchi festeggiamenti, di cui resta viva memoria.

 

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XX Secolo

 

Terremoto del 1915

Successivamente nel 1915 si verifica il tremendo terremoto di Gioia dei Marsi, che distrugge tutta l’area marsicana procurando immani disastri e ben 30.000 vittime.

In questo quadro desolante è compreso anche il comune di Massa inferiore e le sue frazioni, tra cui Corona.

 

 

La devastazione della chiesa e il miracolo dell’immagine della Madonna del Fulmine 

La devastazione è totale: tutte le case e gli edifici della zona sono rasi al suolo, compresa la piccola chiesa parrocchiale (ormai santuario mariano) della Madonna del Fulmine. 

Ma, quasi per miracolo, sopravvive intatta dal tremendo terremoto la parte di parete con l’altare della Madonna.

 

 

– Nascita di Massa d’Albe

Dopo la devastazione del terremoto del 1915, e dopo la fine della prima guerra mondiale il paese è avviato a ricostruzione. Tuttavia in fase di ricostruzione vista la vicinanza del vecchio borgo di Corona, con il paese di Massa si decide di riunire i due borghi e dar vita al nuovo paese di Massa d’Albe.

Massa d’Albe verrà ricostruito nell’arco dei vent’anni successivi. 

 

 

La ricostruzione della chiesa della Madonna del Fulmine

Insieme alla ricostruzione del paese si procede alla ricostruzione delle chiese precedenti e alla costruzione di nuove.

In questo caso abbiamo la ricostruzione della chiesa della Madonna del Fulmine secondo uno stile più moderno e asciutto rispetto alla precedente struttura.

La chiesa viene ricostruita nel corso degli anni ’20, all’interno del nuovo borgo di Massa d’Albe, ormai includente sia la vecchia Massa Inferiore che il vecchio borgo di Corona.

La piccola chiesa ricostruita viene poi ampliata in anni successivi con l’aggiunta di una navata laterale.

 

 

La guerra 1940-45

Durante il periodo della Seconda guerra mondiale il paese di Massa, come tutta la Marsica, soffre per i propri cari al fronte. Ma a partire dal 1943 la guerra arriva in casa.

Nell’ottobre 1943 i Tedeschi invadono un’Italia allo sbando fino al basso Lazio, dove creano la Linea Gustav.
Questa viene a rappresentare il confine (posto in diagonale lungo la penisola) fra la zona italiana liberata dagli Alleati e quella ancora occupata dai Tedeschi.

Massa d’Albe diventa tra l’ottobre 1943 e il giugno 1944 la sede del comando della X Armata tedesca. che ha il compito di sorvegliare e difendere il confine della Linea Gustav.

I mesi successivi sono più duri di sempre, la popolazione viene gravemente minacciata e sottoposta a un feroce regime di polizia dai Tedeschi e subisce contemporaneamente le devastazioni dei bombardamenti alleati.

La popolazione di Massa d’Albe si rifugia spesso nella preghiera per chiedere aiuto e sostegno durante questa grave prova. Il Santuario della Madonna del Fulmine è infatti molto frequentato in questo periodo dai devoti, che chiedono la grazia della fine di questi terribili patimenti.

Gli Alleati liberano Massa d’Albe e la Marsica nel giugno 1944. L’anno successivo in aprile tutta l’Italia è libera.

 

 

Il dopoguerra e il boom economico degli anni ’80

Finita la guerra arriva la ricostruzione materiale e sociale dei borghi danneggiati dal tremendo conflitto.

Come anche gli altri borghi, Massa d’Albe viene ricostruita negli anni successivi e subisce poi negli anni ’60 e ’70 lo spopolamento dovuto all’emigrazione di molti giovani verso le grandi città italiane.

Negli anni ’80 il nuovo boom economico della Marsica si fa sentire anche a Massa d’Albe e nel corso degli anni successivi vengono avviate opere di recupero del centro storico e di riqualificazione del tessuto urbano.

