ORICOLA – CHIESA DI SAN SALVATORE


STRUTTURE E MONUMENTI DI ORICOLA


 

POSIZIONE DELLA CHIESA DI SAN SALVATORE

 

 

 


STORIA DELLA CHIESA DI SAN SALVATORE

 

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XVII Secolo

 

– Fondazione della chiesa di San Salvatore

La chiesa del Santissimo Salvatore viene costruita all’inizio del XVII secolo, all’incirca negli anni 1600-1605, dall’architetto Domenico Fontana in stile barocco.

La costruzione della nuova chiesa si rende necessaria in seguito alla nuova distruzione del paese perpetrata dai Colonna nel 1557, per riprendersi il controllo della Piana di Carsoli persa nel 1528 a favore degli Orsini.

 

– Il ruolo della chiesa di San Salvatore in Oricola

La chiesa si pone fin da subito come chiesa parrocchiale, rivestendo al tempo stesso il ruolo di uno dei punti di riferimento sociali maggiori della comunità di Oricola. Questa posizione di centralità viene esercitata per tutto il secolo XVII.

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XVIII Secolo

 

– I terremoti d’inizio 700

A inizio 700′ una serie d’importanti scosse sismiche si registrano nel centro Italia. Due di queste scosse avvengono in Abruzzo, con il sisma del 1703 che distrugge l’Aquila, ma fa molti danni anche nella Marsica.

Oricola e il resto della Piana del Cavaliere escono praticamente indenni dal terremoto, anche se riportano alcuni lievi danni.

 

– Il restauro del 1763-73

La chiesa di San Salvatore inizia a mostrare segni d’invecchiamento verso il 1750. Da allora passano diversi anni discussioni per rastrellare i fondi necessari al restauro del bene religioso.

Dopo aver trovato i fondi necessari nel 1763 partono i tanto sospirati interventi di restauro che durano fino al 1773.

I lavori di restauro riguardano sul piano strutturale l’ingrandimento della struttura religiosa tramite il suo prolungamento, facendole assumere le forme attuali. Nello spazio ottenuto viene costruita una sacrestia. Sul piano decorativo abbiamo il riempimento della struttua interna con stucchi  e colori propri dello stile tardo barocco.

 

– I Francesi invadono il regno di Napoli 1798-1800

Nel 1798 i Francesi invadono Napoli e la prendono in poco tempo, nonostante le forti insurrezioni presenti in tutto il paese. Però forse a causa di questi problemi, i Francesi vanno via abbastanza presto nel 1800.

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XIX Secolo

 

– Il ritorno dei Francesi

Dopo un rientro dei Borbone durato fino al 1805, vediamo tornare i Francesi che s’insediano qui fino al 1815.

In questo periodo i Francesi fanno importanti riforme come la fine della feudalita, che nella Marsica significa la fine del potere dei Colonna. Tra le riforme varate in questi anni abbiamo l’incameramento allo Stato di molti beni ecclesiastici. Ad Oricola, molti terreni appartenenti alla parrocchia del Santissimo Salvatore vengono presi dal governo francese di Napoli.

 

– La chiesa del Santissimo Salvatore durante il periodo borbonico

Superata l’ondata napoleonica nel 1815, vi è il ritorno dei Borbone e il conseguente ritorno alla vita religiosa precedente.

La chiesa del Santissimo Salvatore, per tutto il periodo borbonico, pur in un paese divenuto frazione di Pereto nel 1811, continua ad essere chiesa parrocchiale e quindi punto di riferimento civile nell’ambito d’Oricola.

Durante questo periodo, precisamente nel 1855, viene aggiunto all’arredo della chiesa un bellissimo organo, prodotto dal grande artista romano Tommaso Vajola.

 

– Il nuovo regno d’Italia

Nel 1860 scoppia una rivoluzione nel meridione perpetrata dal Gen. Garibaldi, che sobillando la folle riesce a detronizzare iL re Francesco II. Defenestrato il re, la rivolta spinge il meridione ad unirsi al settentrione per formare l’Italia. Cosa che viene ufficializzata il 17-3-1861 con la nascita del nuovo regno d’Italia in mano ai Savoia.

 

– Oricola e lo Stato italiano nel 1861-1900

Dopo l’unità l’Italia cerca di consolidarsi su vari piani, soprattutto interno con la lotta al brigantaggio. Questa lotta ha una recrudescenza tra il 1860 e il 1870 e vede impegnata la guardia nazionale nello sconfiggere questo fenomeno. Ciò accade nel 1870 allorquando lo Stato italiano batte i briganti definitivamente. Dopo di ciò lo Stato Italiano inizia a sviluppare politiche di maggiore avvicinamento agli abitanti italiani.

