OVINDOLI – CHIESA DI SAN SEBASTIANO

 

 

 


STRUTTURE E MONUMENTI DI OVINDOLI


 

POSIZIONE DELLA CHIESA DI SAN SEBASTIANO DI OVINDOLI

 

 

 

 

 

 


STORIA DELLA CHIESA DI SAN SEBASTIANO DI OVINDOLI

 

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XVI secolo

 

Fondazione della chiesa di San Sebastiano

La chiesa di San Sebastiano di Ovindoli pare nascere nella seconda metà del secolo XVI contemporaneamente alla definitiva sistemazione urbanistica del piccolo centro marsicano. In questo periodo il feudo di Ovindoli appartiene alla contea di Celano gestita dai Piccolomini.

 

 

I Piccolomini cedono la contea di Celano

Nel 1591: I Piccolomini, a causa degli alti debiti contratti dal conte Alfonso, sono costretti a vendere la contea celanese ai Peretti.

 

 

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XVII secolo

 

Ovindoli nel primo Seicento

Ovindoli continua a far parte della contea di Celano  e in questo periodo abbiamo un paese di montagna gravemente sofferente a causa della generale crisi economica che tiene sotto scacco tutta la Marsica. Questa crisi economica è frutto della cattiva gestione spagnola del Sud Italia e quindi anche della Marsica. Ciò porta a gravi forme di povertà, che spingono la gente a ribellarsi al governo spagnolo nel 1647-48. La rivolta viene soffocata nel sangue dal governo spagnolo che riporta la situazione allo status quo precedente. La situazione vigente però peggiora nel giro di pochi anni con il sopraggiungere della Peste

 

 

Ovindoli nella Peste del 1656

Nel 1656 una grave forma di Peste colpisce il sud Italia producendo centinaia di migliaia dei morti. Nella Marsica muoiono circa 4.000 persone tra il 1656 e il 1657. Ora riguardo Ovindoli non si conoscono al momento notizie su questo episodio. Ma il non avere notizie è anch’essa una notizia e induce a pensare che Ovindoli non sia stata contagiata dal morbo se non in piccola parte. Quindi il paese con i suoi abitanti risulta tranquillo.

 

 

La chiesa di San Sebastiano  nella prima metà del Seicento

In questa fase la chiesa di San Sebastiano viene arricchita con decorazioni in tipico stile Barocco e con sculture come la grande statua alta due metri di San Sebastiano. Al momento pur in mancanza di dati, crediamo che tale struttura sia stata visitata più volte da gente umile e non, che presa dallo sconforto di dover morire nel giro di poco tempo abbia cercato conforto nella preghiera e nella chiesa.

E’ probabile, anche se non ancora confermato da fonti, che la chiesa possa essere stata oggetto di eredità da parte di persone, poichè queste per cercare di salvare la propria anima si siano volute sbarazzare delle proprie sostanze terrene.

 

 

La contea di Celano nel XVII secolo

Nel 1655 la contea celanese passa di mano dalla famiglia Peretti ai Savelli che la tengono fino all’inizio del XVIII secolo. Nel corso della seconda metà del secolo Celano pur rappresentando il centro amministrativo più importante, continua a non godere di una felice economia e ciò a causa di un clima caldo che porta a cattivi raccolti. A ciò si aggiunge che anche la Pastorizia risente di questa situazione, pur in forma minore. Questo porta ad una endemica crisi economica e anche Ovindoli come il resto della contea celanese soffre di questo.

 

 

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XVIII secolo

 

 

I terremoti d’inizio secolo

Nel 1703 e nel 1706 avvengono a distanza di pochi anni due terremoti importanti, il primo è quello dell’Aquila e il secondo della Maiella. I due terremoti sono molto forti e producono notevoli danni al patrimonio urbanistico. A Celano per esempio molti palazzi e case rimangono lesionate e non sono pochi crolli che avvengono qua e la nel borgo

 

 

La chiesa di San Sebastiano nella prima metà del XVIII secolo

A causa dei due terremoti e del sisma del 1695 di Bolsena, la Marsica ha visto crollare o lesionare molte strutture, tra cui quelle religiose.

E’ probabile che anche la chiesa di San Sebastiano sia stata seriamente danneggiata da questi eventi sismici. Per cui questo giustificherebbe una profonda ristrutturazione come quella avuta durante Il XVIII secolo.

 

 

Ristrutturazione del 1755

A causa delle probabili e gravi lesioni indotte alla struttura da questi sismi, viene decisa una profonda ristrutturazione della struttura religiosa.

E’ probabile che la chiesa di San Sebastiano sia stata ristrutturata o meglio ricostruita tra il 1750 e il 1755 e poi nel 1755, terminati lavori sia stata riaperta al culto dei fedeli.

