TAGLIACOZZO – CHIESA SANTA MARIA DEL SOCCORSO


STRUTTURE E MONUMENTI DI TAGLIACOZZO


 

 

POSIZIONE DELLA CHIESA DI SANTA MARIA DEL SOCCORSO DI TAGLIACOZZO

 

 

 


STORIA DELLA CHIESA DI SANTA MARIA DEL SOCCORSO DI TAGLIACOZZO

 

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XII secolo

 

– Nascita della chiesa di Santa Maria del Soccorso

La chiesa di Santa Maria del Soccorso di Tagliacozzo è una struttura molto antica e situata nella parte più vecchia di Tagliacozzo. Da fonte certa si sa che la chiesa esiste già all’inizio del XII secolo e questo perchè la struttura è citata nella Bolla di Papa Pasquale II DEL 25 febbraio 1115.

In questa bolla viene confermato al vescovo dei Marsi, Berardo Berardi, il possesso di molte chiese, tra le quali figura questa all’epoca definita “S. Maria in Furca”,  in quanto è situata nella sella tra i mondi Arunzo e Civita.

Da ciò ne consegue che la chiesa è più antica del XII secolo.  Probabilmente la struttura trovandosi nella parte più vecchia di Tagliacozzo, potrebbe risalire addirittura al X secolo. Questa però è solo una supposizione personale, d’altra parte questa chiesa è stata ristrutturata più volte per cui le parti originali sono poche e non sono sufficienti per datare l’inizio della struttura.

 

 

– Fine della contea dei Marsi ed inizio della contea di Carsoli

Nel 1143 la contea dei Marsi è assorbita dai Normanni che dividono successivamente questa in tre contadi più piccoli tra cui la contea di Carsoli.

 

– La crescita di Tagliacozzo

Nella seconda metà del XII secolo il paese di Tagliacozzo viene sempre più strutturandosi come centro importante, crescendo nel numero di abitanti e anche il contesto urbano riunito inizialmente intorno alla cima del Monte Civita inizia a discendere nel paese creando nuovi agglomerati abitativi.

 

– Da Carsoli a Tagliacozzo

Tra il 1150 e il 1170 la contea di Carsoli viene sempre più dominata dalla famiglia De Pontibus che viene acquisendo e riunendo i vari paesi della zona. Nel 1170 circa i De Ponte giungono a Tagliacozzo arrivando a possedere metà paese. Più o meno attorno a questa data Tagliacozzo diventa il nuovo centro amministrativo della contea che smette di chiamarsi contea di Carsoli e inizia a definirsi contea di Tagliacozzo.

 

 

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XIII secolo

 

– La battaglia dei Piani Palentini e l’ascesa degli Angiò

Presso i Piani Palentini, vicinissimi a Tagliacozzo, nel 1268 si è svolta una fra le più importanti battaglie del Medioevo. In questa circostanza si sono affrontati gli eserciti di Carlo I d’Angiò e Corradino di Svevia, ultimo rappresentante della sua stirpe. La battaglia viene vinta da Carlo I d’Angiò che consolida in questo modo la sua presa sul regno di Sicilia e sconfigge definitivamente gli Svevi. Addirittura il giovane Corradino ormai sconfitto e catturato poco dopo, viene fatto decapitare a Napoli, segnando anche fisicamente la fine di questa famiglia.

In questo contesto i De Pontibus signori di Tagliacozzo e padroni del territorio su cui si è svolta la battaglia, si sono schierati con Carlo I riuscendo a consolidare temporaneamente il loro potere ormai in fase calante.

 

 

– La chiesa di Santa Maria del Soccorso nel XIII secolo

Informazioni dirette sulla struttura religiosa in questo periodo non ve ne sono, ma dal contesto cittadino sappiamo per certo che la chiesa è assolutamente funzionante, soprattutto per l’aumento della popolazione nel paese.

 

 

– La crescita di Tagliacozzo

Tagliacozzo nella prima metà del XIII secolo è dominata dai De Pontibus a cui a partire dal 1255 si affiancano gli Orsini, che sono in fase di ascesa nella Marsica mirando a controllarne il territorio. Nel 1294 i De Ponte si ritirano da Tagliacozzo lasciando la guida amministrativa della contea ai soli Orsini che divengono da questo momento gli unici detentori della contea.  Gli Orsini in questa fase avviano la costruzione del Palazzo Ducale che giungerà a fine costruzione sono nella seconda parte del XV secolo.

 

 

 

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XIV secolo

 

– Terremoto del 1349

Nel 1349 un gravissimo terremoto sconvolge il centro Italia e quindi anche l’Abruzzo che riporta danni ingentissimi in molte zone della regione. La Marsica è sicuramente una delle zone più colpite, ma e anche se Tagliacozzo non sembra aver riportato danni importanti è stata sicuramente scossa profondamente dal sisma avvenuto a breve distanza.  Riguardo la chiesa di Santa Maria del Soccorso non sappiamo se vi siano stati danni, ma essendo stata una scossa forte è probabile che qualche problema può averlo avuto.

Sicuramente la chiesa è stata rimaneggiata più volte e questo sia per riparare danni di eventuali terremoti sia per abbellimento.

 

 

– La chiesa di Santa Maria del Soccorso a fine XIV secolo

La chiesa di Santa Maria del Soccorso comunque siano andate le cose con il terremoto di metà secolo è sicuramente funzionante alla fine di questo e ciò lo deduciamo dal fervente lavoro urbanistico in corso a Tagliacozzo grazie agli Orsini.

 

 

– Gli Orsini nel XIV secolo

In questo secolo gli Orsini consolidano la loro presenza nella Marsica attraverso importanti opere edilizie. Molte di queste riguardano proprio Tagliacozzo, che, essendo il capoluogo della contea, diventa sempre più centrale nella geografia del potere orsino.

Tra le opere del periodo vi sono il Palazzo Ducale, che prosegue nella costruzione per tutto il secolo, diventando sempre più imponente e poi le mura del paese. Le mura vengono ingrandite e man mano partendo dall’alto tendono a scendere includendo nuovi quartieri.

