TAGLIACOZZO – CHIESA DI SAN PIETRO


STRUTTURE E MONUMENTI DI TAGLIACOZZO


 

POSIZIONE DELLA CHIESA DI SAN PIETRO DI TAGLIACOZZO

 

 

 


STORIA DELLA CHIESA DI SAN PIETRO DI TAGLIACOZZO

 

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XII secolo

 

– Nascita della chiesa di San Pietro di Tagliacozzo

La struttura della chiesa di San Pietro di Tagliacozzo viene eretta nel XII secolo. La chiesa viene costruita dagli abitanti del piccolo borgo di S. Croce, che trasferitisi per motivi di sicurezza a Tagliacozzo, hanno eretto qui la loro chiesa dedicata a S. Pietro.

Anche in virtù della costruzione della chiesa si capisce, come Tagliacozzo prosegue nella crescita edilizia del borgo.

 

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XIII secolo

La chiesa di San Pietro è presente nella Bolla di Clemente III del 1188 con queste parole: “ab Ecclesia S. Petri solidos XIII”.

 

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XV – XVIII secolo

La chiesa nel corso del tempo ha subito diversi restauri, tra cui quello del ‘400 che l’ha ristrutturata tutta.

Un nuovo importante restauro vi è stato nel XVII secolo, per volere del duca Filippo I Colonna che oltre al restauro è intervenuto con diversi abbellimenti in stile barocco.

Dal contesto storico Tagliacozzo non sembra subire danni dai terremoti del XVIII secolo, per cui di riflesso nemmeno la chiesa di San Pietro dovrebbe averne risentito.

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XIX secolo

La chiesa dal contesto storico pare non risentire del periodo di governo francese e nel successivo ritorno dei Borbone, la situazione pare non cambiare continuando a sussistere felice in ambito locale.

 

– L’incendio e la distruzione della chiesa di San Pietro di Tagliacozzo

Alla fine del regno borbonico nel 1860 la chiesa di San Pietro di Tagliacozzo viene gravemente danneggiata da un grosso incendio. Nell’incendio oltre alla chiesa va in fumo anche l’archivio parrocchiale, specie la documentazione relativa agli antichi sacerdoti della chiesa.

 

– Restauro ottocentesco

Dopo l’incendio del 1860 la chiesa viene presto riparata tornando in gran parte al suo stato originale.

 

– Il regno d’Italia

Nel 1861 viene proclamato il regno d’Italia sotto lo scettro di Vittorio Emanuele II. Tagliacozzo e l’intera comunità locale vivono con fastidio il nuovo corso e gran parte della popolazione, ancora in gran parte ignorante, appoggia il banditismo locale come opposizione al nuovo regime giudicato come occupante e non come liberatore.

Questi sono anni difficili e gli abitanti dei paesi come Tagliacozzo, fino ad un certo momento partecipano attivamente alla rivolta sociale contro i Savoia e l’Italia, poi capito lo spirito dei tempi e il sopruso dei briganti contro la popolazione, questa nega l’appoggio ai banditi e accetta il nuovo stato di cose.

Alla fine dopo alcuni anni d’intenso lavoro, le truppe nazionali hanno la meglio sul fenomeno del brigantaggio, che viene sconfitto intorno al 1870. Allo stesso tempo lo Stato riesce seppure con grande fatica a farsi accettare dalla popolazione marsicana e del sud Italia.

 

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XX secolo

 

– Terremoto del 1915

Un tremendo terremoto colpisce la Marsica, distruggendo moltissimi paesi e procurando un’ecatombe mai vista prima.

Tagliacozzo risulta fra i paesi miracolati. Ovvero le strutture locali, pur riportando diversi danni anche importanti, rimangono in gran parte in piedi e ciò consente al paese di uscire praticamente illeso dal sisma. Riguardo la chiesa di San Pietro di Tagliacozzo non hanno al momento notizie di danni, per cui immaginiamo che la chiesa non abbia riportato danni.