La probabile ristrutturazione della chiesa è stata condotta di modo da seguire il gusto ricco e abbondante dello stile tardo barocco. Questo ha portato alle tante decorazioni vistose che ancora oggi si può ammirare

 

 

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XIX secolo

 

La chiesa di San Sebastiano nel XIX secolo

Sul piano politico con l’arrivo dei Francesi nel 1806 vengono realizzate importanti riforme tra cui la fine della feudalità, e nel caso di Ovindoli significa la fine della Contea di Celano.

In seguito a ciò il comune di Ovindoli s’ingrandisce venendo a comprendere anche i paesi di San Potito e Santa Iona (1811).

La caduta di Napoleone (1815) provoca di riflesso la fine di tutti i regimi napoleonici presenti in Europa, tra cui quello del sud Italia. Qui abbiamo il successivo ritorno dei Borbone sotto la nuova dicitura di re delle  Due Sicilie.

Il regime borbonico dura fino al 1860, allorquando sorge il nuovo regno d’Italia sotto la dinastia Savoia.

Sulla chiesa di San Sebastiano non abbiamo riscontrato nessuna notizia di particolare rilievo. Questo ci consente di dire che la chiesa di San Sebastiano arriva integra e vitale all’inizio del XX secolo.

 

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XX secolo

 

Terremoto del 1915

Nel 1915 si verifica un tremendo terremoto presso Gioia dei Marsi, che provoca immani disastri in tutta la Marsica arrivando a causare la morte di circa 30.000 persone.

A Ovindoli  il terremoto lascia segni importanti, e ben presenti nel tessuto edilizio, ma soprattutto sociale del paese.

La chiesa di San Sebastiano risulta parzialmente distrutta dal sisma e bisognosa di interventi rapidi.

 

 

Il restauro

Il restauro avviene nel corso degli anni 20′ e 30′ del XX secolo la chiesa di San Sebastiano viene ristrutturata e riaperta al pubblico.

Il nuovo restauro segue i canoni dell’epoca, che però si rivelano felici, permettendo alla struttura di recuperare bene dopo il grave sisma.

 

 

La 2 guerra mondiale

L’Italia entra nella seconda guerra mondiale nel 1940 a fianco della Germania. Dopo 3 anni di guerra l’Italia perde su tutti fronti sconfitta dagli eserciti alleati.

Nel 1943 gli Alleati aprono il fronte italiano invadendo il paese. Il 25 luglio il governo fascista cade e poco dopo lo stesso stato monarchico decade abbandonando Roma.

L’Italia lasciata a se stessa vede l’invasione a nord della Germania che la occupa fino al basso Lazio instaurando la linea Gustav, mentre gli Alleati occupano e liberano il sud Italia fino a risalire al basso Lazio. 

La Germania pone la sua sede di comando a Massa d’Albe, da dove controlla la difesa sulla linea Gustav e allo stesso tempi instaura un durissimo regime di polizia in Abruzzo.

Tra ottobre 1943 e il giugno 1944 gli eserciti tedesco e alleato si fronteggiano duramente intorno all’Abbazia di Montecassino. Duri borbardamenti alleati interessano tutta la Marsica soprattutto l’area fucense. Ovindoli si pone sull’ingresso nord della Marsica dove vi è un forte passaggio di polizia.

Finalmente nel giugno 1944 gli Alleati sfondano la linea Gustav liberando tutto il centro Italia. La Marsica è liberata tra il 7 e il 12 giugno e nell’aprile successvivo l’Italia è liberata completamente dai Nazifascisti.

 

 

La chiesa di San Sebastiano durante la guerra.

Come tutte le chiese anche questa rappresenta un luogo di pace e ritrovo spirituale, durante i durissimi giorni di guerra e terrore tra l’ottobre 43 e il giugno 44. Qui la gente prega e cerca speranza nella preghiera affinchè il duro periodo passi in fretta. 

 

 

Il secondo dopo guerra

La chiesa di San Sebastiano pare essere uscita indenne dalla guerra e questo consente alla struttura di essere da subito punto di riferimento sociale per la piccola comunità di Ovindoli.

 

 

Ovindoli nel secondo dopo guerra

Ovindoli è dopo la guerra un semplice paese di montagna che viene riparato dai danni materiali della guerra, ma rimane povero e poco dopo tra gli anni 50′ e 60′, la crisi economica spinge molti giovani a partire per le grandi città italiane in cerca di fortuna.

 

 

Ovindoli anticipa negli anni 70′ il boom marsicano

Un’accorta politica economica ristruttura il paese di Ovindoli in funzione turistica, e ciò porta il paese a emanciparsi e ad anticipare di dieci anni il boom economico marsicano dei primi anni 80′. La ristrutturazione turistica di Ovindoli si concentra sulle piste sciistiche, a cui seguono la costruzione di alberghi, ristoranti, ecc. Nel giro di poco tempo un’accorta politica pubblicitaria spinge il paese verso un vero boom economico negli anni 70′, che si rafforza negli anni 80′ e 90′.