 

 

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XV secolo

 

– Gli Orsini nella prima metà del XIV secolo

Come accennato poc’anzi Tagliacozzo è interessata, tra fine ‘400 e inizio ‘500, da una forte attività ediliza, che tra l’altro ha lo scopo di sottolineare l’importanza della famiglia Orsini alla guida del paese. In questo quadro tutte le chiese esistenti sono in qualche modo interessate a un nuovo restauro.

L’opera edilizia degli Orsini a Tagliacozzo, seppure a fasi alterne, procede spedita fino al 1456. In questo periodo sono completate molte delle opere avviate nel secolo precedente tra cui il Palazzo ducale e si ha la discesa del paese nella zona pianeggiante con la realizzazione del nuovo quartiere dominato dalle famiglie più importanti, mentre nella zona vecchia rimangono gli abitanti più poveri.

In questa fase l’intera Tagliacozo migliora sotto il profilo urbanistico seguendo il gusto rinascimentale del periodo.  Ogni chiesa o munumento della città viene interessato da restauri secondo il nuovo gusto vigente.

 

 

– Terremoto del 1456

Un bruttissimo terremoto si verifica in Irpinia e fa sentire i suoi duri effetti in tutto il centro Italia, compreso l’Abruzzo.

In Abruzzo tutta la regione è scossa in modo più forte, tra le zone più colpire risulta la Marsica dove molti paesi risultano distrutti o gravemente danneggiati.

I danni maggiori si concentrano nella Piana del Cavaliere dove tutti i paesi sono rasi al suolo con gravi perdite tra i civili.

Anche Tagliacozzo risulta investita dall’onda sismica che provoca diversi danni, che però a causa della mancanza di fonti dirette non sappiamo quantificare.

 

 

– Terremoto del 1461

Il 27 novembre 1461 un violento terremoto pari a 6,4 Mw colpisce L’Aquila provocando distruzione in tutta la città e comuni limotrofi, ma per fortuna pochi morti, grazie al fatto che lo sciame sismico induce molte persone a tornare ad abitare le baracche costruite anni prima dopo il terremoto del 1456. Questo è alla base del numero molto limitato di vittime pari a soli 150 unità.

Nella Marsica la scossa si è sentita distintamente, ma per fortuna i danni sono stati limitati e a Tagliacozzo sembrerebbe che non ve ne siano stati o comunque molto pochi.

 

 

– Restauro di fine XV secolo

Come abbiamo accennato anche Tagliacozzo è colpita dal sisma dell’Irpinia e solo di striscio dal terremoto dell’Aquila del 1461. Diciamo che i danni maggiori se ve ne sono stati di forte riguardano esclusivamente la scossa del 1456.

Fatto è che l’attività edilizia protattasi fino al 1456 riprende successivamente riparando gli eventuali danni del sisma del 1456 e quelli successivi del sisma dell’Aquila del 1461.

I successivi restauri della città sono comunque da mettere in linea con una certa prosecuzione dei lavori del periodo precedente che consentono a Tagliacozzo di migliorare ulteriormente sul piano urbanistico.

In generale quasi tutte le strutture pubbliche e private vengono interessate da successivi restauri e ciò avviene anche per la chiesa di Santa Maria del Soccorso.

 

 

– Restauro degli anni 1480-90 della chiesa di Santa Maria del Soccorso

Il restauro di questo periodo si concentra soprattutto sull’ampliamento e affrescamento della chiesa. Tra gli affreschi realizzati in questo periodo troviamo l’affrescamento della volta a crociera, con le immagini degli Evangelisti. Oltre a questi affreschi ve ne sono altri realizzati i questo periodo che sono di pregievole fattura, ma di cui rimangono solo pochi frammenti in quanto la maggior parte è andata persa nel tempo.

Sempre della fine del ‘400, precisamente del 1495, abbiamo il portale d’ingresso realizzato con motivi vegetali di buona qualità. Sopra al portale d’ingresso troviamo l’affresco inserito nella lunetta, realizzato tra il 1495 e il 1500, della Madonna con Bambino tra due angeli e due cherubini.

 

 

– Cambio della guardia a Tagliacozzo

Dopo un secolo passato tra continue battaglie fra le famiglie Orsini e Colonna nella contesa della Marsica occidentale, abbiamo la caduta degli Orsini nel 1497 dopo quasi 200 anni di governo. I Colonna con Fabrizio Colonna, divengono così nuovi conti di Tagliacozzo e Albe e dal 1504 sono elevati a duchi di Tagliacozzo, includendo nel ducato anche la contea di Albe che cessa di esistere.

 

 

 

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XVI secolo

 

– La signoria dei Colonna

I Colonna nominati nel 1504 duchi di Tagliacozzo si dimostrano dei discreti amministratori della zona, ma lentamente il centro politico del ducato viene spostandosi verso Avezzano, appena una paese nei confronti di Tagliacozzo, ma posto in posizione più centrale.

Sotto i Colonna nonostante il periodo non proprio sereno sul piano politico, la Marsica conosce all’inizio del secolo una certa ripresa economica che si prolungherà più o meno fino al 1540.

I Colonna all’inizio del secolo pur avendo vinta la sfida con gli Orsini nel possesso della Marsica, subiscono da questi ritorsioni importanti che si sommano alle vicende del tempo.

Nel 1527 i Colonna per ritorsione nei confronti del Papa, favoriscono l’immissione dei Lanzichinecchi di Carlo V a Roma provocando un’immane carneficina. L’anno successivo il papa come ritorsione contro i Colonna prima gli confisca i beni presenti nello Stato della chiesa e poi muove loro guerra tramite gli Orsini che vengono perdonati e restaurati nei loro territori.

Nel 1528 gli Orsini prima devastano le terre Colonna nel Lazio e poi penetrano in Abruzzo compiendo molti misfatti tra cui la distruzione del paese di Pereto. Lo scontro successivo tra Orsini e Colonna diciamo l’ultimo avviene presso  Magliano dei Marsi.

Qui gli Orsini massacrano gli uomini dei Colonna compiendo una strage e in qualche modo vendicandosi dell’usurpazione fattagli molti anni prima.