 

– Post terremoto e il periodo fascista

Negli anni successivi al sisma la chiesa di San Pietro ritorna presto punto di riferimento della popolazione locale, e come tutta Tagliacozzo anche qui la popolazione vive le ristrettezze, ma soprattutto le preoccupazioni per i tanti abruzzesi partiti per il fronte della Grande Guerra. Molti di questi non ritornano a casa, poichè morti al fronte, e chi torna alla fine della guerra nel 1918 si sente cambiato dentro. Successivamente a partire dal 1922 inizia il periodo del Fascismo e nuove speranze si creano con questo, anche spesso frutto della grande macchina della propaganda del regime.

Negli anni si capisce che le speranze dell’inizio erano solo illusioni e una triste nube è all’orizzonte. Parliamo della seconda guerra mondiale, non voluta dagli italiani, ma trascinati insieme a tutto il paese dall’ottusità di un governo autoritario.

 

– La seconda guerra mondiale

Nel 1940 l’Italia entra in guerra a fianco della Germania nazista, dopo un breve periodo di non belligeranza. La guerra si rivela nel tempo un vero disastro per l’Italia, che perde tutte le colonie, ritrovandosi in crisi economica, un esercito piegato da tanti anni di inutili guerre e alla fine invaso dagli Alleati. Risultato il Fascismo crolla, la monarchia dopo poco abdica a se stessa fuggendo via, e il paese viene infine invaso dai Tedeschi fino a Frosinone.

Inizia così il periodo peggiore. Nella Marsica i Tedeschi pongono la sede del comando nel centro Italia. Qui loro controllano il buon funzionamento della Linea Gustav, confine imposto dai tedeschi, fra l’Italia nazista e quella alleata. Nella Marsica è instaurato un durissimo regime di Polizia presente in tutti i paesi, compresa Tagliacozzo.

I tedeschi compiono fra l’Ott 1943 e il Giugno 1944 veri crimini contro l’inerme popolazione e spesso requisiscono uomini per il lavoro di costruzione di fabbricati o altre opere. Inoltre rastrellano anche genti ebraiche o parti di popolazione giudicate indegne di vivere. Per fortuna a questo governo malvagio si oppone la popolazione, che seppure fra mille difficoltà non esita nella Marsica a nascondere e aiutare i tanti ragazzi stranieri e antifascisti che lottano contro i Tedeschi occupanti.

Fra le tante storie degne di nota ve ne è una in ambito locale che merita di essere raccontata che vede come teatro di questa bellissima storia proprio la chiesa di San Pietro di Tagliacozzo.

 

– Don Gaetano Tantalo e le famiglie Orvieto e Pacifici

 

Don Gaetano Tantalo.

(Immagine da http://www.comune.villavallelonga.aq.it/sites/default/files/immagina/1.jpg)

 

 

Per raccontare questa bellissima storia di amicizia, coraggio e altruismo risaliamo all’agosto 1940.

In quel mese del 1940 la seconda guerra mondiale è iniziata già da un anno e da pochi mesi l’Italia si è accodata, entrando in guerra a fianco dei Nazisti di Hitler.

A Magliano dei Marsi, un ridente paese vicino Tagliacozzo, i membri delle famiglie Orvieto e Pacifici trascorrono qui le loro estati ormai da qualche anno, intessendo rapporti molto amichevoli con gli abitanti del paese, tra cui anche il prete locale.

Ebbene nell’agosto del 1940 questo prete presenta le due famiglie anche a don Gaetano Tantalo, parroco della chiesa di San Pietro di Tagliacozzo. Gli incontri fra le due famiglie e don Gaetano si ripetono più volte sia nel 1940, che nell’estate successiva del 1941 e poi ancora del 1942. Nel corso di questo periodo nasce un forte amicizia fra Enrico Orvieto e don Gaetano Tantalo.

La vita purtroppo cambia nel 1943, e qui torniamo al gravoso periodo di quell’anno. Nel breve volgere di pochi mesi l’Italia è invasa dagli Alleati, il governo fascista crolla e la monarchia e i vertici dello Stato fuggono in Puglia. I Tedeschi, che non vogliono lasciare l’Italia in mano alleata, invadono il paese dopo l’8 settembre penetrando fino a Frosinone, dove costituiscono la famosa Linea Gustav.

