SANTE MARIE – CHIESA DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE


STRUTTURE E MONUMENTI DI SANTE MARIE


 

POSIZIONE DELLA CHIESA DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE DI SANTE MARIE

 

 

 


STORIA DELLA CHIESA DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE DI SANTE MARIE

 

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X Secolo

Nell’anno 1000 sembra che vi sia stata un incursione saracena nella contea dei Marsi, nella zona della Val di Varri. La notizia andrebbe meglio confermata da fonti più certe. Tuttavia seguendo questo filone sembrerebbe che i Saraceni abbiano distrutto il primo paese nella zona dell’attuale Sante Marie.

 

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XI Secolo

 

Dopo la fuga dei Saraceni, probabilmente fatti fuggire da Rinaldo I Berardi conte dei Marsi, che stando alle fonti è stato il più forte tra i conti Marsi nei duecento anni di indipendenza della contea.

Fatto è che dopo la distruzione del primo borgo viene ricostruito un nuovo paese, su un altura di 1000 m posta nelle vicinanze del precedente sito.

Qui il paese sarebbe stato ricostruito con una prima cinta muraria esterna, all’interno della quale sarebbe sorto il nuovo borgo. Con la costruzione del nuovo borgo vengono costruite anche nuove chiese all’interno e nelle immediate vicinanze.

Nel 1057 avviene una grave frattura all’interno della famiglia comitale, allorquando Pandolfo Berardi si autoproclama primo vescovo di Carsoli con la chiesa di Santa Maria in Cellis come cattedrale.

Ebbene nella definizione del nuovo vescovado vengono redatti i confini citandoli in bolla vescovile da parte di Pandolfo Berardi. In questa bolla si fa menzione anche di Sante Marie come parte integrante del territorio, nominandola come “Altura Sancte Mariae”. Il paese viene situato nella zona dove sorge la chiesa campestre di San Quirico.

La frattura in seno alla famiglia comitale viene poi risolta da Berardo IV con l’aiuto dei fratelli, riportando all’ordine il cugino Pandolfo e lo zio, sconfiggendoli insieme ai loro alleati Normanni. Ciò consente alla contea dei Marsi ancora molti anni d’indipendenza.

 

– Ipotesi sulla nascita della chiesa di Santa Maria nel secolo XI

Nel frattempo il nuovo paese di Sante Marie continua a ingrandirsi e a divenire un importante centro della zona. Ciò ci porta a considerare che la chiesa di Santa Maria posta nella zona antica del paese, probabilmente è stata costruita nella sua prima versione in questo periodo. Le fonti al riguardo danno questa chiesa costruita nel XIV secolo. Ma secondo noi poichè il paese esiste quasi sicuramente già dal 1000 e poichè questa chiesa è sempre stata citata tra le più importanti è probabile che sia stata eretta nel secolo XI.

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XII Secolo

 

Nel 1143 i conti marsi non riuscendo più a contrastare la forza normanna si sottomettono a loro, ottenendone in cambio la conferma di un loro ruolo politico nella Marsica ora non più indipendente.

Così avviene, i Normanni dopo la conquista della contea dei Marsi dividono questa in tre contee più piccole per meglio controllare il territorio. Le contee sono la contea di Carsoli, la contea d’Albe e la contea di Celano. Tutte e tre le contee sono affidate a membri della famiglia Berardi.

Sante Marie ricade nel territorio della contea di Carsoli. Tra il 1143 e il 1180 si fa strada nella contea carseolana la famiglia De Pontibus, che trasferitasi nella Marsica presso Scurcola, nel giro di qualche decennio diventa la famiglia guida della contea di Carsoli. Anzi a partire più o meno dal 1180-90 la sede della contea diventa Tagliacozzo a scapito della vecchia Carsoli.

I De Pontibus creano così una signoria territoriale altomedievale completamente disconnessa dalle altre due contee marsicane di Albe e Celano, che continuano ad avere una storia comune sotto i discendenti dei Berardi.

Sante Marie nel corso del XII secolo, si espande e cresce raggiungendo i 500 abitanti che per l’epoca erano assai se messi a confronto con altri paesi.

La principale fonte di questo periodo su Sante Marie va ricercata nel catalogo dei Baroni censiti nel 1187 dal re normanno di Sicilia Guglielmo Altavilla.

In base a questo censimento risulta che Sante Marie ha 500 abitanti e quindi deve due soldati a cavallo al signore di Tagliacozzo Rinaldo De Pontibus, nel cui territorio ricade anche Sante Marie.