Tagliacozzo in questo quadro non risulta coinvolta dallo scontro fra le due famiglie. Successivamente per il resto del secolo la situazione politica segue una sua ciclicità di relativa pace. Non vi sono più scontri, ma in compenso si verificano alcune epidemie, che però passano.

Alla fine del secolo troviamo Tagliacozzo discesa sul piano economico, ma ancora ben presente su quello politico.

 

 

– Restauro del 1542

Nel 1542, quindi pochi decenni dopo dall’ultimo restauro, la chiesa di Santa Maria del Soccorso subisce un nuovo restauro con la costruzione del pronao, probabilmente in sostituzione di un’analoga struttura in legno.

Probabilmente questa nuova struttura si è resa necessaria per proteggere le pitture che abbelliscono la facciata. Sul fregio vi è l’iscrizione: ” SANCTA MARIA DELLO SOCURSO ORA PRO NOBIS AN. D. M542 A D1 XXIII AGUSTO.

Oltre a questa costruzione sappiamo che nel 1557 vengono aggiunti alla struttura come decorazione due quadretti, opera di Angelo Guerra di Anagni, che raffigurano La Natività e l’Assunzione della Vergine

 

 

 

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XVII secolo

 

-La chiesa di Santa Maria del Soccorso nel XVII secolo

Di questo secolo non abbiamo notizie di restauri particolari, probabilmente ciò è anche dovuto alle difficoltà di questo secolo, che porta molta povertà in tutta la Marsica, oltre che in tutta Italia. E’ possibile che se anche ci sono stati siano molto piccoli e privi di un qualche rilievo. Certo per logica è più che probabile che una struttura venga restaurata dopo molto, ma al momento non si hanno notizie al riguardo

 

– Tagliacozzo nel XVII secolo

In questo periodo come tutta la Marsica e l’Italia, Tagliacozzo subisce una grossa crisi economico-sociale a causa della grave crisi economica in atto. Inoltre dopo la grande peste del 1656, la crisi sociale si accentua a causa dell’alto numero di morti che questa ha provocato. Oltre a ciò vi sono stati casi di forte depressione per la situazione in genere. Ci vorrà molto tempo per una ripresa generale

 

 

 

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XVIII secolo

 

– I terremoti d’inizio 700

A inizio XVIII secolo vi sono due gravi sismi che colpiscono l’Abruzzo, uno è il terremoto dell’Aquila del 1703 e l’altro è il terremoto della Majella del 1706. Entrambi i sismi colpiscono duramente le zone direttamente interessate dalle scosse. Per vicinanza anche la Marsica è direttamente interessata dalle scosse anche se in modo diverso.

I paesi più vicini all’Aquila sono semidistrutti dalla scossa del 1703, mentre altri riportano solo pochi danni importanti, gli altri sono superficiali. Invece i danni derivanti dalla scossa del 1706 sono molto inferiori in quasi tutta la Marsica.

In questo quadro Tagliacozzo riporta dei danni solo dalla scossa del 1703 dell’Aquila e quasi tutti superfiiciali che si concentrano sulle chiese e su qualche edificio. I danni alle chiese non sono per fortuna problematici e con alcuni piccoli interventi si risolvono.

 

 

– Possibile restauro settencentesco della chiesa di Santa Maria del Soccorso

Dopo i sismi del 1703 e del 1706 sono comunque molte le strutture, che sfruttando queste sistuazioni vengono poi restaurate nel periodo successivo. Pur non avendo notizie dirette, immaginiamo che anche la chiesa di Santa Maria del Soccorso sia stata interessata da un qualche restauro. Però ribadiamo al momento sono solo ipotesi.

 

 

– Il XVIII secolo e la ripresa economica

Come in tutto il meridione italiano anche nella Marsica nonostante un’endemica situazione di arretramento e d’isolamento abbiamo anche qui un certo miglioramento economico. Certo Tagliacozzo subisce sempre la concorrenza di Avezzano, che viene diventando sempre più importante, anche grazie ai Colonna che la vengono sempre più preferendo. Ciò quindi induce una certa crisi generale, che tuttavia è attenuata da una certa ripresa economica.

 

 

 

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XIX secolo

 

– Inizio secolo

A inizio secolo dal 1806 ci sono i Francesi nel governo del regno di Napoli e con le loro riforme producono una profonda rivoluzione culturale a cominciare dalla riforma che abolisce i diritti feudali.

Con questa scompaiono i grandi feudi del ducato di Tagliacozzo e della contea di Celano e quindi vengono meno anche i governi delle famiglie nobili dei Colonna e degli Sforza-Cesarini. Al loro posto sorgono i comuni e altre forme amministrative. S’inizia a costituire la Marsica moderna con i grandi comuni che riuniscono i centri più piccoli.

In questo quadro Tagliacozzo conserva la sua autonomia amministrativa di grande comune, ma cede il titolo di centro principale ad Avezzano, che viene diventando il capoluogo dell’intero territorio, soprattutto in virtù della sua posizione più centrale nella Marsica.

 

 

– Il governo dei Borbone

Nel 1815 i Francesi decadono dal regno di Napoli e vengono sostituiti dai Borbone che ritornano al governo del regno con il vecchio re Ferdinando, seppure con la nuova denominazione di re delle Due Sicilie.

Il governo dei Borbone dura fino al 1860 e in questa fase la situazione socio-economico dell’area marsicana e tagliacozzana si stagna, ovvero si stabilizza una realtà economica di basso livello dove i tempi socioeconomici sono cadensati dal ritmo delle pratiche religiose, quasi in una forma più accentuata che in passato.

Certo Tagliacozzo seppure distante dal nuovo capoluogo Avezzano, comunque controlla un territorio ricco dove l’agricoltura consente una certa indipendenza e il fatto di trovarsi più vicini a Roma da modo comunque di mantenere la situazione sotto controllo. Ma la grande presenza delle bande di briganti oltre che il perdurante isolamento non consentono una grande espansione economica.

