SCURCOLA MARSICANA – EX ABBAZIA DI SANTA MARIA DELLA VITTORIA


STRUTTURE E MONUMENTI DI SCURCOLA MARSICANA


 

STORIA DELL’EX ABBAZIA DI SANTA MARIA DELLA VITTORIA DI SCURCOLA MARSICANA

 

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XIII Secolo

 

La storia dell’Abbazia di Santa Maria della Vittoria rappresenta la storia di Scurcola Marsicana tra i secoli XIII e XV. In questo arco di tempo Scurcola Marsicana diventa sede di un feudo monacale, totalmente autonomo rispetto alle contemporanee signorie degli Orsini e dei Colonna nella Marsica occidentale e dei Berardi in quella orientale.

Dopo la battaglia di Tagliacozzo del 23 agosto 1268, la Marsica e tutto l’Abruzzo diventa territorio del regno angioino e le varie signorie locali, tipo quella dei Berardi pur sopravvivendo si riduce d’importanza, mentre sorge la potenza degli Orsini che si vengono inserendo nel territorio marsicano, sostituendosi alla signoria altomedievale dei DePontibus che si viene rapidamente riducendo, ma che per qualche tempo è stata capace di riunire sotto di se l’intera Marsica occidentale da Scurcola a Carsoli, con centro amministrativo in Tagliacozzo.

Ebbene Carlo I per festeggiare la sua vittoria sugli Svevi fa costruire nel paese di Scurcola un convento e una grande chiesa, che nella sua idea deve diventare una grande abbazia al pari di Montecassino e Farfa.

Nella realtà l’abbazia di Santa Maria della Vittoria nasce e cresce diventando nel giro di poco un vero feudo religioso con a capo l’abate locale, ma pur importante nel suo contesto locale, non raggiungerà mai il peso politico delle abbazie di Farfa e Montecassino.

L’abbazia di Santa Maria della Vittoria, ovvero il complesso monastico cistercense di Scurcola, inizia a essere costruito nel 1274 e si va avanti a fasi alterne fino al 1282, allorquando i lavori sono finiti in modo definitivo.

Nel 1277 i monaci inziano ad abitare il complesso, ancora in piena fase di costruzione. A questa data abbiamo completati sia per la chiesa, che per il convento, il presbiterio, il transetto cui si addossano la sala capitolare e la sagrestia con sopra i dormitori.

Carlo I vedendo che i monaci iniziano ad abitare il complesso inizia a costituire intorno ad esso il feudo religioso.

Carlo I da disposizione con diploma in data 3 agosto 1277, concede al complesso monastico di Santa Maria della Vittoria di Scurcola la proprietà e giurisdizione del paese di Ponti e la terza parte di Scurcola. Oltre a ciò abbiamo venti aratri di terra lavorativa presso Ascoli Satriano nella regione della Capitanata, altri venti aratri di terra presso Salsiburgo, paese ormai scomparso, ma presente in questa fase in Puglia. Altri terreni vengono concessi all’abbazia presso il territorio di Alba Fucens. Il diritto di pesca con barche nel lago Fucino, un reddito annuale di 10 migliari di olio, 150 barili di zurra, 150 di tonnina, 500 tomoli di sale, 10 cantari di ferro e 500 libre di mandorle.

Nel 1278 abbiamo la fine dei lavori della chiesa di Santa Maria della Vittoria, che viene consacrata il successivo 12 maggio 1278. Nello stesso anno abbiamo l’investitura formale da parte di Carlo I all’abate Bartolomei di Santa Maria della Vittoria di tutti i beni materiali elencati nel diploma reale del 1277.

Carlo I conferisce all’abate di Santa Maria della Vittoria un territorio più ampio di quello di Scurcola, nel quale egli ha potere da vescovo sulle chiese presenti in quest’area.

In pratica il potere, che l’abate di Santa Maria della Vittoria ha e avrà nei secoli avvenire sul territorio ad esso dipendente, sarà come quello del vescovo e in parte come signore locale. Da qui la dicitura di feudo monacale.

I lavori intanto continuano, nel 1281 viene finita l’abitazione dei cistercensi e nel 1282 anche gli ultimi lavori vengono completati, che riguardano  la copertura del monastero e l’edificazione della torre campanaria che viene elevata in modo imponente. Per tale torre Carlo I provvede che vi giunga un’antica campana, presente nella chiesa dei frati minori di Amatrice. Secondo il suo disegno la torre doveva prosperare con il suo suono giungendo con lo squillo fino a Magliano, Tagliacozzo, Albe fino a Monte Velino

Sempre nel 1282 Carlo I conferisce al monastero la proprietà dell’intero paese di Scurcola attraverso il riscatto della parte di paese ancora in mano ai De Pontibus. Carlo I in cambio della proprietà di Scurcola concede ad Odorisio De Pontibus il paese di Pettorano sul Gizio.

I soli due paesi di Scurcola e Ponti rengono al monastero venti once d’oro all’anno. In generale tutto il patrimonio terriero dell’abbazia ammonta a 675 ettari a cui va aggiunto il bestiame.

Nel 1282 secondo alcuni calcoli il valore complessivo degli immobili di chiesa, monastero e molini è avvicinabile a due-tre milioni di euro attuali e ciò senza calcolare i paesi a questo soggetto.

Nel 1285 muore Carlo I e gli succede il figlio Carlo II. Questo sovrano prosegue sulle orme paterne nel far crescere il feudo monacale di Scurcola.