Oltre a ciò sappiamo anche che il borgo contiene ben nove chiese che devono un certa tassa alla diocesi dei Marsi a cui appartengono. Tra le chiese citate figura anche la chiesa di Santa Maria che veniamo a conoscenza esistere in questa fase e che con ogni probabilità esiste già da almeno un secolo.

La chiesa di Santa Maria deve alla diocesi dei Marsi due coppe di grano, mentre le altre otto chiese, basandosi sulla loro grandezza devono un certo quantitativo di grano al vescovo.

Quindi vediamo che la chiesa di San Quirico, la più grande, deve alla diocesi ben 22 coppe di grano, la chiesa di San Vero due, la chiesa di San Marcello due, la chiesa di San Nicola 9 coppe, la chiesa di San Giovanni da Casa Vetrana 2 coppe, la chiesa di S. Andrea da Canneto 7 coppe, la chiesa di San Giusta 3 coppe, mentre la chiesa di San Silvestro risulta esente.

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XIII Secolo

 

All’inizio del XIII secolo troviamo Sante Marie ancora soggetta ai De Pontibus, che vivono il loro momento di massimo potere nella contea di Tagliacozzo.

I De Pontibus fino al 1250 rimangono saldamente al potere in tutti i centri della contea tagliacozzana, che continua ad avere in Tagliacozzo il centro principale.

Nel frattempo gli Orsini, importante famiglia romana si è imparentata con i De Ponte, ambendo a sostituirli nel potere della contea.

In effetti già a partire dal 1250 circa i De Ponte cominciano seppure lentamente a declinare con Andrea I figlio e successere di Bartolomeo De Pontibus morto nel 1240 circa.

Tra il 1250 e il 1268 la Marsica vive come tutto il sud Italia la crisi degli Svevi, che vengono infine sostituiti da Carlo I d’Angiò a capo del regno siciliano, grazie alle due vittorie di Benevento nel 1266 e dei Piani Palentini nel 1268.

Ebbene con la morte di Manfredi nel 1266, Carlo d’Angiò diventa re di Sicilia e le maggiori famiglie nobili del regno fanno atto di sottomissione. Ma poco tempo dopo a causa della forte tassazione di Carlo, esse decidono di appoggiare il tentativo di Corradino, ultimo degli Svevi, nel riprendersi il regno.

In questa circostanza i De Ponte con Andrea De Ponte, si schierano con Carlo I d’Angiò. Quando un po’ di tempo dopo Carlo sconfigge Corradino presso Tagliacozzo nei Piani Palentini, le famiglie nobili che avevano appoggiato Corradino vengono punite, mentre le altre come i De Ponte vengono ricompensate alleggerendole di tassazioni e altri onori.

In questo quadro anche Sante Marie vede alleggerirsi il suo carico fiscale.

Intanto la chiesa di Santa Maria come le altre chiese del borgo, continuano ad andare avanti nella loro vita religiosa e civile come punto di riferimento per la loro comunità.

Alla fine del XIII secolo, Andrea II De Ponte cede agli Orsini la sua parte di Tagliacozzo abdicando in questo modo al potere comitale nella contea. Da ora in avanti i De Ponte saranno una semplice famiglia nobiliare, che si estinguerà qualche secolo dopo, mentre gli Orsini a partire dal 1294 saranno gli unici titolari della contea di Tagliacozzo, di cui Sante Marie è parte integrante.

 

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XIV Secolo

 

Nel nuovo secolo XIV Sante Marie continua a far parte della contea di Tagliacozzo soggetta agli Orsini. Questi continuano a consolidare il loro potere locale prendendosi via via tutti i paesi facenti parte dell’area tagliacozzana. In pratica si comprano le parti dei vari paesi locali soggette ad altre famiglie nobiliari. Ciò consente loro di divenire in modo assoluto padroni del territorio.

Sante Marie continua a rappresentare anche in questo secolo un importante centro locale con le sue numerose chiese presenti.

Nel 1349 un tremendo terremoto nel centro Italia colpisce duramente la Marsica, e con grande probabilità anche Sante Marie ne risente duramente vedendo danneggiare il suo patrimonio architettonico.

In questo quadro è possibile immaginare che anche le chiese siano state colpite dal grave sisma e alcune di loro, siano state costrette a essere ricostruite per intero.

In alcune fonti si dice che la chiesa di Santa Maria sia stata realizzata in questo periodo. Sapendo bene che la chiesa è più antica, potremmo giustificare la datazione di questa chiesa riportata nelle fonti come una ricostruzione della struttura religiosa, a causa di una sua distruzione per questo gravissimo sisma.