 

 

La chiesa di Santa Maria del Soccorso nel periodo borbonico

Di questo periodo così come del resto del secolo XIX non abbiamo purtroppo notizie particolari, quindi siamo nell’ambito delle ipotesi. Tra le ipotesi fatte immaginiamo che la chiesa abbia avuto qualche nuovo restauro di una certa importanza e ciò lo deduciamo dal lungo periodo passato da inizio ‘700, allorquando in seguito ai precedenti sismi dell’Aquila e della Majella quasi sicuramente qualche restauro debba esserci stato.

 

 

– Il Regno d’Italia nel 1861

In seguito a vari tentativi fatti per la realizzazione dell’unificazione nazionale, si ha finalmente la guerra d’unificazione nel 1860 che realizza l’unità italiana, che passa anche per la cacciata dei Borbone da parte delle truppe garibaldine. In seguito a ciò e ad una serie di altri avvenimenti il regno d’Italia nasce nel marzo 1861 con l’ascesa a primo re d’Italia di Vittorio Emanuele II di Savoia.

 

 

– Il brigantaggio nel 1860-70

Dopo la nascita del regno d’Italia, Francesco II, ultimo re delle Due Sicilie, dal suo esilio a Roma, sostenuto in questo da Papa Pio IX, cerca di recuperare il suo trono realizzando accordi con le grandi bande criminali del sud Italia.

L’intento di Francesco II è di forzare la mano ai banditi affinchè creino le condizioni per una rivolta popolare nel meridione, sostenuta dalla chiesa. Questa situazione è tanto più vera in Abruzzo e nella Marsica in particolare, dove la grande ignoranza della gente e il profondo rispetto e seguito che hanno i preti nelle piccole comunità, crea le condizioni per un sostegno popolare contro i Sardi.

Questo porta nel 1861 per alcuni mesi a un forte contrasto fra i Marsi e il nuovo governo italiano. Il nuovo governo di fronte a questa minaccia reagisce spedendo molti militari in Abruzzo e nel meridione italiano affinchè questi combattano e distruggano il fenomeno.

Si generano così diverse battaglie fra sostenitori di Francesco e l’esercito italiano. La forza militare superiore dell’esercito italiano travolge le bande di criminali, che scorazzano per l’Abruzzo. Questa sconfitta però matura all’interno di un quadro nuovo che vede per protagonista la povera gente del sud.

In pratica le bande di criminali rompono dopo un certo tempo l’accordo con Francesco II e tornano alle loro precedenti attività. Il popolo deluso, subisce di nuovo il sorpruso dei briganti. Ciò porta al definitivo collasso dell’accordo con Francesco II, che mano a mano rimane isolato.

Nella Marsica tra il 1861 e il 1867 circa si hanno molti arresti di briganti, che spesso vengono giudicati colpevoli e subito dopo fucilati. In uno di questi episodi troviamo coinvolta Tagliacozzo, che fa da teatro ad una fucilazione importante. Fatto è comunque che nel giro di alcuni anni il fenomeno del brigantaggio viene quasi completamente debellato e la popolazione torna a dormire sogni più tranquilli.

 

 

– Tagliacozzo alla fine del secolo

Tagliacozzo alla fine del XIX secolo è una città in pieno fermento, poichè grazie alla costruzione della Ferrovia diventa facilmente raggiungibile da Roma.

Ciò porta alla fine dell’eterno isolamento della zona e all’avvio di una serie d’interventi tecnici, che vengono a risolvere numerose questioni della cittadina, come l’introduzione dell’elettricità, la costruzione di nuove fontane pubbliche che assicurano la presenza di acqua fresca e pulita in diversi punti dell’abitato.

Vengono migliorate le strade di collegamento di Tagliacozzo con le varie frazioni del comune e con i centri più grandi limitrofi. Tutto questo fermento è ben presente nella città, che ha mantenuto la sua principale caratteristica di città commerciale e artigianale.

Nonostante ciò però la fame è grande e molti contadini o piccoli artigiani decidono di lasciare il paese per cercare fortuna all’estero, è l’inizio della prima grande Emigrazione che si concentra soprattutto verso le Americhe.

 

 

– La chiesa di Santa Maria del Soccorso alla fine del XIX secolo

Come si è accennato precedentemente non abbiamo al momento notizie dirette della chiesa in questo secolo, ma formuliamo alcune ipotesi di come possa essere evoluta la situazione in questo tempo.

Innanzitutto la chiesa si trova nella parte più antica del paese, ovvero nella zona dove maggiormente si concentra il malessere sociale, a causa del basso indice economico e scolastico. Ciò fa della figura del prete un punto di riferimento essenziale per la comunità dell’epoca.

Immaginando che vi siano state molte persone, che siano espatriate alla fine del secolo, sicuramente il prete della chiesa non può non essersi interessato di numerose vicende con il carico di risvolti umani, che possiamo immaginare vista la grave difficoltà di una scelta del genere.

Quindi in questa situazione come in altre simili, la chiesa rimane un punto di riferimento morale ed umano di enorme importanza.

 

 

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XX secolo

 

– La chiesa di Santa Maria del Soccorso a inizio 900

Immagini della chiesa di S. Maria del Soccorso dell’inizio del secolo. (Immagine da internet)

 

La chiesa di Santa Maria del Soccorso come mostra la foto sotto è una struttura religiosa immersa in una zona piuttosto povera e malandata, dove regna povertà ovunque.

L’immagine sotto appare piuttosto eloquente e descrive meglio di ogni altra descrizione a parole la realtà del tempo in questo angolo di Tagliacozzo. La chiesa appare comunque integra e ben conservata e ciò nonostante l’età della struttura.

 

 

 

 

– Tagliacozzo a inizio 900

All’inizio del XX secolo Tagliacozzo appare una cittadina ordinata e in discreta ascesa economica, con una popolazione in costante crescita.

 

Piazza Obelisco primi del Novecento. (Fotogramma da Youtube)

 

Tagliacozzo continua ad essere una cittadina commerciale, che riesce a sostentarsi anche con  l’agricoltura grazie alle vicine fertili vallate, che rientrano nel territorio comunale. Soprattutto qui giungono gli allevatori di pecore che usano la ferrovia per il trasporto delle greggi, da far svernare nei periodi invernali nelle piane laziali vicino Roma, che dispongono di un clima più mite.

