PESCINA – CHIESA DI SAN GIUSEPPE


STRUTTURE E MONUMENTI DI PESCINA


 

POSIZIONE DELLA CHIESA DI SAN GIUSEPPE

 

 

 


STORIA DELLA CHIESA DI SAN GIUSEPPE DI PESCINA

 

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XX secolo

 

Terremoto di Gioia dei Marsi

Nel 1915 un tremendo terremoto colpisce la Marsica con una forza spaventosa. Il sisma si manifesta nel a Gioia dei Marsi con una forza pari a 7Mw e si propaga in pochi secondi dapprima nel territorio marsicano e poi in modo via via più sfumato al resto del centro Italia.

In pochi secondi la Marsica, specie le zone del Fucino, della Valle del Giovenco, Valle Roveto, Vallelonga diventano cumuli di macerie, distruggendo insieme alle cose anche 30.000 persone.

Pescina è uno dei centri più colpiti con la distruzione completa del paese e la morte di circa 5000 persone.

 

Gli anni della guerra

Poco tempo dopo il sopraggiungere della prima guerra mondiale comporta l’accantonamento dei problemi derivanti dal terremoto. Tutto l’esercito italiano parte per il fronte, tra questi anche molti giovani scampati alla tragedia del sisma.

Passano così gli anni con la popolazione della Marsica sopravvissuta al sisma, che si dibatte per sopravvivere a questo catastrofico periodo. La guerra finisce nel 1918 e con la sua fine si contano i tanti morti di questa assurda e lunga guerra. Tra questi figurano molti giovani marsicani, il cui numero si va ad aggiungere a quelli morti nel sisma. Per la Marsica è un’ecatombe.

 

La ricostruzione

A partire dal 1919 inizia una lenta e costante ricostruzione a cominciare dagli edifici pubblici. Tutti i paesi della Marsica chi di più e chi di meno vengono ricostruiti. Molti di questi sono riedificati in luoghi diversi da prima, che si trovano più vicino alle principali vie di comunicazione. Questo è anche quanto avviene a Pescina, dove una parte del paese viene edificata in una zona completamente nuova rispetto alla precedente.

L’edificazione di questa zona va avanti per tutti gli anni 20′ e 30′. Del vecchio centro si recuperano alcune strutture come la chiesa di S. Antonio e la chiesa di Santa Maria delle Grazie. Il paese orfano della diocesi dei Marsi deve ricominciare da capo e nel nuovo quartiere si pone la necessità di edificare una nuova struttura religiosa.

 

Nascita della nuova chiesa di San Giuseppe

La nuova struttura viene eretta tra il 1930 e il 1935 e con uno stile moderno e classico allo stesso tempo vede la luce la nuova chiesa di San Giuseppe. La costruzione della nuova chiesa viene a simboleggiare la rinascita di una comunità colpita al cuore e da subito la nuova struttura si afferma nel cuore della gente.

 

Verso la seconda guerra mondiale

Purtroppo gli anni della ricostruzione di Pescina coincidono con gli anni del Fascismo che conduce presto l’Italia verso una nuova guerra, ancora più catastrofica della precedente.

 

La seconda guerra mondiale

Nel 1940 l’Italia entra nel secondo conflitto mondiale a fianco della Germania. Nel giro di tre anni il paese perde su tutti i fronti di battaglia. Questo porta alla fine del regime fascista che viene defenestrato il 25 luglio 1943. Tuttavia il paese è ormai in balia degli eventi. Gli Alleati hanno già iniziato l’invasione italiana da sud e i tedeschi procedono invece da nord ad invadere il paese da settembre. Questa situazione porta al collasso dello stato monarchico e alla sua fine futura. Nel frattempo i tedeschi invadono l’Italia fino a Frosinone e di qui istituiscono la linea Gustav che divide il paese in due. Con la parte nord in mano tedesca e la parte sud in mano alleata.

Nella Marsica a Massa d’Albe i tedeschi pongono il loro comando con il compito di controllare il confine della linea Gustav. Tutta la Marsica è occupata dai Tedeschi che instaurano un vero regime di polizia che costringe i poveri marsicani a convivere e sottostare a loro a partire dall’ottobre 1943.

Nei primi mesi del 1944 gli Alleati cercano d’indebolire i tedeschi sganciando bombe lungo la linea Gustav e nella parte interna della Marsica. Nella Marsica gli sganci di bombe sono continui, specie nei mesi di aprile e maggio del 44′, soprattutto su Avezzano e Massa d’Albe. Tuttavia anche gli altri principali centri vengono colpiti.

 

I bombardamenti su Pescina

Pescina durante i primi mesi del 1944 come altri paesi della Marsica viene soggetta a diversi bombardamenti alleati, aventi lo scopo d’indebolire i tedeschi. I bombardamenti provocano diversi danni al tessuto cittadino da poco ricostruito, tra le strutture coinvolte figura anche la chiesa parrocchiale di Santa Maria delle Grazie che riporta danni seri.

 

La liberazione

Nel giugno 44 tuttavia dopo forti combattimenti gli Alleati annientano le difese naziste sulla linea Gustav e riescono a liberare la Marsica con tutto quello che ne consegue.