Nell’Italia occupata i Tedeschi rastrellano tutti gli Ebrei che trovano per mandarli a morire nei campi di sterminio. Ciò avviene anche a Roma. Da Roma le famiglie Orvieto e Pacifici fuggono rifugiandosi a Magliano dei Marsi, nella speranza di essere più al sicuro. Poco tempo dopo però la situazione diventa pericolosa anche a Magliano e le due famiglie si trasferiscono nel vicino paese di Poggio Filippo. A questo punto Enrico decide di chiedere l’aiuto del suo amico, Don Tantalo, a Tagliacozzo.

Quando Enrico Orvieto giunge a Tagliacozzo presso la chiesa di San Pietro, non trova Don Gaetano Tantalo, ma la sorella Domenica e il marito di lei Adolfo d’Angelo a cui racconta la situazione. I due immediatamente accettano di ospitare le due famiglie la notte stessa. Il giorno dopo Don Gaetano Tantalo ritorna alla chiesa di San Pietro di Tagliacozzo, qui trovandosi il suo amico con la sua famiglia, capendo la situazione, conferma immediatamente a lui e alla sua famiglia tutto l’aiuto possibile.

Gli Orvieto e i Pacifici sono accolti da Don Gaetano nella casa parrocchiale e presentati ai suoi vicini come parenti. Questo stato di cose dura nove mesi, ovvero per tutto il periodo dell’occupazione nazista, che nella Marsica è purtroppo segnato da diversi episodi di soprusi e cattiverie verso l’inerme popolazione.

Don Gaetano s’impegna, come può, per rendere questo triste periodo a queste due famiglie il meno gravoso possibile, cercando di venire loro incontro in tutte le esigenze,  sia sul piano materiale che spirituale. Tantalo da cattolico devoto, è molto sensibile alle loro esigenze religiose. Egli procura loro delle Bibbile; li saluta con “Shabbat Shalom” ogni venerdì sera; li aiuta a determinare le date delle festività ebraiche, secondo il calendario ebraico, in particolare per la Pasqua ebraica del 1944.

Per il Seder, forni’ loro dei piatti nuovi di zecca e li aiutò a trovare tutti gli ingredienti necessari. Un piccolo pezzo di matzah (pane non lievitato), cotto in quella Pasqua, come buon auspicio è rimasto nascosto tra le sue cose.

Il prete della chiesa di San Pietro di Tagliacozzo, Don Gaetano Tantalo si occupa in tanti modi del benessere della popolazione locale, arrivando perfino a mettere a repentaglio la propria vita, allorquando si offre come ostaggio volontario ai Tedeschi in cambio della loro rinuncia alla retata nei confronti degli abitanti di Villavallelonga, accusati di aiutare la Resistenza.

Passano nel frattempo i mesi, e la situazione si rende ancora più insopportabile con le bombe alleate, che hanno lo scopo  d’indebolire i tedeschi, ma in realtà generano terrore nella popolazione con distruzione e morte.

Il 6 giugno 1944 proprio a ridosso della liberazione alleata della Marsica, avviene un grave episodio da parte tedesca. I Tedeschi ormai quasi in ritirata, decidono di compiere una strage, perchè  alcuni uomini avevano cercato di impedire la distruzione della locale centrale elettrica. Per cui prendono alcuni ostaggi e fissano un termine per la consegna dei responsabili. Don Gaetano saputo del fatto giunge subito sul posto e cerca di convincere i Nazisti a rinunciare. Alla fine vista l’inutilità delle sue parole si offre volontario al loro posto. I Tedeschi prendono Don Gaetano e lo uniscono agli altri.