 

Piazza Obelisco primi del Novecento. (Fotogramma da Youtube)

 

Inoltre il paese grazie al felice collegamento ferroviario inizia ad essere meta di un turismo di elite, che proviene da Roma. Diverse facoltose famiglie romane giungono a Tagliacozzo per turismo, che diventa pian piano anche sedentario. Alcune di queste famiglie si costruiscono piccoli villini in stile liberty all’inizio del paese, che ad oggi a distanza di 100 anni sono ancora visibili.

 

 

– Terremoto del 1915

Il 13 gennaio 1915 si ha un forte terremoto con epicentro a Gioia dei Marsi pari a 7 MW. Il sisma nella Marsica provoca una carneficina con la morte di 30.000 persone e la distruzione completa o semicompleta di decine di paesi grandi e piccoli. Il capoluogo della zona, Avezzano, è rasa al suolo, solo qui si contano più di 10.000 morti.

Nonostante ciò però la cittadina di Tagliacozzo riesce a superare quasi indenne il terremoto grazie alla sua geologia di roccia dura. Ciò consente non solo la sopravvivenza delle persone, ma anche del patrimonio storico-culturale di cui la cittadina risulta assai ricca.

 

 

– La chiesa di Santa Maria del Soccorso nel terremoto del 1915

La chiesa di Santa Maria del Soccorso sembra non aver risentito del terremoto e come tutta la cittadina di Tagliacozzo, ha mantenuto inalterate le sue caratteristiche storico-medievali, che apprezziamo ancora oggi.

 

 

– La prima guerra mondiale e il Fascismo

Avvenuta una calamità ne giunge poi un’altra, parliamo della prima guerra mondiale. La grande guerra inizia nel 1914, ma l’Italia dopo una prima fase di neutralità scende in guerra a fianco del blocco dell’Intesa nel maggio 1915.

Questo comporta che tutti i giovani maschi atti alla leva militare vengano spediti al fronte. Ciò produce una perdita enorme per la Marsica, sia per la manovalanza di ragazzi dell’esercito giunti dai primi giorni del terremoto per dare una mano, sia soprattutto per i giovani del posto, che salvatisi dal sisma perchè in quel momento erano in caserma in altro luogo in quanto militari di leva, devono ora abbandonare la propria terra in quelle condizioni e con questo stato d’animo per adempiere ai propri obblighi militari.

Di questi giovani marsicani, molti moriranno sul fronte alpino e solo pochi torneranno nella propria terra. Nella Marsica ad Avezzano è costruito un centro di detenzione per prigionieri di guerra, i quali una volta catapultati sul posto anzichè essere semplicemente prigionieri s’integrano alla perfezione con la popolazione che li tratta quasi da benefattori, tanto era il tracollo della zona.

Questi stessi prigionieri si affezionano alla gente del posto e ne viene fuori un rapporto molto importante.

Tagliacozzo in questi anni di guerra fra il 1915 e il 1918 rappresenta torna ad essere una sorta di centro amministrativo della Marsica. Chiaramente in tono minore rispetto al passato e solo temporaneamente, anche perchè Avezzano si cerca di ricostruirla nel più breve tempo possibile.

Passata la guerra con tutto il suo carico di lutti e tragedie si cerca di riprendere una vita più normale a cominciare da Avezzano che viene ricostituita con le baracche provvisorie e con strutture di scarsa qualità che verranno poi abbattute per far posto  a fabbricati migliori.

La ricostruzione di Avezzano permette a Tagliacozzo di spogliarsi di quel ruolo centrale avuto inizialmente. Chiaramente la ricostruzione è lenta in quanto ci vorranno anni per riuscire a riavere una città degna di questo nome, ma la ricostruzione si avvia e all’inizio degli anni ’30 molti edifici pubblici sono ricostruiti e funzionanti.

Questo porta Avezzano a tornare ad essere il capoluogo della zona, la quale addirittura diventa la sede della Diocesi dei Marsi (1924). Tagliacozzo che inizialmente era stata la sede provvisoria della Diocesi, diventa distaccamento secondariio.

Durante il Fascismo Tagliacozzo torna ad essere meta di turismo soprattutto da Roma. Ne consegue una nuova fase di crescita, seppure inferiore alla precedente.

Il turismo porta soldi, ma anche persone che sempre più apprezzano la zona. A sua volta il Fascismo pur osannato nei primi anni non riesce a risanare l’economia della Marsica, che si mantiene piuttosto povera. Inoltre le leggi fasciste tendono ad impedire trasferimenti delle persone per non avere svuotamenti delle campagne. Questo porta ad un’intensificazione dei mestieri tradizionali.

 

 

– La chiesa di Santa Maria del Soccorso durante il Fascismo

Come abbiamo visto la chiesa non risente del sisma del 1915 e questo consente alla struttura di sopravvivere e di continuare ad essere un punto di riferimento per la popolazione locale.

Negli anni del Fascismo la chiesa essendo come posizione quasi in montagna e quindi non trovandosi nel centro del paese, diventa una sorta di monumento che diventa anche meta di un piccolo turismo, legato al turismo maggiore che frequenta Tagliacozzo in questi anni. Certo la chiesa è perfettamente funzionante, ma allo stesso tempo inizia a divenire un autentico monumento.

 

 

– La seconda guerra mondiale

La seconda guerra mondiale inizia nel 1939, ma l’Italia vi entra nel 1940 con la speranza di guadagnare molto da questa partecipazione. In realtà ne esce con le ossa rotte. Gli italiani dopo aver perso su tutti i fronti di guerra e di riflesso tutte le colonie si vedono invasi nel luglio 1943 dalle truppe alleate.

In luglio cade il Fascismo e in settembre dopo la fuga della monarchia, il nord e centro Italia è invaso dai Nazisti che occupano il paese fino a Frosinone dove instaurano la Linea Gustav, una sorta di confine con l’Italia alleata.

In questo quadro la Marsica è direttamente coinvolta nel conflitto in quanto nel 1943 i Tedeschi intaurano il loro quartier generale a Massa d’Albe, un paese poco distante da Tagliacozzo e da qui controllano il confine. La popolazione è controllata a vista dai Tedeschi, che ogni tanto commettono sorprusi contro i poveri contadini inermi.

