ORTONA DEI MARSI – CHIESA DI SANT’ANTONIO ABATE


STRUTTURA E MONUMENTI DI ORTONA DEI MARSI


 

 

 

STORIA DELLA CHIESA DI SANT’ANTONIO ABATE DI ORTONA DEI MARSI

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XVIII Secolo

La chiesetta di S. Antonio Abate nasce nel 1700, nel cuore di Ortona dei Marsi, come cappella gentilizia della famiglia Maggi. I Maggi sono una ricca famiglia contadina di Ortona che con questa chiesa vogliono onorare S. Antonio Abate. S. Antonio Abate nella tradizione contadina, soprattutto abruzzese, è il santo protettore degli animali.

La chiesa è di piccole dimensione ed è costruita seguendo lo stile tardo barocco del XVIII secolo.

Nel 1789 i Maggi pongono un nuovo altare maggiore nella chiesa, dedicato a San Antonio Abate, che ottiene il diritto di definirsi “L’altare Privilegiato”, in merito ad un antico privilegio, dove ogni messa celebrata su quest’altare sarebbe stata in suffragio della famiglia Maggi che, dalla sua costruzione in avanti, si interessa di tutti i bisogni della chiesa.

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XIX Secolo

 

Nel 1806 i Francesi tornano a Napoli, scacciando nuovamente i Borbone e prendendosi il regno per nove anni fino al 1815. In questo periodo vengono fatte importanti riforme come l’abolizione dei diritti feudali nel 1806. Questo implica la fine del feudalesimo nella Marsica.

Nel 1815 la sconfitta di Napoleone provoca la fine del governo francese a Napoli. Al suo posto vengono restaurati dal congresso di Vienna i Borbone con il vecchio re Ferdinando nella nuova dicitura di re delle Due Sicilie.

I Borbone rimangono sul trono di Napoli fino al 1860, in questo periodo Ortona dei Marsi continua ad essere interessata dal fenomeno del brigantaggio che questa zona imperversa da sempre.

Riguardo alla chiesa di Sant’Antonio Abate sappiamo che continua ad essere soggettan e gestita dalla famglia Maggi che si occupa di tutto quello di cui la struttura necessiti

Nel 1860 abbiamo la rivoluzione garibaldina che detronizza i Borbone e spinge il meridione italiano a unirsi alle regioni del nord Italia nella nuova Italia unita.

Nel marzo del 1861 avviene la proclamazione del nuovo regno d’Italia sotto lo scettro dei Savoia.

Nella prima fase il nuovo Stato ha bisogno di consolidarsi su vari fronti, tra cui quello interno con la lotta al brigantaggio.

Dopo la proclamazione del regno d’Italia in Abruzzo e nella zona di Ortona dei Marsi specialmente, abbiamo l’arruolamento di molte persone al brigantaggio, che ignoranti e spinti dalla chiesa, sorreggono il vecchio governo borbonico.

Nella sua ultima fase tra il 1861 e il 1870 il brigantaggio conosce un importante e preoccupante crescita, specie intorno ai borghi montani come Ortona dei Marsi.

Tuttavia l’esercito dopo una dura lotta ha la meglio sui briganti, sconfiggendo tutte le bande e consolidando così l’autorità dello Stato.

Nel corso degli anni successivi il paese di Ortona dei Marsi subisce il cambiamento climatico e lavorativo seguito al prosciugamento del lago Fucino da parte di Torlonia.

Contemporaneamente tra la fine degli anni 70 e l’inizio degli 80′ dell’Ottocento si una grave crisi economica che spinge molti abitanti di Ortona a partire per l’estero.

In questo quadro di crisi la chiesa di San Antonio Abate oltre che continuare ad essere gestita dalla famiglia Maggi, diventa anche meta di preghiera per la popolazione locale, molto devota a Sant’Antonio Abate

 

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XX Secolo

 

Nel 1915 avviene la gravissima scossa di terremoto di Gioia dei Marsi, che distrugge tutti i paesi della Marsica, specialmente nel Fucino, Valle del Giovenco e Valle Roveto, causando la morte di 30.000 persone e la distruzione d’interi paesi.

Ortona dei Marsi, pur venendo colpita dal sisma, a differenza degli altri paesi attorno, non riporta danni ingenti nel suo centro storico che riesce a mantenersi abbastanza integro.

Probabilmente questo è dovuto alla costruzione di buona parte del paese su roccia viva, che durante il terremoto ha attutito la scossa, riuscendo a salvare le strutture portanti del centro storico, e questo nonostante che la scossa sia stata enorme come potenza.

La chiesa di Sant’Antonio Abate, pur non disponendo di notizie dirette, si è verosimilmente salvata riportando pochi danni. Questo lo deduciamo dal contesto locale che dice che il paese si è sostanzialmente mantenuto, pur riportando molti danni.

Subito dopo il terremoto a distanza di poco tempo l’Italia entra nella prima guerra mondiale e molti giovani marsicani scampati al sisma, partono per il fronte, nonostante la possibilità di essere dispensati, a causa del sisma.

Nel 1918 la prima guerra mondiale finisce e tanti giovani ragazzi sono morti al fronte, compreso un bel gruppo di Ortona dei Marsi.

