TAGLIACOZZO – CHIESA DI SAN NICOLA


STRUTTURE E MONUMENTI DI TAGLIACOZZO


 

POSIZIONE DELLA CHIESA DI SAN NICOLA DI TAGLIACOZZO

 

 

 

 


STORIA DELLA CHIESA DI SAN NICOLA DI TAGLIACOZZO

 

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X secolo

 

– Nascita della chiesa di San Nicola

La chiesa di San Nicola viene fondata verso la fine del  X secolo, intorno all’anno 1000 e si trova nella parte più antica del paese di Tagliacozzo lungo un percorso che la collega con le vicine chiese di San Pietro, Sant’ Egidio e Sant’Antonio.

La chiesa viene fondata, secondo la tradizione, dagli abitanti del villaggio di San Nicola in Populano, che rifugiatisi in Tagliacozzo per sfuggire alle incursioni barbariche fondano qui la nuova chiesa di San Nicola in Erse.

 

– Tagliacozzo nel X secolo

Tagliacozzo nel X secolo è un borgo fortificato intorno alla sua fortezza posta sul monte Civita. Questo borgo comincia a formarsi sul monte Civita nell’VIII secolo, intorno al monastero dei S.S. Cosma e Damiano, poi nel X secolo con l’arrivo dei conti dei Marsi, il borgo si fortifica con la costruzione della fortezza in cima al monte Civita e la prima cinta muraria che comprende anche il monastero.

All’interno del borgo vengono trasferendosi molte persone provenienti dai borghi vicini poco difesi da attacchi esterni. Tra questi vi sono anche gli abitanti del borgo di San Nicola in Populano.

 

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XI secolo

 

La chiesa di San Nicola e il paese di Tagliacozzo

Tagliacozzo rimane per tutto l’XI secolo stabile sul piano edilizio, ma cresce al livello sociale e demografico.

La chiesa di San Nicola viene completata nel 1074, probabilmente con la costruzione del campanile a vela. La campana della chiesa riporta la data del 1074.

 

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XII secolo

 

– La chiesa di San Nicola e Tagliacozzo nel XII secolo

La Marsica nel 1143 cessa di esistere come stato indipendente e viene a far parte del regno normanno. I Normanni dividono la vecchia contea dei Marsi in tre sotto contee: la contea di Carsoli, la contea d’Albe, la contea di Celano. Tutte e tre le contee sono inizialmente affidate ai membri della famiglia Berardi. I Berardi che prendono il controllo della contea di Carsoli, sono gli eredi di Oderisio II.

Lasciando ora in disparte le contee di Albe e Celano di cui si è discusso molto in altre sezioni, soffermiamoci un attimo sulla contea di Carsoli. La contea di Carsoli occupa come territorio tutta la Piana del Carsoli, l’attuale comune di Sante Marie, l’attuale comune di Tagliacozzo e di Scurcola più altri territori. Tagliacozzo è quindi parte di questa contea e diventa nel volgere di circa 40 anni il nuovo centro amministrativo del territorio.

Carseoli, l’attuale villaggio di Civita d’Oricola, è ancora in parte il centro amminitrativo del territorio, che è però in rapida decadenza a vantaggio del nuovo centro di Celle, divenuto poi la nuova Carsoli. Gli eredi Berardi vengono concentrando in Tagliacozzo il centro amministrativo della contea.

Dal 1150 i De Ponte, una famiglia di piccola nobiltà proveniente da Terni, si trasferiscono all’inizio a Scurcola e poi nel giro di 20 anni diventano divengono proprietari di molti piccoli e grossi centri della contea carseolana. Dal 1173 i De Pontibus sono signori di Tagliacozzo, diventando così la principale famiglia della città e mettendo in ombra gli stessi eredi Berardi, che ormai perdono d’importanza.

In questo contesto osserviamo anche una certa crescita demografica del borgo tagliacozzano e le prime chiese del paese tra cui la chiesa di San Nicola, rappresentano sempre più degli importanti riferimenti sociali.

A questo proposito ricordiamo la prima citazione della chiesa di San Nicola in Erse. La chiesa è annoverata nell’elenco delle chiese marsicane, presenti nella bolla di Papa Clemente III del 1187.