Da gennaio del 1944 gli Alleati iniziano a bombardare la Marsica per indebilire i nazisti, ma il risultato che ottengono è produrre stragi tra la popolazione che impaurita inizia a trasferirsi sulle montagne, per sfuggire agli Alleati e ai Nazisti.

Allo stesso tempo la popolazione nasconde i fuggiaschi dal campo di concentramento di Avezzano riattivato dopo 20 anni dai Tedeschi. A gennaio iniziano anche furiosi combattimenti tra Alleati e Tedeschi intorno alla linea Gustav. Ci sono molti morti da entrambe le parti.

Si moltiplicano i bombardamenti alleati sulla Marsica e su altre parti d’Abruzzo per consentire l’indebolimento tedesco, che però pur provato non arretra.

Tagliacozzo in questo quadro apocalittico, è risparmiata dai bombardamenti, consentendo il permanere del proprio patrimonio storico. Ciò le ha permesso di salvare il suo inestimabile patrimonio storico e artistico come le sue chiese, veri gioielli d’arte, come la chiesa di S. Maria del Soccorso che esce per fortuna indenne dai Tedeschi e dagli Alleati.

Nel giugno 1944 finalmente gli Alleati sfondano la linea Gustav e liberano la Marsica dai truci Nazisti. Si ritorna a vivere.

 

 

– Il ritorno alla normalità e il film “Desiderio” di Roberto Rossellini

La Marsica una volta liberata, torna a vivere iniziando un fase di ricostruzione sia post guerra che post sisma. Sono molti infatti i paesi che hanno ancora numerosi danni derivanti dalla scossa del 1915. Fatto comunque che si torna a vivere riprendendo anche le vecchie questioni in sospeso come la lotta per la terra al Principe Torlonia.

Tralasciando ora sulle vicende più politiche ci soffermiamo sulla ricostruzione che avviene in tutti i paesi e soprattutto al livello regionale con la ricostruzione delle strade e delle ferrovie distrutte dai tedeschi in ritirata. Assieme a ciò sono riparate anche tutte le centrali elettriche danneggiate dagli stessi tedeschi.

Nel frattempo la guerra finisce definitivamente nel 1945, l’Italia è liberata completamente dai Tedeschi grazie all’opera antifascista e agli Alleati. L’anno successivo nel 1946 la Repubblica vince nel referendum e nella Marsica abbiamo un filmato d’epoca del 1946 relativo al film Desiderio di Roberto Rossellini, che ha come ambientazione proprio la chiesa di Santa Maria del Soccorso di Tagliacozzo.

 

Immagine della chiesa di S. Maria del Soccorso nel film Desiderio del 1946 di Roberto Rossellini

 

 

In questo estratto di film ambientato a Tagliacozzo si mostra la celebrazione di un matrimonio, che mostra oltre che la chiesa anche il paese stesso.

Questo filmato con questo matrimonio in un certo senso celebra in qualche modo anche la rinascita della Marsica dopo un periodo così cupo come quello della guerra.

Dal filmato si evince chiaramente come la chiesa abbia mantenuto intatte le sue strutture originali, uscendo praticamente indenne dalla guerra. Allo stesso modo si nota la zona di Tagliacozzo vecchia  perfettamente integra dopo le tante vicissitudini affrontate.

 

Immagine della chiesa di S. Maria del Soccorso e di Tagliacozzo nel film Desiderio del 1946 di Roberto Rossellini

 

 

 

– Tagliacozzo e la chiesa di Santa Maria del Soccorso negli anni ’50 e ’60

La Marsica dopo la fase di ricostruzione e la fase di conquista delle terre a Torlonia viene a svuotarsi a causa della difficile condizione economica della zona. Per ora a nulla vale la spartizione delle terre fucensi ai contadini, l’economia continua ad essere stagnante, anche se si mettono le basi per il futuro mettendo in moto nuovi progetti. I

l risultato di queste difficoltà è la seconda grande emigrazione dei giovani che inizia all’inizio degli anni ’50 e prosegue fino all’inizio degli anni ’70. La maggior parte di questa emigrazione porta i giovani a trasferirsi dapprima all’estero nei paesi dell’Europa occidentale (Francia, Germania Ovest, Svizzera e Belgio) e poi anche in Italia con le migliorate condizioni nelle città del nord del paese.

Da questo punto di vista non fa eccezione Tagliacozzo e la Marsica occidentale dove abbiamo numerosi giovani che si spostano soprattutto verso Roma dove le condizioni economiche vengono a migliorare e la maggiore vicinanza facilita gli spostamenti.

A Tagliacozzo coloro che si spostano sono soprattutto giovani appartenenti a famiglie meno abbienti che si concentrano nella parte alta del paese. Qui ancora una volta gioca un ruolo importante anche la chiesa che rimane il punto di riferimento delle comunità, che attraverso i loro usi e costumi rimangono a dettare i tempi della vita dei paesi.

La chiesa di Santa Maria del Soccorso nonostante abbia sempre meno persone che partecipano alla vita della parrocchia, a causa delle emigrazioni è sempre al centro della vita del borgo o meglio di questa parte di Tagliacozzo. Questa chiesa non è solo un grande bene storico, ma rimane un importante luogo vissuto con partecipazione dalla comunità locale.

Mano a mano che i tempi passano a spostarsi sono soprattutto i giovani maschi, mariti e figli, nel paese rimangono i vecchi e le donne con i figli piccoli, che proseguono la vita nei campi e mandano avanti da sole la casa e tutto.

 

Immagine della chiesa di S. Maria del Soccorso nel 1961. (Fotogramma dal documentario su Tagliacozzo di Campanile Sera 1961)

 

 

In questa immagine troviamo la chiesa di Santa Maria del Soccorso, ripresa in un fotogramma di un filmato RAI andato in onda nel 1961. La chiesa si mostra in buono stato di conservazione nonostante la lunga storia alle spalle.

 

 

– Tagliacozzo dagli anni ’70 ai primi anni ’80.