In questo quadro vediamo svilupparsi la storia di Oricola nell’ultimo quarantennio del XIX secolo, dove gli abitanti di Oricola lottano politicamente per riottenere l’indipendenza del paese da Pereto.

 

– La chiesa di San Salvatore di Oricola nell’ultimo XIX secolo

In tutto ciò vediamo la chiesa di San Salvatore continuare ad essere chiesa parrocchiale del paese e sovrastare in ciò le altre strutture religiose presenti. La chiesa in questo periodo risulta retta da un arciprete e due canonici.

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XX Secolo

 

– Ristrutturazione del 1910

Nel 1910 la chiesa di San Salvatore subisce un restauro parziale con il rifacimento della pavimentazione.

 

– Terremoto del 1915

Nel 1915 abbiamo il tremendo terremoto di Gioia dei Marsi, che porta distruzione e lutti nella Marsica . A causa di questo sisma muoiono 30.000 persone nella sola Marsica

Ad Oricola e nella Piana del Cavaliere il terremoto fa danni contenuti,  la chiesa di San Salvatore seppur danneggiata dalla scossa, regge bene nella struttura. Negli anni seguenti vengono fatte le riparazioni alla struttura senza apportarvi cambiamenti.

 

– La chiesa di San Salvatore e Oricola nella seconda guerra mondiale

Nel 1940 l’Italia entra in guerra e dopo tre anni viene perdendo su tutti i fronti. Ciò porta prima al crollo del fascismo e poi all’invasione tedesca del settembre 43. Si forma la linea Gustav che tagli l’Italia in due. Tedeschi e Alleati combattono intorno a questa linea tra ottob 43 e giugno 44. La gente abruzzese subisce in pieno sia lo stato di polizia tedesco che i bombardamenti alleati. Il periodo è durissimo per tutti. Sicuramente il momento più duro è il periodo tra il 1943 e il 1944, allorquando si scatena la dura lotta fra tedeschi e alleati sulla linea Gustav. La Piana del Cavaliere subisce in modo forte il regime di polizia tedesco. Ad Oricola i tedeschi stabiliscono nel castello una delle loro basi e su una delle torri è creato un punto di osservazione.

Nonostante tutto sono in tanti ad Oricola a nascondere sotto gli occhi dei tedeschi, antifascisti e militari stranieri. I momenti peggiori sono però i bombardamenti alleati che avvengono nel 1944. Uno di questi centra la chiesa di Santa Restituta. Per fortuna in tante tragedie la chiesa di San Salvatore si salva. In questa fase sono in molti nel paese a pregare più del solito per la fine di questa assurda guerra. La chiesa di San Salvatore offre nella preghiera momenti di pace e di conforto per la povera gente di Oricola.

Tuttavia alla fine gli alleati e gli antifascisti guadagnano posizione e arrivano ad irrompere nella linea Gustav liberando il centro Italia. Gli Alleati liberano la Marsica alla metà di giugno 44. Nell’aprile 45 l’Italia è completamente liberata dai nazifascisti

 

– Il secondo dopoguerra e le lotte per le terre

Finita la guerra a Oricola come in tutta la Marsica, si riprende la vita precedente il conflitto, anche se in modo diverso e meno sottomesso rispetto a prima. Si procede naturalmente nella ricostruzione delle zone del borgo che hanno riportato danni dal conflitto. Ma oltre a ciò riprendono le lotte per la terra tra contadini e possidenti locali, nello stesso modo di quanto sta accadendo nella Marsica.

All’inizio degli anni 50′ il problema della terra viene risolto con la riforma agraria del 1951. Certo questo non permette la risoluzione del problema economico, ma permette di avere maggiore giustizia sociale.

A partire dalla metà degli anni 50′ vista la grave carenza economica sono diversi i giovani che partono per le grandi città italiane o per l’estero.

 

– La chiesa di San Salvatore tra il 1945 e il 1965

Nel periodo del dopoguerra come nel successivo del boom economico italiano, Oricola nonostante alcuni miglioramenti, rimane un borgo di provincia con un economia perennemente in crisi e i giovani che fuggono.

In questo quadro la chiesa di San Salvatore superata indenne la seconda guerra mondiale, riprende in tempo di pace la sua funzione di chiesa di paese e di riferimento sociale.

La funzione della chiesa e del parroco che la guida è molto importante poichè si pone come riferimento centrale nella vita del borgo, conciliando nelle questioni anche personali laddove vi sono problemi e collaborando con le autorità per il miglioramento della comunità.

In un periodo come questo dove la società passa dall’essere una società agricola a una industriale in poco tempo la chiesa agisce da conciliatore.