Tra 1285 e 1300 abbiamo frequenti liti circa i confini del pescato fra il feudo monacale di Scurcola e la contea d’Albe retta da Filippa Berardi. La tensione fra le due parti raggiunge picchi importanti fino a sfociare in episodi di guerra fra i galeoni della contessa che si scontrano con le imbarcazioni dei monaci.

Alla fine di un periodo di scontro lo stesso re Carlo II interviene duramente contro la contessa d’Albe ingiungendogli di smetterla con questa tensione contro i monaci.

 

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XIV Secolo

 

La contessa d’Albe Filippa che regge le sorti di questa fino alla sua morte del 1308, mettendosi contro i monaci protetti dal re, riesce a porre un freno allo strapotere di questi che viene crescendo nel tempo.

Nel 1304 infatti Carlo II allarga il potere dell’abbazia concedendo a questa la piena giurisdizione politica e religiosa sui paesi di San Donato, Colle Guidone, Poggio Filippo e San Michele.

Pochi anni dopo anche il nuovo re di Napoli Roberto I allarga l’ancora piccolo feudo monacale con il diploma reale dell’8 giugno 1313. In questo viene data al monastero di Santa Maria della Vittoria la piena giurisdizione politica e religiosa dei paesi di Venere, Vico, Lecce dei Marsi e Corcumello.

 

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XV Secolo

 

Il piccolo ma ben presente feudo monacale costituisce per tutto il XIV e XV secolo motivo d’interesse e di scontro sia con le emergenti signorie dei Colonna e degli Orsini che dei vescovi dei Marsi, che si sentono messi in secondo piano rispetto al potere dell’abate dell’abbazia di Santa Maria della Vittoria.

Nel 1442 il potere degli Angiò cessa di esistere nel contesto del regno napoletano, che viene sostituito dagli Aragonesi. Questi hanno necessità di consolidare il proprio potere, per cui appoggiano al livello locale sia gli Orsini che in parte i Colonna, contro questo feudo ormai antistorico e soprattutto senza più la protezione reale degli Angiò.

La prima conseguenza dopo la caduta degli Angiò è l’abbandono negli anni 40′ del XV secolo dei cistercensi alla guida dell’Abbazia di Scurcola, sostituiti in ciò dai benedettini.

Pochi anni dopo nel 1456 un brutto terremoto colpisce il centro Italia, e a Scurcola produce diversi danni, soprattutto all’abbazia che viene pesantemente colpita.

Successivamente la crescita del potere degli Orsini, le loro guerre con i Colonna, i vari fronti che si fronteggiano nei paesi stessi, altre calamità naturali finiscono per indebolire il già fragile potere dei monaci sul loro feudo.

Questo ormai oggetto di conquista viene via via preso da Orsini e Colonna. Tuttavia nonostante il suo indebolimento, è ancora presente alla fine del XV secolo.

 

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XVI Secolo

 

Nello stesso tempo i monaci vengono abbandonando (anche perchè costretti dai Colonna), l’abbazia e nel 1505 avviene il completo abbandono della struttura. Il risultato è scontato. Fine del feudo monacale e inglobamento del precedente territorio nel nuovo ducato di Tagliacozzo, soggetto ai Colonna dal 1504.

 

 


STRUTTURA DELL’EX ABBAZIA DI SANTA MARIA DELLA VITTORIA DI SCURCOLA MARSICANA

 

 

Dell’abbazia oggi rimangono pochi resti, che non danno un effettiva conoscienza dell’antica struttura. In questa sezione proviamo a ricostruire con l’immaginazione e i pochi dati disponibili come doveva essere la chiesa di Santa Maria della Vittoria per un visitatore del trecento o del quattrocento.

 

 

CONVENTO

Al momento sia dallo stato dei ruderi che dalle notizie consultate sembra difficile dire qualcosa sulla struttura conventuale. L’unica cosa sicura è che la struttura è stata piuttosto grande e ciò lo si deve alla sua importanza, essendo questa sede di un vasto feudo religioso. 

 

 

CHIESA

 

Pianta

La pianta della chiesa era a croce latina, con un transetto poco sporgente e a tre navate. Le dimensioni della chiesa erano di 73 metri di lunghezza e 22 metri in larghezza

 

Struttura interna

La struttura interna, in puro stile gotico, era a tre navate, delimitate da pilastri rettangolari che dividevano lo spazio in sei navate.

Le navate laterali disponevano di due cappelle per parte.

La zona absidale prevedeva un abside piatto con l’altare maggiore dedicato alla Madonna con Bambino; la cui statua è ancora oggi miracolosamente esistente e presente nella nuova chiesa cinquecentesca di Santa Maria della Vittoria di Scurcola, ubicata a fianco al castello Orsini.

Oltre a ciò sappiamo che la struttura della chiesa era completamente murata in pietra concia piana e che gli angoli, le finestre, le crociere, gli archi e i pilastri erano tutti sagomati.

Della vecchia struttura sono sopravvissuti oltre alla statua della Madonna con Bambino, anche due portali d’ingresso, attualmente inseriti in altre due chiese di Scurcola. Un portale è presente a lato della nuova chiesa cinquecentesca di Santa Maria della Vittoria e l’altro è inserito come portale nella facciata della chiesa di Sant’ Antonio da Padova.

 

 


BIBLIOGRAFIA

 

1) https://it.wikipedia.org/wiki/Abbazia_di_Santa_Maria_della_Vittoria

2) http://www.scurcolamarsicana.terremarsicane.it

 


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