Tagliacozzo negli anni 70′ è un centro di medie dimensioni che vede decrescere la propria popolazione a causa di una costante emigrazione. Allo stesso tempo il paese cresce sul piano turistico, grazie soprattutto all’apertura delle autostrade A24 e A25.

Tagliacozzo grazie a un certo costante flusso turistico viene strutturandosi nell’accoglienza e nell’offerta turistica, investendo nell’apertura di alberghi, ma soprattutto nella costruzione di propri impianti sciistici che consentano al paese di modernizzarsi e indirizzarsi verso un nuovo filone commerciale. In questi primi anni i risultati sono ancora modesti, ma si pongono le basi per il futuro.

 

 

– La chiesa di Santa Maria del Soccorso negli anni ’70

Chiesa di Santa Maria del Soccorso negli anni 1970. (Immagine da Internet)

 

In questa nuova immagine della chiesa relativa ad una cartolina dei primi anni ’70, si nota come la struttura nonostante il buono stato di conservazione, mostri chiari i segni del tempo e quindi appaia bisognosa di un nuovo restauro, che la preservi per i tempi avvenire.

 

 

– Restauro della chiesa di Santa Maria del Soccorso nel 1980

Nel 1980 la chiesa di Santa Maria del Soccorso viene posta finalmente a restauro riguardando nello specifico la copertura della chiesa, gravemente danneggiata dall’usura del tempo. Vengono infatti eseguiti lavori di rifacimento del tetto ligneo e del manto di copertura. Subito dopo i lavori la chiesa viene riaperta al culto.

 

 

– Tagliacozzo negli anni ’80 e ’90

All’inizio degli anni ’80 la strutturazione di Tagliacozzo come paese turistico nell’ambito degli sport invernali come lo sci è completato.

Nascono importanti impianti sportivi e diversi alberghi posti in nuovi punti del borgo, che si allarga. Purtroppo alcuni alberghi nascono in punti non buoni dal punto di vista urbanistico, ma comunque il paese inizia in modo importante a farsi conoscere sul piano turistico.

A metà anni 80′ il boom economico della Marsica favorisce anche Tagliacozzo, che vede aumentare il proprio flusso turistico, consentendo un buon ritorno di cassa per comune e albergatori che avevano investito nel settore. Ma  anche altri settori come il legno e i piccoli esercizi artigianali tendono a riprendersi dopo la drastica riduzione degli anni precedenti.

La ripresa economica ha portato inoltre all’arresto dell’emigrazione, che ha toccato il punto più importante nel 1981 con l’abbassamento degli abitanti del paese a sole 6430 unità. Da questo momento il paese tende a risalire, sia pur lentamente, nel numero dei residenti, che aumentano a 6452 unità nel 1991 e poi a 6532 nel 2001.

Negli anni ’90 la crescita economica continua e questo lo si vede non solo nel numero di residenti, ma anche nel paese che viene sempre più recuperando il proprio borgo storico e moltiplicando le varie iniziative turistiche.

 

 

– La chiesa di Santa Maria del Soccorso negli anni ’90.

Come le numerose altre chiese di Tagliacozzo anche la chiesa di Santa Maria del Soccorso subisce un decadimento nel numero di persone della comunità parrocchiale. Ciò tende a portare alla riduzione delle parrocchie, o meglio alcune chiese vengono accorpate insieme per formare un’unica parrocchia, che vengono poi gestite da un solo prete. Sul piano turistico la chiesa di Santa Maria del Soccorso continua ad essere molto frequentata da turisti di passaggio durante i mesi estivi.

 

 

 

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XXI secolo

 

Tagliacozzo all’inizio del XXI secolo

Come nel precedente  decennio il paese continua a crescere nel numero degli abitanti che raggiunge nel 2011 le 6939 unità. Questo indica una discreta inversione di tendenza di

Tagliacozzo che tende a ritrovare una propria centralità territoriale, grazie soprattutto al turismo, che diventa più stabile e capace di generare importanti entroiti.

Grazie a ciò pur con gli alti e bassi dei tempi il paese continua a crescere e in ciò è anche favorito dalla vicinanza con Roma, che grazie all’autostrada A24, si sono fortemente ridotti i tempi di percorrenza.

Questo ha portato numerose persone a preferire il pendolarismo tra Roma e Tagliacozzo, piuttosto che il trassferimento nella capitale.

 

 

 

– La chiesa di Santa Maria del Soccorso nel nuovo secolo

 

Chiesa di Santa Maria del Soccorso posta nella parte alta e più antica del paese. (Immagine personale)

 

La chiesa di Santa Maria del Soccorso rimane sul piano locale un’importante punto di riferimento, che si accentua durante il periodo estivo con il ritorno della gente.

Sul piano turistico ha continuato ad esserci una costante presenza di visitatori nella chiesa, che indica la preziosità di questa struttura religiosa.

La chiesa inoltre non ha subito alcun danno dai terremoti dell’Aquila del 2009 e di Amatrice del 2016-17, risultando ad ora pienamente funzionante.

 

 

 


STRUTTURA DELLA CHIESA DI SANTA MARIA DEL SOCCORSO DI TAGLIACOZZO

 

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– Ubicazione

La chiesa è ubicata in Via Fuori Porta del Soccorso nella parte più antica di Tagliacozzo.

 

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– Pianta

Pianta ad andamento longitudinale ad una navata con sagrestia.

 

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– Struttura interna

La chiesa si presenta a navata unica, con il lato posteriore adibito a sacrestia, che rappresenta il primo nucleo della chiesa databile tra l’XI e il XII secolo, quindi la sala grande del XV secolo e le sezioni aggiunte del XVI secolo.

La sala grande ha una forma rettangolare con sullo sfondo l’altare, e due file di panche rivolte verso questo.

Osservando da vicino gli interni non si può non ammirare l’importanza e la forza degli affreschi presenti, o per meglio dire di ciò che ne rimane, visto che il tempo ha cancellato molto di essi rendendo difficile la lettura di quanto rimasto.

Tuttavia ciò che rimane è comunque significativo e consente di farsi un idea sufficiente di come si presentassero nei secoli passati.