 

 

Il Santuario della Madonna del Fulmine nel secondo
dopoguerra

Sia durante la ricostruzione postbellica che poi nei decenni finali del secolo, entrambi periodi contraddistinti da un grande fermento di rinascita sociale, cresce la fama e l’importanza del santuario di Massa d’Albe, e molti sono i fedeli che accorrono in questo luogo ai piedi di Monte Velino.

Nel 1995 viene festeggiato il secondo centenario della Madonna del Fulmine con grandi celebrazioni, che non sono inferiori a quelli avvenute nel 1895.

 

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XXI Secolo

– Massa d’Albe all’inizio del XXI secolo

All’inizio del nuovo secolo proseguono in modo deciso i progetti di rilancio culturale e sociale avviati a Massa d’Albe per il rilancio del borgo.

 

 

Terremoto del 2009

Nel 2009 si ha il terremoto dell’Aquila, che colpisce marginalmente anche la Marsica, producendo danni in molte località, sia pure contenuti.

La maggior parte dei danni superficiali si concentrano sulle chiese e in alcuni borghi maggiormente esposti al sisma dell’Aquila.

Il Santuario della Madonna del Fulmine subisce qualche danno strutturale, che viene però presto riparato.

 

 

Restauro 2009-2011

Il restauro del santuario mariano viene avviato da subito e terminato nel 2011.

I lavori di restauro consistono nel rinforzo strutturale della chiesa attraverso l’inserimento di pilastri in acciaio, su cui poggiano nuove capriate in legno lamellare. Nella parte laterale il tetto a falda unica viene rifatto sempre in legno lamellare.

Attualmente la chiesa risulta pienamente agibile, e ogni 8 giugno si festeggia la Madonna del Fulmine presso Massa d’Albe.

 

 

Cerimonie in ricordo del terremoto del 2015

Nel 2015 come in tutta la Marsica, viene ricordato il sisma del 1915, attraverso messe e iniziative varie. Anche la chiesa di Santa Maria partecipa a questo appoggiando le iniziative del comune di Massa.

 

 


 

 

STRUTTURA DEL SANTUARIO DELLA MADONNA DEL FULMINE DI MASSA D’ALBE

 

Ubicazione

Nella zona di Massa d’Albe chiamata Corona, precedentemente borgo a sé prima di essere incluso nel paese dopo il 1915, sorge il piccolo Santuario della Madonna del Fulmine, ricostruito negli anni ’20.

 

 

Pianta

La pianta della chiesa è a forma rettangolare e si sviluppa in lunghezza, divisa in due navate.

 

 

Struttura interna

La struttura interna comprende una navata principale e una laterale.

Nella disposizione abbiamo la navata laterale strutturata come cappella a sé stante con un proprio altare, ma allo stesso tempo in continuazione con l’ambiente della navata principale.

La piccola navata laterale vede sullo sfondo questo piccolo altare che comprende un dipinto con ai lati due piccole statue. Nella navata centrale abbiamo invece l’altare maggiore con dietro l’immagine della Madonna.

La struttura della chiesa risulta composta da muratura portante in pietrame, con ricorsi di mattoni intonacati, sia all’interno che all’esterno, e rinforzati con pilastri in acciaio sui quali poggia il tetto in legno lamellare a vista. Al di sopra del tetto troviamo una copertura a due falde, con sovrastante manto di tegole in laterizio. I pavimenti sono composti da lastre di marmo chiaro.

 

 

Facciata

La facciata asimmetrica è costituita da un corpo principale munito di timpano e da uno laterale con andamento orizzontale.

Il sistema delle bucature è fatto da due portoni muniti di cornice in pietra.

 

 


BIBLIOGRAFIA

 

1) https://necrologie.repubblica.it/chiese/provincia-4-aquila/1394-chiesa-della-madonna-del-fulmine

2) http://biscobreak.altervista.org/2016/06/madonna-del-fulmine/

 


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