Nel secondo Trecento la regina Giovanna d’Angiò  non grava di tasse il paese di Sante Marie. Nel 1372 anche Papa Gregorio XI decide di esentare dalle tasse numerosi centri della contea di Tagliacozzo come Castelvecchio, Scanzano, Colle, Luppa, Celle (Carsoli), e Alto Santa Maria (Sante Marie). Alla luce di queste notizie possiamo immaginare che il permesso di non pagare le tasse da parte papale e dalla famiglia reale possa dipendere dalle gravi conseguenze al livello locale del sisma del 1349.

 

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XV Secolo

 

Nel corso del XV secolo gli Orsini litigano ferocemente con i Colonna, per mantenere la loro autorità sulla contea di Tagliacozzo. I Colonna altra importantissima famiglia romana mira ai territori abruzzesi per allargare i suoi feudi. Gli Orsini giunti già da tempo in queste terre non vogliono cederle alla famiglia rivale. Da qui si hanno numerosi conflitti che vengono spesso subiti dai piccoli borghi.

Nel 1441 il nuovo re di Napoli Alfonso I riunisce le contee di Albe e Tagliacozzo sotto gli Orsini, che si vedono confermati i loro precedenti territori con l’aggiunta di Albe.

Da questo momento e per lungo tempo gli Orsini iniziano ad abbellire i loro centri con tante strutture.

Nel 1456 un nuovo grande terremoto si verifica in Irpinia e da qui fa sentire i suoi effetti nel resto del centro Italia, come nella Marsica, dove sono numerosi i morti e i danni nei vari borghi.

Su Sante Marie non abbiamo notizie dirette riguardo ai danni avuti per questo sisma, ma sappiamo con certezza che l’intera Piana del Cavaliere è stata colpita duramente dal terremoto, per cui per assonanza è possibile che anche Sante Marie, che si trova confinante con i comuni della Piana del Cavaliere, sia stata in parte colpita dal sisma.

Dopo il sisma gli Orsini e i supertisti procedono a una ricostruzione della zona compresa Sante Marie.

E’ probabile che la chiesa di Santa Maria si sia di nuovo danneggiata e per questo avvengono nuovi restauri.

Probabilmente dopo un certo periodo la ricostruzione del paese e della chiesa può dirsi completata.

E’ probabile inoltre che qualcuna delle nove chiese del periodo precedente, sia stata abbandonata. Sicuramente sappiamo che alla fine del secolo XV abbiamo in Sante Marie tre chiese parrocchiali, ovvero la chiesa di Santa Maria, la chiesa di San Silvestro e la chiesa di San Nicola.

Nel 1480 circa gli Orsini nonostante le continue lotte con i Colonna e alcune complicazioni di successione sono ancora al potere nelle contee di Tagliacozzo e Albe e contemporaneamente procedono ad avviare una grossa fase edilizia in tutto il territorio delle contee, con la costruzione o il restauro di diversi palazzi e strutture pubbliche.

Nel 1497 siamo ormai da qualche anno nella fase discendente della dinastia Trastamara di Napoli, soggetta alla forte competizione fra Francia e Spagna per questa parte d’Italia.

In questo quadro s’inseriscono le perduranti lotte tra Orsini e Colonna che con continui cambi di casacca a favore dell’una o dell’altra parte cercano di avere la meglio fra loro. La posta in gioco è il controllo della Marsica, giudicata da entrambe le famiglie di fondamentale importanza strategica.

Ebbene nel 1497 abbiamo la sconfitta degli Orsini e la definitiva ascesa dei Colonna con Fabrizio Colonna che diventa prima conte d’Albe e Tagliacozzo e quindi duca di Tagliacozzo nel 1504, con l’accorpamento della contea d’Albe nel territorio di Tagliacozzo.

 

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XVI Secolo

 

All’inizio del secolo XVI Sante Marie continua a rivestire un ruolo importante nel panorama del ducato di Tagliacozzo, per la sua posizione di confine fra Abruzzo napoletano e Lazio papalino.

I Colonna che controllano in modo uniforme i territori di confine fra Lazio e Abruzzo spadroneggiano riuscendo in questa fase a risollevare l’economia locale attraverso lo sviluppo delle vie transumanti e quindi della pastorizia.

La chiesa di Santa Maria e le altre parrocchie di Sante Marie continuano a essere un punto di riferimento civile per la piccola comunità in questo angolo d’Abruzzo.