Purtroppo i tedeschi in ritirata distruggono tutte le linee di comunicazione, provocando altri danni.

Comunque sia nell’aprile successivo del 1945 l’Italia viene completamente liberata dai Tedeschi. Poco tempo dopo anche la guerra finisce e inizia la ricostruzione.

 

La seconda ricostruzione e le lotte per la terra

Nella Marsica a partire dal 1945 si pensa solo a ricostruire i paesi danneggiati dai bombardamenti e dal terremoto del 1915.

A Pescina la ricostruzione partita lentamente diventa più veloce nel corso degli anni 40′.

Contemporaneamente riprendono le lotte contadine contro Torlonia per l’assegnazione delle terre.

La lotta contro Torlonia già in atto all’inizio del secolo si era interrotta per tutte le vicende successive compreso l’arrivo del Fascismo, che aveva collaborato con il principe del Fucino per mantenere la calma nella Marsica.

Comunque sia negli anni 40′ le lotte contadine riprendono e nel 1950 si arriva all’espropriazione delle terre a Torlonia, che vengono poi assegnate agli agricoltori marsicani grazie anche alla nuova riforma agraria varata dal governo De Gasperi.

 

La chiesa di San Giuseppe nel secondo dopoguerra

La chiesa di San Giuseppe scampata alla seconda guerra mondiale riprende in modo più efficace la sua azione religiosa e sociale.

Nel corso degli anni purtroppo la grave crisi economica nella Marsica spinge molti giovani ad andare via, spostandosi nelle grandi città del nord e di Roma. La chiesa cerca come può di aiutare coloro che rimangono, cercando di alleviarne le sofferenze.

Ciò porta la chiesa di San Giuseppe a divenire ancora più importante, anche in funzione della sempre maggiore concentrazione di persone che si vengono trasferendo nel quartiere.

 

Pescina a metà del XX secolo

Negli anni 50′ Pescina risulta ricostruita sei suoi assetti principali, e con il tempo viene a riprendersi il ruolo d’importante centro marsicano.

Tuttavia la crisi economica perdurante porta molti giovani a partire per cercare fortuna altrove. Si apre così la stagione della seconda emigrazione di massa, che a differenza della prima avrà come punto di arrivo le principali città italiane del nord e di Roma.

Questa nuova emigrazione che si ha negli anni 50′, 60′ e 70′ porta Pescina a perdere parte della sua popolazione che passa dalle 6013 unità del 1951 alle 4430 unità del 1971.

Nel frattempo si pongono le premesse per lo sviluppo della Marsica attraverso la costruzione delle nuove autostrade A24 e A25. Queste entrano in funzione nel 1970 e da allora hanno permesso alla Marsica di uscire dalla sua endemica condizione d’isolamento, da cui era uscita una prima volta solo un secolo prima con la nascita della ferrovia.

Allo stesso tempo a Pescina si cerca di ridare al paese nuova linfa attraverso l’aggiunta di nuove strutture o la ristrutturazione delle vecchie come nel caso della chiesa di Sant’Antonio da Padova.

 

La translazione della salma di Santina Campana nella chiesa di San Giuseppe nel 1977

La chiesa di San Giuseppe negli anni 70′ continua a rappresentare un punto di riferimento per tutta la comunità di Pescina con la sua azione si sostegno verso i bisognosi.

A Pescina negli anni 70′ nelle vicinanze della chiesa di San Giusppe vi è la tomba di una certa Santina Campana, una giovane ragazza morta a Pescina presso il Sanatorio della cittadina marsicana nel 1950 beatificata nel 1963 da Papa Paolo VI.

Questa ragazza in vita era stata una fervente cattolica, che si era fatta suora e a causa del suo precario stato di salute era stata mandata nel 1947 a Pescina presso il Sanatorio per cercare di riprendersi.

Ebbene questa giovane negli anni pescinesi nonostante la cattiva salute aveva sempre una parola di speranza per tutti in virtù della sua fervente fede. Nonostante la sua malattia, ha passato la vita dentro e fuori l’ospedale nel donarsi agli altri ammalati o alle persone bisognose.

Coloro che l’hanno conosciuta sono stati sempre colpiti dalla sua disponibilità, serenità e bontà d’animo e quando la giovane Santina Campana muore nel 1950 per il peggioramento delle sue condizione, viene sepolta a Pescina.

Da allora fino a metà degli anni 70′ la sua tomba diventa meta di pellegrinaggio per le grazie, che molta gente sostiene di aver ricevuto.

Questa grande fama di santa della giovane porta la chiesa di Roma ad avviare nel 1971 l’iter di discussione per la sua proclamazione a beata indagando sui miracoli da lei emanati.

Dopo alcuni anni i processi canonici portano a un verdetto positivo e all’introduzione della sua causa di Canonicizzazione approvata il 1 giugno 1979 da Papa Giovanni Paolo I.

Nel frattempo a Pescina crescendo la fama di grazie e prodigi dovuti alla sua intercessione, le autorità religiose decidono il trasferimento del suo corpo presso la chiesa di San Giuseppe di Pescina.