Proviamo da qui a tracciare una breve rassegna degli affreschi presenti nell’interno della chiesa, partendo dagli affreschi presenti di fronte all’ingresso. Qui abbiamo rappresentate tre scene in sequenza ancora abbastanza leggibili.

La prima scena riguarda L’incontro di Anna e Gioacchino alla Porta Aurea. All’incontro sono presenti due pastori, ciò si nota dalla presenza dei loro bastoni; S. Anna invece risulta non accompagnata da donne; la scritta sottostante è troppo mutila per essere a tutt’oggi interpretabile.

La seconda scena presenta La nascita della Vergine: l’iconografia è tradizionale, con la puerpera sul letto in un interno “moderno” sottolineato dagli oggetti caratteristici (il letto e il caminetto); in generale però il dipinto si presenta in un pessimo stato di conservazione.

La terza scena vede La presentazione della Vergine al tempio: in questa scena secondo una certa interpretazione vi sarebbe nel soggetto la visitazione della Vergine a S. Elisabetta. Secondo altra interpretazione il soggetto della Vergine è al Tempio.

Questo genere di soggetto sarebbe piuttosto raro e sarebbe stato trattato da altri maestri come Giotto a Padova. Tornando alla scena si noterebbe la presenza della scala che porta al tempio. Se così fosse la figura sulle scale è il sacerdote, quella dietro un suo aiutante, mentre completamente perse sarebbero le figure della Vergine quinquenne, di S. ANNA e di S. Gioacchino.

 

 

Altri due affreschi sono presenti nella saletta più antica della chiesa che si trova dietro l’altare, che è divisa in due parti, caratterizzate una dalla volta a botte e l’altra con la volta a crociera. Queste scene purtroppo sono in parte leggibili e in parte perdute.

Le scene in gran parte perdute riguarderebbero un ciclo di affreschi sulla vita di Cristo, che sarebbero stati rappresentati a inizio XV secolo nella zona della saletta con la volta a botte a sesto acuto.

Di questo ciclo rimangono due scene solo parzialmente leggibili, divise da una Crocifissione, di cui s’intravede la parte sotto del corpo di Cristo. Le scene riguardanti la vita di Cristo inizierebbero con la Natività, l’Epifania, proseguendo fino alla Crocifissione di Cristo, che sarebbe l’ultima scena.

L’altra ala della saletta dietro all’altare con la volta a crociera sarebbe stata affrescata più tardi, nella seconda metà del XV secolo, diciamo pure fine XV secolo con le immagini riguardanti gli Evangelisti.

Quindi avremmo le immagini di San Giovanni (gli artigli dell’aquila), S. Luca (la testa del toro), San Matteo (è visibile parte dell’angelo) e infine di San Marco di cui però s’ignora il dipinto visto che è scomparso.

Gli Evangelisti poggiano su un motivo astratto, una sorta di nuvola stilizzata, con punte sfreccianti come fulmini o raggi di luce.

 

 

Gli affreschi appena citati sono quelli più antichi del XV secolo, ma oltre a ciò nella chiesa sono presenti dipinti e monumenti successivi che rendono la struttura religiosa assai ricca di cose preziose. Qui di seguito tracciamo un breve elenco delle ricchezze di questa chiesa meravigliosa.

 

Altare maggiore della chiesa di Santa Maria del Soccorso. (Immagine personale)

 

– L’altare maggiore: L’altare principale che risale al XVI secolo è composto da una Madonna in trono con in alto l’Eterno Padre, a destra la Maddalena e a sinistra S. Marco, quindi i due quadretti della La Natività e dell’Assunzione della Vergine, che sono opera di Angelo Guerra di Anagni del 1557. A sinistra invece sono presenti due ex voto.

 

 

– Altari laterali:

1) A sinistra circa a metà della chiesa in un’abside è presente un altare tardo-barocco con un quadro raffigurante S. Carlo Borromeo. Il quadro appartiene a un dignitoso pittore settecentesco di cui però non viene citato il nome.

2) Nell’abside di fronte troviamo un affresco della fine del XV secolo raffigurante la Deposizione.

3) Sulla parete successiva vi sono affreschi della fine del XV relativi a S. Sebastiano, S. Bernardino da Siena, un santo francescano di cui però s’ignora il nome, la Madonna della Misericordia e infine tre santi francescani, tutti databili.

 

Sul piano strutturale la chiesa è fatta in muratura portante di pietrame, su cui poggia il tetto. Il tetto si presenta con capriate lignee a vista fatto a due falde e rivestito in coppi. I pavimenti invece sono in piastrelle in cotto.

 

 

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– Facciata

Facciata della chiesa di Santa Maria del Soccorso. (Immagine personale)

 

 

La facciata principale si presenta con tetto a capanna, un pronao composto da tre aperture con arco a tutto sesto caratterizzato da una cornice orizzontale.

 

Portale d’ingresso della chiesa di S. Maria del Soccorso. (Immagine personale)

 

 

L’accesso all’interno della chiesa è caratterizzata dal portale in pietra a sesto acuto con due piccole finestre speculari ad esso. Riguardo al portale possiamo aggiungere  che è del 1495 e che appare con una decorazione a motivi vegetali.

 

Lunetta del portale d’ingresso. (Immagine personale)

 

 

La lunetta, qui visibile e databile alla fine del XV secolo, mostra un affresco raffigurante la Madonna con il Bambino, in mezzo a due angeli e due cherubini.

 

 

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– Campanile

Campanile della chiesa di Santa Maria del Soccorso. (Immagine personale)

 

Il campanile è una torre a pianta quadrata, fatto in muratura di pietrame, posizionata sul lato sinistro della navata e arretrata rispetto alla facciata. La cella campanaria si presenta con monofore nelle faccie e copertura a cuspide piramidale.

 


BIBLIOGRAFIA

 

1) https://necrologie.repubblica.it/chiese/provincia-4-aquila/citta-7132-tagliacozzo/8310-chiesa-di-santa-maria-del-soccorso

2) http://www.blueplanetheart.it/2018/11/26-novembre-1461-un-forte-terremoto-mw-6-4-colpisce-laquilano/

3) Guida Storico-Artistica di Tagliacozzo di Fernando Pasqualone

 

 


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