Sante Marie nel 1528 subisce indirettamente la nuova guerra fra gli Orsini e i Colonna. Gli Orsini, rientrati nelle grazie del Papa, vengono nominati nella persona di Napoleone Orsini comandanti dell’esercito papale e vengono incaricati di saccheggiare le terre dei Colonna, giudicati colpevoli dal Papa di aver lasciato entrare i Lanzichinecchi a Roma.

Orsini felice dell’impresa affidatagli si lancia contro i Colonna, spingendosi fin nel cuore della Marsica. Napoleone Orsini si vendica dei Colonna, per averli defenestrati da Albe e Tagliacozzo, attaccandoli e sconfiggendoli preso Maglliano dei Marsi.

Qui a Magliano gli Orsini fanno strage dell’esercito colonnese uccidendo anche il loro comandante Scipione Colonna. Dopo Magliano le forze orsine vanno verso la piana del Cavaliere.

Qui devastano il territorio, ma soprattutto attaccano ferocemente Oricola. Il paese è messo a ferro e fuoco dai Colonna, che lo attaccano con ferocia  impressionante arrivando a compiere una strage tra la popolazione civile dove vengono uccise senza distinzione, vecchie e bambini.

Dopo  questo passaggio troviamo il territorio di Carsoli caduto in mano agli Orsini, mentre il resto del territorio a cominciare da Sante Marie rimasto in mano dei Colonna.

Sante Marie nel frattempo nonostante questa situazione di conflitto continua ad andare relativamente bene sul piano sociale e a crescere d’importanza.

Nel 1571 abbiamo la visita pastorale del Vescovo dei Marsi Giambattista Milanese a Sante Marie e alla chiesa di Santa Maria delle Grazie.

Nel 1579 diventa nuovo vescovo dei Marsi mons. Matteo Colli. Colli è un personaggio deciso e capace che durante il suo vescovato riesce a rilanciare e riformare l’antica diocesi dei Marsi.

L’Operato di Colli si muove sia sul piano centrale della diocesi con il trasferimento della struttura diocesana da San Benedetto dei Marsi a Pescina, sia al livello più locale delle singole chiese presenti nel territorio diocesano.

A Sante Marie nel 1580 Colli, tramite una sua bolla vescovile, riunisce tutti i titoli e beni di tutte e tre le parrocchie allora presenti nel borgo (chiesa di S. Maria, chiesa di S. Nicola, chiesa di San Marcello), e quelli delle chiese circostanti, nella chiesa di Santa Maria che diventa da ora la chiesa madre del borgo.

Così facendo le altre due chiese parrocchiali di San Nicola e San Marcello diventano secondarie rispetto alla chiesa di Santa Maria a cui vengono a dipendere

 

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XVII Secolo

 

Nel secolo XVII non abbiamo informazioni particolari circa la vita della chiesa di Santa Maria. Tuttavia sappiamo che durante la Peste del 1656-57, le chiese vengono prese d’assalto. Ciò a causa dell’imminente morte delle persone, che sapendosi in grave pericolo di vita a causa della presenza del morbo, vogliono liberarsi di tutti i loro beni terreni per avere salva l’anima nel successivo viaggio nell’aldilà.

Quindi queste persone sapendosi prossime alla fine cedono i loro beni alla chiesa locale. In questo caso essendo la chiesa di Santa Maria, la chiesa principale, è lecito immaginarsi che molti beni siano stati donati a questa.

Nonostante questa situazione di forte crisi a metà Seicento, la cittadina di Sante Marie continua a crescere demograficamente raggiungendo le 600 unità.

Alla fine del secolo vediamo il paese essere retto dai primi Massari, eletti liberamente dalla popolazione riunita in assemblee cittadine.

I Massari hanno la funzione di gestire il buon andamento della vita cittadina, di verificare il rispetto degli obblighi fiscali, di redimere liti e controversie, ecc.

 

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XVIII Secolo

 

A inizio 700 si verificano alcuni importanti terremoti che scuotono la Marsica, poichè questi hanno epicentro in Abruzzo.

Tuttavia pare, dall’interpretazione del contesto che la chiesa di Santa Maria non abbia subito particolari danni.

Tuttavia durante il suddetto secolo la chiesa di Santa Maria delle Grazie è sottoposta a un  intervento di restauro. L’intervento consiste nell’abbellimento della chiesa attraverso l’inserimento di decorazioni barocche sulle pareti laterali e frontale.

Da fonte pervenutaci si sa che la chiesa è dedicata alla sola Santa Maria. Mentre nel 1800 risulta dedicata alla Madonna delle Grazie.

A fine secolo, nel 1798, abbiamo la prima invasione francese del regno di Napoli, che però a causa della forte opposizione popolare si conclude dopo poco tempo nel 1800, permettendo così al re di ritornare a Napoli.