 

 

– La chiesa di San Sebastiano

In questo quadro di ascesa economica nella zona di Ovindoli, la chiesa parrocchiale continua a essere un valido riferimento sociale per tutta l’ultima parte del secolo.

 

 

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XXI secolo

 

Inizio secolo XXI

Con il nuovo secolo il settore turistico continua ad andare molto bene e ciò porta Ovindoli a divenire un paese ricco e volano di crescita per il resto della Marsica.

In questa situazione la chiesa di San Sebastiano si pone al centro di varie iniziative culturali che sostenendo l’identità della popolazione di Ovindoli, rafforzano il carattere del luogo rendendolo ancora più interessante.

 

 

Terremoto del 2009

Nel 2009 il distruttivo terremoto dell’Aquila lesiona in modo molto superficiale la Marsica, ma in alcuni paesi maggiormente esposti verso L’Aquila i danni sono maggiori. A Ovindoli si registrano diversi danni tra cui anche alla chiesa  di San Sebastiano.

 

 

Restauro 2009-2011

Il restauro della chiesa di San Sebastiano viene avviato fin da subito nel 2009 e termina nel 2011. I lavori di restauro si concentrano nel rifacimento del tetto e nel consolidamento della volta.

 

 

La chiesa oggi

La chiesa di San Sebastiano oggi è una struttura religiosa pienamente funzionante,

 

La chiesa di San Sebastiano vista dall’alto. (Immagine personale)

 

ed è ormai meta obbligata di un certo turismo di massa. Per chi infatti si addentra nella visita del borgo antico, la chiesa di San Sebastiano risulta meta obbligatoria soprattutto per cercare di cogliere l’anima del paese, da sempre molto religioso.

 

 


 

 

STRUTTURA DELLA CHIESA DI SAN SEBASTIANO DI OVINDOLI

 

 

Pianta

(Immagine personale)

 

La pianta della chiesa è rettangolare ad andamento longitudinale

 

 

Struttura interna

La chiesa di San Sebastiano come si osserva nella foto sotto, è a navata unica, suddivisa in tre campate e voltata a botte lunettata. 

 

Interno della chiesa di San Sebastiano. (Immagine personale)

 

La chiesa costruita a metà Settecento è fatta secondo lo stile Rococò. Questo è evidente dalle tante decorazioni che vanno dal portale alle finestre lapidei passando per le numerose decorazioni a stucco con dorature presenti.

Come risulta dalle immagini sotto, sia sul lato destro che su quello sinistro sono presenti tre campate occupate ognuna da un altare.

 

Le tre campate della zona destra della chiesa. (Immagine personale)

 

 

Le tre campate della zona sinistra della chiesa. (Immagine personale)

 

Ogni altare risulta decorato abbondantemente secondo lo stile Rococò, e questo da nel complesso un immagine di ricchezza e imponenza all’intera chiesa.

L’altare centrale posto in fondo alla chiesa risulta rialzato di un gradino rispetto al piano di calpestio e si compone di una struttura elegante e ben conservata che ha alle spalle un grosso crocifisso e dietro questo una scultura in terracotta della Vergine. La sagrestia invece risulta posta a sinistra del presbiterio.

 

L’altare maggiore della chiesa di San Sebastiano. (Immagine personale)

 

Sulla sinistra del presbiterio troviamo due statue di cui una appartenente a San Sebastiano di pregevole fattura.

 

Due statue della chiesa di San Sebastiano. (Immagine personale)

 

Poco più avanti si osserva lo splendido altare in stile Rococò dedicato a San Sebastiano.

 

Altare di San Sebastiano. (Immagine personale)

 

Infine si nota che la chiesa è prodotta con una struttura continua in pietra, e con una copertura fatta a tetto in falda inclinata rivestito in coppi.

Il pavimento è in travertino e cotto. Il gradino che conduce all’area presbiteriale è anch’esso in travertino.

 

 

Facciata

Facciata della chiesa di San Sebastiano. (Immagine personale)

 

La struttura presenta dei cantonali in pietra, che delimitano ai lati la parte bassa della facciata; questi cantonali continuano ad essere presenti anche in alto con lesene a sostegno di un’alta e semplice cornice.

 

Parte superiore della facciata. (Immagine personale)

 

La parte superiore della facciata infine è decorata a dentelli. Rimanendo nella parte superiore si può ammirare la finestra rettangolare in pietra, modanata, posta in appoggio su due mensole laterali.

 

Portale della chiesa. (Immagine personale)

 

Nella parte inferiore della facciata abbiamo il portale in pietra, caratterizzato con stipiti decorati a sostegno di un timpano a motivi dentellati. Gli scalini esterni che conducono verso l’interno della chiesa sono fatti in pietra.

 

 

 

 

Campanile

Campanile della chiesa di San Sebastiano. (Immagine personale)

 

Il campanile, a base quadrata, è separato dalla chiesa ed è inserito nel tessuto edilizio circostante.

 


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