Così il 9 aprile 1977 il corpo viene riesumato e deposto in un sarcofago di travertino, donato per grazia ricevuta da un fedele di Tivoli. Infine il 3 settembre 1977 il corpo viene portato e sistemato nella chiesa di San Giuseppe di Pescina.

 

Il boom economico della Marsica e il recupero della propria identità

Negli anni 80′ poi abbiamo il boom economico della Marsica che sancisce il definitivo affrancamento del territorio dalla povertà che lo ha attanagliato nei secoli.

Così con la fine dei problemi economici, la Marsica si rilancia sul piano sociale reinventando se stessa, anche e soprattutto recuperando la propria storia passata, che a causa del terribile terremoto del 1915 si era in qualche modo persa.

Da qui vengono fuori nuove iniziative sociali di nuovi eventi che rimandandosi alla vecchia tradizione culinaria, recupera parte del proprio patrimonio ecograstronomico per far rivivere i vecchi borghi. Allo stesso tempo si creano le prime compagnie teatrali che mettono in scena a partire dagli anni 90′ il racconto della tragedia del terremoto, in qualche modo liberandosi da un blocco mentale seguito al sisma.

In ciò sono molti i borghi che seguono questa tedenza, tra cui anche Pescina. A Pescina come negli altri centri marsicani, si cerca di rilanciarsi come immagine avviando nuovi eventi sociali, che si richiamano all’antica tradizione contadina e tramite il recupero del vecchio borgo.

A Pescina il restauro del vecchio borgo parte più o meno dagli anni 90′ e procede via via nei periodi successivi. Ciò consente via via di rilanciare maggiormente il paese che con le sue qualità si pone sicuramente come un grande polo attrattore in campo turistico.

 

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XXI secolo

 

Pescina all’inizio del XXI secolo

All’inizio del nuovo secolo Pescina viene completando e restaurando l’intero vecchio borgo consentendo con ciò un suo maggiore rilancio in chiave turistica. Sul piano demografico Pescina conta sui 4200 abitanti e si pone come uno dei più importanti e vitali centri marsicani.

 

La chiesa di San Giuseppe all’inizio del XXI secolo

In questo inizio secolo la chiesa di San Giuseppe continua a svolgere un’intensa azione sociale a sostegno della cittadina di Pescina. Questa azione sociale incrementa in modo significativo l’arricchimento culturale del paese marsicano.

 

 


STRUTTURA DELLA CHIESA DI SAN GIUSEPPE DI PESCINA

 

 

Pianta

Chiesa di San Giuseppe di Pescina. (Immagine personale)

 

La chiesa ha una pianta a croce latina, suddivisa in tre navate con transetto e abside semicircolare

 

 

Struttura interna

Come abbiamo accennato la chiesa è divisa in tre navate, delimitate da forti colonne, con sullo sfondo la zona presbiteriale.

La zona presbiteriale è alzata di alcuni gradini rispetto al piano di calpestio. In questa troviamo uno stupendo altare in stile moderno riccamente decorato, a cui fa da contorno l’abside semicircolare, che tramite le finestre, che emanano luce, si un’atmosfera bella e scenografica

Nelle navate laterali abbiamo due cappelle, una per parte, dove sono presenti altari con relative statue.

Sul piano strutturale l’edificio mostra un struttura portante intelaiata di travi e pilastri in cemento armato su cui si regge il soffitto e il tetto.

La copertura della navata centrale e del transetto risulta a doppia falda sulla tipologia a capanna, invece nelle navate laterali abbiamo la falda unica e nell’abside retrostante si ha una struttura a semicupola. Il manto di copertura è in laterizio con tegole del tipo a marsigliese; invece la copertura dell’abside è impermeabilizzata con guina poliestere

In ultimo vediamo che la pavimentazione risulta fatta di piastrelle di colore grigio e rosso a forma quadrata posate a scacchiera.

 

 

Facciata

Facciata della chiesa di San Giuseppe. (Immagine da Googlemap)

 

La facciata principale si mostra a tre navate scandite da lesene. Questa si caratterizza per avere nella navata centrale un portale del tipo a strombo, con relativa lunetta, sovrastato a sua volta da tre grandi finestroni, tramite cui penetra molte luce all’interno.

Oltre al portale principale esistono altri due portali laterali ognuno per ogni navata laterale. A completamento della facciata abbiamo la scalinata piramidale, che occupa tutta la base e da imponenza all’intera struttura.

 

 

Campanile

(Immagine personale)

 

La torre campanaria è a base quadrata ed è posta nel lato destro addossata al transetto. Questa risulta munita di cella campanaria con trifore e sovrastante orologio nella facce con una copertura a cuspide piramidale

 

 


BIBLIOGRAFIA

 

1) https://necrologie.repubblica.it/chiese/provincia-4-aquila/citta-5149-pescina/24-chiesa-di-san-giuseppe

2) http://www.italiavirtualtour.it/dettaglio.php?id=97554

3) https://digilander.libero.it/manfredino/santinacampana.html

4) http://www.santiebeati.it/dettaglio/90696

 

 


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