 

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XIX Secolo

 

A partire dal 1800 la chiesa di Santa Maria diventa la chiesa di Santa Maria delle Grazie. Nel 1806 i Francesi rioccupano il regno napoletano, costringendo alla fuga l’anziano re Ferdinando IV.

I Francesi rimangono a Napoli fino al 1815 e in questo arco di tempo compiono numerose riforme che apportano cambiamenti profondi nella vita delle persone del regno napoletano. Tra le prime riforme abbiamo l’abolizione del feudalesimo nel 1806 che per la Marsica significa la fine del ducato di Tagliacozzo retto dai Colonna e della contea di Celano.

La fine del governo dei Colonna trasforma il quadro politico locale, con l’istituzione dei comuni che vengono a inglobare i piccoli centri fino al 1806 indipendenti. Sante Marie diventa comune indipendente nel 1809 e prosegue sul piano economico nell’agricoltura e nell’allevamento, che rimangono i perni della struttura economica e sociale locale

Con il ritorno dei Borbone nel 1815 seguiti alla caduta del regime napoleonico, le cose non mutano e Sante Marie rimane un centro agricolo che però viene crescendo sul piano demografico. Durante il secondo periodo borbonico gli abitanti di Sante Marie rimangono inerti davanti i cambiamenti politici di questi anni. La popolazione per lo più analfabeta combatte ogni giorno per vivere tramite allevamento e agricoltura. Questi sono anni in cui il lago del Fucino torna a far paura con nuove e grandi inondazioni e a questo proposito il governo di Ferdinando ancora sul trono nonostante l’età avanzata, cerca una soluzione definitiva.

Più avanti negli anni 1840 si fa avanti il banchiere Torlonia, che avvertendo l’enorme guadagno che ne deriverebbe dal prosciugamento del lago, decide di prendersi la responsabilità solitaria dell’intera opera.

Così nel 1854 iniziano i lavori di prosciugamento del Lago Fucino. Questi vanno avanti per molti anni e non si fermano mai, nonostante grandi cambiamenti politici.

Nel 1860 la rivoluzione garibaldina porta alla fine del regime borbonico e alla spinta verso l’unione con le regioni del nord per la formazione dell’Italia.

Nel 1861 abbiamo la nascita del nuovo regno d’Italia sotto lo scettro dei Savoia. Con la nascita del regno d’Italia abbiamo una forte recrudescenza del fenomeno del banditismo che arriva a pesare e condizionare la vita degli abitanti dei borghi come a  anche Sante Marie.

Il governo manda i soldati nel sud Italia per sconfiggere il banditismo che infesta le regioni centrali e meridionali.

Sante Marie vede aumentare ancora la popolazione a 2563 unità.

In questo quadro la chiesa di Santa Maria delle Grazie si trasforma in una cassa di risonanza a favore del vecchio re Francesco II. I prelati sono così presi di mira per la loro opera d convincimento nel sostegno delle popolazipni a favore dei Borbone.

I militari in tutti i paesi della Marsica occupano per vari anni diversi posti per meglio intervenire se succede  qualcosa. Nel 1870 infine grazie ad una forte operazione militare durata anni, il banditismo viene sconfitto.

Nel 1876 il lago Fucino viene completamente prosciugato, questo cambiamento figura come il più importante avvenuto nella Marsica dai tempi degli antichi Marsi, poichè cambia nel profondo lo stile di vita degli abitanti marsicani, trasformandoli da pescatori in agricoltori. Questo cambiamento strutturale influenza in modo pesante anche i paesi non rivieraschi come Sante Marie, seppure indirettamente.

Anche grazie all’enorme importanza di quest’opera nella Marsica si ha una maggiore velocizzazione dei tempi nella costruzione delle linee ferroviarie e ciò anche per abbattere i tempi di rivendita dei prodotti ricavati dai terreni del Fucino.

La ferrovia infatti viene costruita nel 1888 e viene festeggiata grandemente perchè toglie il paese da un eterno isolamento. Basti pensare che anche la strada principale verso Sante Marie risulta ancora dissestata alla fine del secolo XIX.

Purtroppo in generale l’economia della Marsica non va bene e questo porta all’emigrazione di molte persone nella zona compresa Sante Marie. L’emigrazione ha come terminali gli USA, il Canada, l’Autralia e il Sud America.

La chiesa di Sante Marie aiuta come può la gente del posto, sia nell’ascolto che a volte in opere di bene.