Ma il mattino successivo il 7 giugno l’avanzata alleata è ormai arrivata e quindi l’esecuzione è interrotta. I Tedeschi ormai in rotta fuggono via. Gli ostaggi sono liberati. Finalmente nel giro di qualche giorno l’intera Marsica è liberata dai tedeschi, siamo al 12 giugno 1944. Circa un anno dopo la guerra finsce e inizia un nuovo capitolo di storia

 

– Il secondo dopoguerra 1945-65

Dopo la liberazione, nel luglio del 1944, le famiglie Orvieto-Pacifici lasciano la chiesa di San Pietro, a Tagliacozzo, e tornano a Roma, sapendo bene di essere dei superstiti dell’Olocausto. L’amicizia maturata in quei lunghissimi nove mesi cementa un rapporto fraterno e duraturo fra le due famiglie e Don Gaetano con tutta la sua meravigliosa famiglia.

Purtroppo Don Gaetano soffre di gravi disturbi, che lo portano nel giro di un paio d’anni a morire (1947). Tuttavia le famiglie Orvieto e Pacifici volendo contraccambiare l’amicizia e la generosità dimostrate dal grande prete si prodigano per aiutarlo a combattere questi suoi mali. Lo obbligano a trasferirsi presso di loro a Roma e poi di li in una clinica per meglio curarsi. Sembra che ormai i suoi problemi siano tanto gravi, anche i suoi miglioramenti sono più apparenti che reali. Don Gaetano nel 1947 torna nella Marsica, prima a Villavallelonga e poi a Tagliacozzo presso la chiesa di San Pietro dove muore il 13 novembre.

Dalla prova della guerra ne esce per fortuna integra, anche se scossa dalla prematura morte del suo grande parroco Don Gaetano Tantalo.

Negli anni la comunità di Tagliacozzo, presente nella parte alta del paese dove ha sede la chiesa, viene a diminuire a causa dello spopolamento della zona. Sono diverse infatti le famiglie che si trasferiscono all’estero o a Roma per necessità di lavoro, soprattutto fra gli anni 1950 e 1970.

In questo periodo la chiesa di San Pietro continua a svolgere con assiduità il suo ruolo punto riferimento per la comunità locale presebte nella zona più antica del paese. Altre famiglie nel corso del tempo abbandonano questa parte di paese per scendere nella zona bassa.

Tuttavia dal 1970 grazie all’abile guida pastorale di don Aldo De Angelis, la parrocchia di San Pietro, tende seppure con grandi difficoltà, a resistere meglio alla crisi emigratoria in corso da diversi decenni. Ciò attraverso la creazione di un rapporto diretto e fecondo fra il prete e le persone ancora presenti in loco. Negli anni si sviluppano rapporti intensi fra il parroco e la comunità locale e ciò consente un miglioramento qualitativo della vita parrocchiale.

Alla fine degli anni 90′ la parrocchia di San Pietro continua a vivere ed essere il perno della vita sociale locale, sulla scia della sua lunga storia.

A questo proposito citiamo la targa apposta sulla casa parrocchiale della chiesa nel 1997 a ricordo di don Gaetano Tantalo.

 

Targa apposta nel 1997 a ricordo di Don Gaetano Tantalo. (Immagine personale)

 

 

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XXI secolo

 

– Il nuovo secolo

Con il nuovo secolo s’inseriscono nella comunità di Tagliacozzo alcune famiglie straniere, alcune delle quali vengono a vivere nella parte alta del paese, dove invece mancano le nuove famiglie italiane. Ciò comporta a volte un senso di smarrimento della comunità esistente, che invecchiando e vedendo andare via molte persone, vede morire il borgo, ma la tenacia del parroco don Aldo De Angelis consente alla comunità della parte alta di Tagliacozzo di sopravvivere e rafforzarsi.

In questo senso s’inquadra la nascita nel 2001 dell’associazione don Gaetano Tantalo, guidata  da don Aldo De Angelis. Lo scopo dell’associazione è di contribuire alla realizzazione della beatificazione del venerabile don Gaetano Tantalo, per anni parroco della locale chiesa di San Pietro. Don Gaetano è ritenuto la più importante figura umana e religiosa del secolo scorso della Marsica e considerato Santo dal popolo già in vita.