 

– Oricola e la chiesa di San Salvatore nell’ultimo ventennio del 900

Nel 1980 Oricola è un paese in ripresa sotto il profilo demografico e industriale. L’apertura dell’autostrada A24 ha sicuramente favorito gli scambi con Roma diminuendo i tempi di percorrenza. Questo porta Oricola che è un paese a poca distanza da Roma ad esserne favorito come tutti i paesi della Piana del Cavaliere. A ciò si aggiunge il decollo industriale dell’intera Marsica negli anni 80′. Successivamente in molti borghi marsicani si procede con rinnovato slancio a ripercorrere la propria memoria storica, cercando di riannodare i fili con un passato troppo presto dimenticato e ciò anche in funzione di un rinnovato slancio verso il futuro.

Insomma si cerca di rilanciare il paese anche rimettendosi in discussione sotto il profilo culturale. Questo comporta un lancio di nuove iniziative culturali

In questo senso la chiesa di San Salvatore agisce collaborando con il nuovo corso del paese sul piano culturale favorendo le nuove iniziative che si vengono progettando via via.

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XXI Secolo

 

– Oricola nel nuovo secolo

Il rilancio culturale del paese di Oricola si rafforza nel nuovo secolo e  si esprime anche attraverso il recupero dei propri beni storici come le chiese e il castello.

 

– Il restauro del 2004-06

L’azione di rilancio sociale del borgo porta anche al restauro della chiesa parrocchiale di San Salvatore. Il nuovo restauro dura due anni, iniziando nel 2004 e concludendosi nel 2006.

I lavori d’intervento si concentrano nel rifacimento del tetto in legno e del manto di copertura sulla navata. Allo stesso tempo abbiamo il sopraelevamento della struttura del campanlie, attraverso la costruzione di una stuttura in ferro e pannelli trasparenti in vetro.

 

– La chiesa di San Salvatore nel nuovo secolo

Oggi la chiesa di San Salvatore oltre ad essere la chiesa parrocchiale del paese è anche un bene storico artistico di notevole pregio, che arricchisce in modo determinante questo borgo d’impronta medievale. A ciò aggiungiamo che la chiesa con i suoi molteplici aspetti artistici di stile barocco si pone come una delle più interessanti realtà artistiche d’Abruzzo che vale la pena visitare insieme a tutto il resto.

 

 

 


STRUTTURA DELLA CHIESA DI SAN SALVATORE

 

Pianta

La pianta è a forma rettangolare ad andamento longitudinale a navata unica.

 

 

Struttura interna

La disposizione interna della chiesa a navata unica riccamente decorata in stile barocco e tardo barocco. Entrando nella chiesa si ammira la grande navata riccamente decorata con sullo sfondo la zona presbiteriale.

La zona presbiteriale mostra la zona absidale con pianta semicircolare e l’altare maggiore al centro di questa.

L’altare maggiore risulta rialzato di alcuni gradini rispetto al piano di calpestio e appare riccamente decorato secondo lo stile tardo barocco. Al di sopra dell’altare abbiamo il grande dipinto, mentre ai lati vi sono due nicchie con due statue. Lateralmente abbiamo una piccola cappella a base rettangolare.

Nella zona di entrata, al di sopra dell’ingresso è presente una cantoria che riempie tutto lo spazio.

I pilastri della chiesa al loro volta sono tanto riccamente decorati, che valgono da soli una visita in detta struttura.

Al di sopra dei pilastri troviamo il soffitto della navata della chiesa fatto con volte a botte lunettata, mentre l’abside è semicircolare. Il tetto è a due falde in legno con tegole di laterizio.

Sul piano strutturale la chiesa è prodotta in muratura portante di pietrame su cui poggia il soffitto. I pavimenti sono composti da lastre rettangolari in marmo.

 

 

Facciata

Facciata della chiesa del S. Salvatore. (Immagine personale)

 

La facciata principale si caratterizza per essere completamente intonacata, per essere un corpo simmetrico contornato da paraste, che arrivano fino alla copertura a tetto che si completa con un timpano con al centro un orologio.

Al centro della facciata troviamo nella parte sottostante un portale d’ingresso in pietra con lunetta, con sovrastante finestra.

 

 

Campanile

La torre campanaria è realizzata in muratura, a impianto quadrato, ed è posta nella parte retrostante della chiesa. La cella campanaria appare con monofore nelle facce e presenta la sopraelevazione con copertura a cuspide piramidale in acciaio.

 

 


BIBLIOGRAFIA

 

1) http://www.oricola.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=54&phpMyAdmin=253a5892176f40771ad1b46998e39ee1

2) https://necrologie.repubblica.it/chiese/provincia-4-aquila/citta-4824-oricola/1524-chiesa-del-santissimo-salvatore

 

 


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