 

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XX Secolo

 

Nel 1904 abbiamo il terremoto di Magliano dei Marsi con magnitudo di 5,7 Mw. Il sisma pur essendo forte non si segnalano feriti per il terremoto e anche i danni materiali risultano contenuti in tutta la Marsica. I danni maggiori risultano avvenuti a edifici antichi, bisognosi di restauro

Al momento non sappiamo se il terremoto del 1904 sia da mettere in relazione con il restauro del 1907, fatto è comunque che in questa annata avviene un grande restauro della chiesa di Santa Maria delle Grazie.

Tre anni dopo il restauro Sante Marie è vittima di un sisma di media potenza (4,8 Mw) avvenuto il 22 febbraio 1910. Dalle scarse notizie rilevate non sembra che il sisma abbia dato grossi problemi ne alle persone ne al paese in se e quindi neppure alla chiesa di Santa Maria delle Grazie.

Tuttavia un sisma di forza enorme e gravemente distruttivo si verifica una manciata di anni dopo con epicentro proprio nella Marsica. Il 13 gennaio 1915 infatti si ha il grave terremoto di Gioia dei Marsi che con una magnitudo pari a 7 Mw distrugge tutta la Marsica. Risultato del sisma sono interi paesi sventrati e 30.000 morti.

Sante Marie come altri paesi della Marsica riporta gravi danni e con esso tutte le frazioni del comune. La chiesa di Santa Maria delle Grazie ne esce danneggiata, ma non distrutta e questo si rivela importante per la sopravvivenza della struttura. Sante Marie infatti pur riportando gravi danni, non viene distrutta, ma solo danneggiata. Ciò comporta la sopravvivenza del borgo medievale e di ciò che significa per i suoi cittadini.

La chiesa come dicevamo riporta diversi danni soprattutto nel campanile e in diverse parti della struttura interna. La chiesa quindi dovrebbe essere riparata subito, ma siamo alla vigilia dell’entrata dell’Italia nella prima guerra mondiale, e questo ritarda ogni ricostruzione e riparazione in tutti i paesi della Marsica.

Nel corso degli anni successivi i prigionieri di guerra mandati dal fronte nel campo di concentramento di Avezzano, danno una grossa mano alla popolazione colpita dal sisma. Soprattutto considerando che la maggior parte degli uomini validi o era morta nel sisma o erano andati al fronte. Si calcola che sono circa 2.000 i giovani marsicani morti sul fronte. Una vera carneficina.

Ma gli anni passano e la guerra finisce. Inizia così una lenta ricostruzione dei borghi distrutti e di riparazione di quelli danneggiati come Sante Marie.

Vengono poi gli anni del Fascismo sotto i quali i paesi vengono ricostruiti, seppure in modo ancora parziale.

La chiesa di Santa Maria delle Grazie viene riparata dopo qualche anno dal sisma, ma subisce un’intensa ristrutturazione che la cambia in alcune parti. Per esempio il tetto del campanile non viene ricostruito, ma viene sostituito con una struttura in ferro a forma di cuspide, di modo da non pesare sull’antico corpo del campanile.

Nel 1940 poi l’Italia entra nella seconda guerra mondiale nella speranza di vivere da grande potenza. In realtà in tre anni di guerra l’Italia perde su tutti i fronti di battaglia. Ciò porta al crollo del Fascismo nel 1943 e all’invasione alleata dell’Italia nel luglio 1943. Poco dopo in settembre anche la monarchia crolla fuggendo in Puglia. Ciò porta allo sbando del paese e alla successiva invasione tedesca che da Nord invade il paese fino al Basso Lazio, creando la famosa linea Gustav che dal Tirreno arriva fino all’Adriatico. Si crea perciò l’Italia degli Alleati e l’Italia nella morsa tedesca.

L’Abruzzo che ricade per intero nella morsa tedesca subisce le peggiori atrocità sia da parte tedesca, che poi anche alleata. La Marsica poi trovandosi quasi al confine con la linea Gustav vive sulla sua pelle la peggiore morsa dei Tedeschi che tendono ad essere crudeli con la popolazione civile. A partire dal gennaio 1944 gli Alleati per indebolire i tedeschi iniziano a bombardare la Marsica tutta, da Carsoli a Balsorano. Avezzano e Massa d’Albe sono i paesi più colpiti. A Massa d’Albe vi è il comando tedesco del Centro Italia e l’antico castello di Alba Fucens ritorna per qualche tempo nel ruolo di fortezza.

Anche Sante Marie come altri paesi subisce i bombardamenti alleati, tra i quali si ricorda quello del 20 gennaio 1944. Quel giorno le fortezze volanti alleate scaricano sul paese marsicano una serie di bombe che colpiscono il paese al cuore.