Poco dopo la nascita della nuova associazione, il comune di Tagliacozzo da a questa i locali della vecchia scuola elementare presente nel quartiere di Tagliacozzo Alto la terra per farne la sede dell’associazione. Nel giro di un certo tempo, dopo un accurato restauro viene inaugurata la sede dell’associazione di don Gaetano Tantalo.

 

– Restauro del 2007

Nel corso dei primi anni 2000 viene avviato il progetto di restauro dell’antica chiesa di San Pietro, che viene infine realizzato nel 2007.

Il restauro del 2007 ha permesso il risanamento completo della chiesa di San Pietro, soprattutto in quelle parti divenute carenti per l’incuria o per il tempo che passa.

Oggi la chiesa rappresenta un piccolo gioiellino di Tagliacozzo da ammirare e vivere.

 

– Morte di don Aldo De Angelis

Nel 2016 dopo una lunga malattia muore il parroco don Aldo De Angelis, autentico motore sociale e spirituale di Tagliacozzo alto. Grazie alla sua tenacia ha saputo tenere viva la comunità qui presente nonostante l’abbandono di molti.

Successivamente alla morte di don Aldo, è stata posta dalla comunità locale sulla chiesa parrocchiale sopra la targa di don Gaetano Tantalo, un’altra targa a ricordo di questo parroco che si è speso nella vita a beneficio della popolazione.

 

Targhe di don Gaetano Tantalo e don Aldo De Angelis. (Immagini personali)

 

 


STRUTTURA DELLA CHIESA DI SAN PIETRO DI TAGLIACOZZO

 

Ubicazione

La chiesa di San Pietro è posta nella parte alta di Tagliacozzo lungo la via Valeria.

 

 

Pianta

La pianta della chiesa di San Pietro ha un impianto ad aula voltato a botte con abside di forma rettangolare.

 

 

Struttura interna

La struttura della chiesa di San Pietro è a navata unica voltata a botte, composta da muratura portante di pietrame.

L’interno della chiesa a navata unica presenta un abside finale di forma rettangolare, articolato da campate e da nicchie per altari laterali.

L’altare principale presente nel fondo della chiesa, risulta rialzato di un gradino rispetto al piano di calpestio.

Nella chiesa appaiono diversi elementi decorativi, di cui i più importanti riguardano il portale, le finestre lapidee, le decorazioni a stucco e infine i dipinti murali.

Riguardo la pavimentazione e le coperture, notiamo una pavimentazione generale in lastre in travertino, mentre le coperture appaiono a tetto a falda inclinata, rivestite in coppi

 

 

Facciata

Facciata della chiesa di San Pietro di Tagliacozzo. (Immagine personale)

 

La facciata di San Pietro di Tagliacozzo ha un carattere a capanna, incorniciata da due lesene.

 

Portale e lunette della chiesa di S. Pietro. (Immagine personale)

 

Il portale d’ingresso è di forma rettangolare, fatto in pietra modanato, con una cornice superiore aggettante con ai due lati due lunette.

Sulla sinistra troviamo poi l’antico portale d’ingresso della chiesa, ora murato, che in precedenza si presentava con una cornice ad arco a tutto sesto e la lunetta riccamente decorata da motivi floreali.

 

Parte sovrastante della facciata della chiesa di S. Pietro di Tagliacozzo. (Immagine personale)

 

Nella parte superiore troviamo una finestra rettangolare, in asse con il portale, che risulta sovrastata da un grande bassorilievo dello stemma papale. Ancora più in alto e in asse con la finestra centrale vi è una finestrella circolare. Le due finestre sono divise da una piccola cornice sporgente.

A completamento del portale vi è una piccola scala in pietra che introduce al portale d’ingresso.

 

 

Campanile

La casa parrocchiale con in cima il campanile a vela della chiesa di San Pietro di Tagliacozzo. (Immagine personale)

 

Il Campanile è a vela e si pone a destra della facciata sul lato dove è presente la casa parrocchiale.

 


BIBLIOGRAFIA

 

1) https://necrologie.repubblica.it/chiese/provincia-4-aquila/citta-7132-tagliacozzo/2743-chiesa-di-san-pietro

2) https://www.terremarsicane.it/don-gaetano-tantalo/

 


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