Dopo la guerra si cerca tra grandi sofferenze si cerca di tornare a una quasi normalità Purtroppo il sopraggiungere dell’epidemia della Spagnola provoca ancora altri morti.

Nonostante ciò nel corso degli anni 20′ si viene riparando il paese e pare che anche la chiesa di San Antonio Abate venga ristrutturata.

Pochi anni dopo però il ritorno ad una vita tranquilla viene interrotto dallo scatenarsi della nuova guerra mondiale.

Nel 1940 l’Italia entra in guerra a fianco della Germania e dopo tre anni arriva a perdere su tutti i fronti. Ciò porta prima al crollo del fascismo e poi all’invasione tedesca dell’Italia nel settembre 43.

La Germania nell’invadere l’Italia giunge fino al basso Lazio, istituendo la linea Gustav che tagli il paese in due.

Tedeschi e Alleati combattono intorno a questa linea tra ottobre 43 e giugno 44. La popolazione abruzzese subisce in pieno sia lo stato di polizia tedesco che i bombardamenti alleati. Il periodo è durissimo per tutti.

Riguardo alla sorte della chiesa di Sant’Antonio Abate pare non venirne danneggiata; sicuramente viene molto visitata dalla popolazione che si rivolge con suppliche a Dio per la fine del conflitto. In questa fase si combatte senza esclusione di colpi fra fra tedeschi e alleati sulla linea Gustav.

La Valle del Giovenco vive un periodo bruttissimo fatto di continui sorvoli e diversi bombardamenti.

Tuttavia alla fine gli alleati e gli antifascisti guadagnano posizione e alla fine irrompono nella linea Gustav liberando il centro Italia. Gli Alleati liberano la Marsica alla metà di giugno 44.

Nell’aprile 45 l’Italia è completamente liberata dai nazifascisti. Finita la guerra si cerca di tornare alla normalità procedendo a una ricostruzione rapida.

A Ortona tra il 1945 e il 1955 si ricostruisce tutto quello possibile. Non abbiamo la momento notizie su eventuali restauri alla chiesa di Sant’Antonio, ma crediamo che anche questo edificio sia stato minimamente restarato

Negli anni successivi la mancanza di lavoro e prospettive spinge molta gente di Ortona dei Marsi a emigrare, determinando un crollo della popolazione del paese. Si passa infatti dai 2670 abitanti del 1951 ai 1686 del 1971. Purtroppo il grave declino demografico prosegue anche nei decenni successivi nonostante il boom economico marsicano degli anni ’80

Per quel poco che si è intuito e saputo dalle fonti la chiesa di Sant’Antonio Abate è meta di culto soprattutto durante la festa di Sant ‘Antonio Abate, che è molto sentito dalla popolazione locale.

In questa circostanza la chiesa è aperta al pubblico e per festeggiare il santo, a Ortona viene inscenata la corsa degli asini. Questa manifestazione è andata avanti per molto tempo richiamando genti da tutta la Marsica.

 

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XXI Secolo

 

A Ortona dei Marsi come in altri paesi marsicani, oltre alle manifestazioni sociali già in essere ne vengono affiancate di nuove, per meglio caratterizzare il borgo e renderlo più attrattivo.

Nello stesso tempo il vecchio borgo viene recuperato con azioni di restauro in tutto il centro storico, oltre alla chiesa madre, anche le chiese di San Antonio Abate e San Onofrio vedono restauri più o meno profondi.

 

 


STRUTTURA DELLA CHIESA DI SANT’ANTONIO ABATE DI ORTONA DEI MARSI

 

 – Pianta

La chiesa di Sant’Antonio Abbate è a pianta rettangolare a navata unica.

 

 

 – Struttura interna

Nella disposizione interna troviamo una struttura a navata unica in stile tardo barocco.

La zona presbiteriale è rialzata di un gradino rispetto al piano di calpestio ed è caratterizzata dall’altare maggiore dedicato a S. Antonio Abate, dove è presente una sua statua.

Altare della chiesa di S. Antonio Abate. (Immagine personale)

 

A fianco alla statua di S. Antonio sono presenti due affreschi e il tutto risulta riccamente decorato, con le pareti piene di stucchi e di colore giallo e bianco proprio dello stile tardo barocco.

All’interno della chiesa è poi presente una bella statua della Madonna delle Grazie, che originariamente era presente in un’altra chiesa andata però distrutta dal terremoto del 1915.

Da notare inoltre l’iscrizione a fianco all’altare che sta ad indicare il privilegio dell’altare stesso. In pratica l’iscrizione attesta il diritto dell’altare di definirsi “L’altare Privilegiato”, in merito ad un antico privilegio, dove ogni messa celebrata su quest’altare sarebbe stata in suffragio della famiglia Maggi che, dalla sua costruzione ad oggi, si interessa di tutti i bisogni della chiesa.

 

 

 – Facciata

La facciata della chiesa è molto semplice con una struttura a capanna con al centro una finestra posizionata in asse con il portale in pietra, decorato con un tettuccio spiovente sempre in pietra. A tutto ciò va aggiunta la piccola scala di tre gradini che introduce all’interno della struttura religiosa.

 

 


BIBLIOGRAFIA

 

1) http://digilander.libero.it/ortonavisitare/visitare-ortona-santonio.htm

2) http://www.italiavirtualtour.it

 

 


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