L’azione è rapida e dura meno di 10 minuti, un arco di tempo in cui le bombe distruggono il palazzo di Serafino Rossi alla Casata, sventrano un piano del caseggiato all’angolo tra via delle Tre Cannelle e via Roma e radono al suolo un intero agglomerato di case a Palatera, esattamente a via Como, ribattezzato lo Spallato per ricordare la distruzione delle bombe. Molte bombe tuttavia non esplodono subito e danno il tempo alla popolazione di evacuare la zona di via Castello dove sono cadute. Queste bombe esplodono poi in serata procurando ingenti danni nell’attuale Largo 20 gennaio. Le vittime del bombardamento del 20 gennaio 1944 sono alla fine 28.

Ancora diversi mesi di atroce occupazione nazista costringono la popolazione ad una dura vita di stenti e di privazioni. La chiesa di Santa Maria delle Grazie offre momenti di conforto a chi cerca in essa un luogo di preghiera e di speranza.

Ai primi di giugno del 1944 gli Alleati irrompono nella linea Gustav e liberano nel giro di alcuni giorni tutta la popolazione marsicana.

Nel giro di alcuni mesi anche il resto dell’Italia viene liberata dal nemico tedesco.

Inizia così un nuovo capitolo di storia caratterizzato dalla ricostruzione materiale e civile del paese di Sante Marie e dell’Italia intera. In Italia viene definitivamente archiviata la monarchia con il referendum del 1946 e successivamente nel nuovo regime repubblicano si ricostruisce il paese.

Nella Marsica tutti i paesi si ricostruiscono nel giro di alcuni anni sia all’interno che all’esterno, nelle vie di comunicazione a cominciare dalla Ferrovia resa di nuovo praticabile già a partire dal 1947.

Intanto riprendono le battaglie contadine contro Torlonia per la questione delle terre fucensi. In giro di un paio d’anni anche questo problema giunge a soluzione con l’espropriazione delle terre a Torlonia e la divisione di queste fra i contadini del Fucino.

A prima vista sembrerebbe che le cose vadano per il meglio con una popolazione in rapida crescita in tutta la Marsica, nella sola Sante Marie si contano 3228 persone residenti. Tuttavia la situazione è profondamente diversa a causa di una condizione economica gravemente compromessa e bisognosa di grandi cure. Ciò porta ad una nuova seconda grande emigrazione verso l’estero.

Tra il 1950 e il 1980 il paese di Sante Marie si spopola scendendo da 3228 unità a 1780 nel 1981.

E’ vero che la Marsica a cominciare dalla grande divisione delle terre fucensi si ristruttura profondamente implementando fortissimo la sua vocazione agricola e pastorale. Ciò consente nel giro di vent’anni una certa crescita economica. A ciò si aggiunge la costruzione di nuove vie di comunicazione come le autostrade A24 e A25 che inaugurate nel 1970 permettono ai paesi marsicani una più veloce comunicazione con il resto del centro Italia, consentendo a questi una rivitalizzazione sul piano prima economico e poi anche demografico.

Nell’arco del secondo dopo guerra tra il 1945 e il 1980 la chiesa di Santa Maria delle Grazie torna a una vita religiosa più tranquilla, consentendo con ciò una maggiore e più attenta vicinanza della chiesa ai bisogni della cittadinanza.

A metà degli anni ’80 abbiamo il boom economico della Marsica avviatosi già da diversi anni grazie al miglioramento costante del tessuto industriale della zona.

In seguito a ciò tutti i centri marsicani che di meno e chi di più inizia una fase di ristrutturazione urbanistica e di rilancio culturale teso al lancio del territorio in chiave turistica.

Ciò riguarda anche Sante Marie che forse partita con un po’ di ritardo a causa di una perdurante decrescita demografica, ha avviato dagli anni 90′ un lento ma costante rilancio di se stessa attraverso ristrutturazioni e rilancio culturale.

In ciò la chiesa di Santa Maria delle Grazie ha continuato ad essere centrale nella vita sociale del paese, non solo per gli ovvi motivi religiosi, ma soprattutto anche in chiave turistica, vista la sua lunga storia.

 

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XXI Secolo

 

Il rilancio di Sante Marie sia in chiave urbanistica che sociale è andato aumentando in modo più forte nel primo decennio del nuovo secolo.

Frutto di questo lavoro sono stati la nascita di un museo del Brigantaggio nel 2008 e diversi monumenti a ricordo di momenti intensi vissuti dalla comunità, come la costruzione nel 2009 del monumento a ricordo del bombardamento del 20 gennaio 1944.

Nello stesso periodo il comune di Sante Marie ha proseguito il suo lavoro del miglioramento urbanistico del paese anche attraverso il restauro dei suoi beni storici come la chiesa di Santa Maria delle Grazie

La chiesa di Santa Maria delle Grazie grazi alla sua lunga storia, è ormai un bene storico di primaria importanza per il paese, soprattutto in chiave turistica. Per cui dato che la chiesa mostrava segni di decadimento si è intervenuti con un nuovo restauro

Il restauro iniziato nel 2007 è proseguito fino al 2016 e ha interessato l’intera chiesa, specialmente la parte interna.

Dopo il restauro nel 2017 alla presenza del vescovo dei Marsi Santoro, è avvenuta la cerimonia di riconsegna della chiesa alla comunità di Sante Marie.

 

 


STRUTTURA DELLA CHIESA DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE DI SANTE MARIE

 

 

 – Pianta

Chiesa di Santa Maria delle Grazie di Sante Marie. (Immagine personale)

 

La pianta della chiesa di Santa Maria delle Grazie è rettangolare a navata unica

 

 

Struttura interna

Nella disposizione interna la chiesa si presenta a navata unica, con le pareti laterali e quella frontale decorate da altari barocchi. Sui primi due altari si aprono due finestre circolari che, insieme ad altre sei rettangolari consentono alla luce di penentrare nell’unica navata coperta da un controsoffitto piano a disegni geometrici.

Sulla controfacciata troviamo la cantoria sorretta da due colonne, mentre sul lato destro è presente il pulpito. Ora sia la cantoria che il pulpito sono in legno, mentre il fonte battesimale è in pietra.

Nella zona presbiteriale, in fondo alla chiesa, vi troviamo l’altare maggiore, dove è presente la statua della Madonna in terracotta policroma, lavoro abruzzese del sec. XVI.

Oltre a quanto detto sull’interno della chiesa si possono ammirare diverse pitture:

– Altare a destra, olio su tela del sec. XVIII (1786) raffigurante la Madonna con le anime del Purgatorio;

– Altare a sinistra, olio su tela del sec. XIX (1859) del pittore Carlo Fries raffigurante il martirio di S. Giulitta e S. Quirico;

– Altare a sinistra, olio su tela raffigurante l’Assunta con martiri;

– Altare a sinistra, olio su tela del pittore Joseph Ranucci raffigurante la Crocifissione con S. Antonio e S. Andrea.

– Nel terzo altare a destra ultimamente è venuto alla luce un dipinto murale, che rappresenta la Crocifissione.

Sul piano strutturale sappiamo che la chiesa è fatta in muratura portante di pietrame. Con la copertura partiamo dal controsoffitto piano a disegni geometrici, per poi passare al tetto a falda unica, rivestito in coppi.

 

 

Facciata

Facciata della chiesa di Santa Maria delle Grazie. (Immagine personale)

 

La facciata dell’antica chiesa appare semplice con un profilo a capanna intonacata, ed è marcata da un rustico zoccolo di pietre all’attacco a terra.

 

Parte superiore della facciata. (Immagine personale)

 

La facciata si caratterizza nella parte superiore per il tetto a capanna e per l’oculo in pietra dipinto.

 

Portale della chiesa di Santa Maria delle Grazie. (Immagine personale)

 

Nella parte bassa troviamo, in asse con l’oculo, il portale in pietra a tutto sesto, scolpito a bugna quadrata.

 

 

Campanile

Campanile di Santa Maria delle Grazie. (Immagine personale)

 

Il campanile della chiesa di Santa Maria delle Grazie è a base quadrata, rivestito in pietra e comprendente quattro ordini sovrapposti; negli ultimi due si aprono due bifore.

 

Campanile di Santa Maria delle Grazie. (Immagine personale)

 

Il campanile, pur conservando il suo stile romanico nelle finestre bifore, dopo il terremoto del 1915, ha avuto una trasformazione nella cuspide piramidale, che una volta era chiusa in lamiera di piombo, mentre ora è costituita da quattro bracci di ferri.

 

 

Tetto e orologio del campanile. (Immagine personale)

 

Appoggiato al secondo ordine di bifore vi è l’orologio del comune.

 

 


BIBLIOGRAFIA

 

1) https://necrologie.repubblica.it/chiese/provincia-4-aquila/citta-6577-sante-marie/2076-chiesa-di-santa-maria-delle-grazie

2) http://www.santemarie.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=listpages&subid=2

 

 


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