 

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XIII-XVI secolo

 

– Il borgo di Tagliacozzo nel XIII secolo

Per tutto il XIII secolo i De Ponte mantengono il controllo della contea di Carsoli divenuta contea di Tagliacozzo. I De Pontibus da metà secolo pur mantenendo il controllo sul territorio vengono sempre più a condividere il potere con gli Orsini, che imparentatisi con loro vengono assumendo sempre più potere. Nel 1268 la battaglia dei Piani Palentini determina il passaggio del controllo del regno siciliano dagli Svevi a Carlo I d’Angiò. Questo riconosce la fedeltà dei De Ponte a lui, concedendogli onori e premi fiscali. Tuttavia l’accresciuto prestigio dei De Ponte, rappresetati da Andrea I De Ponte, decade rapidamente e nel 1294, essi cedono Tagliacozzo e quindi il comando della contea agli Orsini, che divengono anche ufficialmente e non solo ufficiosamente, conti di Tagliacozzo.

 

– La chiesa di San Nicola nel XIII secolo

Di questo secolo non abbiamo notizie dirette, per cui immaginiamo che la chiesa abbia per ora un percorso religioso e sociale tranquillo.

 

– Tagliacozzo e la chiesa di San Nicola nel XIV secolo

Nel XIV secolo i De Ponte si sono ritirati dalle scene e sono presenti in altri paesi dove ancora mantengono una certa autorità. I nuovi conti di Tagliacozzo, gli Orsini dimostrano da subito il loro attaccamento al borgo iniziando a costruirvi il Palazzo Ducale, la residenza più importante della contea. Insieme a ciò il paese inizia a svilupparsi verso il basso allargandosi anche sul piano murario, ovvero la cerchia muraria di Tagliacozzo comprende ora parti più a sud del borgo.

A metà secolo un fortissimo terremoto colpisce il centro Italia, determinando la distruzione di numerosi borghi, anche nella Marsica. Tagliacozzo dal sisma non sembrerebbe aver riportato danni a persone o cose. Ma nonostante la carenza di notizie al riguardo è probabile che il sisma abbia causato qualche danno anche al borgo e alle chiese.

Comunque anche andando così le cose i restauri successivi consentono alla struttura di andare avanti.

 

 

– Tagliacozzo e la chiesa di San Nicola nel XV secolo

Sul piano politico la contea di Tagliacozzo e il paese di Tagliacozzo continuano a essere gestiti tra alti e bassi dalla famiglia Orsini. Gli Orsini dall’inizio del secolo devono respingere numerosi attacchi dei Colonna, la famiglia rivale degli Orsini, per il possesso delle contee di Tagliacozzo e Albe. Gli Orsini muovendosi saggiamente riescono a imporsi anche sulla vicina contea d’Albe che riescono ad assorbire finalmente solo nel 1441 e solo dopo numerose visissitudini.

Tuttavia dal 1441 gli Orsini pur riconosciuti stabilmente conti di Tagliacozzo e Albe a causa di problemi di successione si ritrovano coinvolti in più occasioni in tentativi dei Colonna d’impadronirsi del territorio.

Gli Orsini nel corso del XV secolo rafforzano la loro presenza nella contea di Tagliacozzo con numerosi lavori edili, compreso l’ampliamento di Palazzo Ducale, vero gioiello artistico della cittadina marsicana.

Nel 1456 un fortissimo terremoto in Irpinia crea numerosi danni nella contea di Tagliacozzo, dove diversi paesi sono distrutti o gravemente danneggiati dal sisma. La stessa situazione si ripete nel 1461 con un forte terremoto presente all’Aquila. In questo caso i danni nella Marsica sono consistenti ma meno rispetto al terremoto precedente.

Tagliacozzo in virtù della sua geologia pare riportare pochi danni dai sismi e poi parliamo di una città in forte espansione edilizia, in quanto da poco tempo ha inglobato al suo interno una parte di territorio di campagna presente in pianura.

La parte alta del paese continua ad essere comunque molto abitata e le sue chiese continuano ad essere molto frequentate. La chiesa di San Nicola è fra queste. Molto probabilmente la chiesa di San Nicola di Tagliacozzo come altri beni storici in questo periodo subisce un restauro.

Infine alla fine del secolo XV i Colonna riescono dopo molti tentativi a spodestare gli Orsini e divenire i nuovi conti di Tagliacozzo e Albe (1497).

 

– Tagliacozzo e la chiesa di San Nicola nel XVI secolo

All’inizio del XVI secolo nel 1504 il re di Spagna divenuto anche re di Napoli e Sicilia eleva a duchi di Tagliacozzo i Colonna, che chiudono così la loro ascesa sul territorio abruzzese.

Nel corso del secolo Tagliacozzo gode di un buon andamento economico che porta il borgo a svilupparsi sia sul piano demografico, che sociale. Sulla spinta di questi miglioramenti il borgo si allarga comprendendo nuove zone, che vengono a rappresentare la parte bene del borgo. Invece i ceti più poveri continuano a vivere di stenti nella parte alta del paese.

Notizie dirette sulla chiesa di San Nicola di Tagliacozzo di questo periodo non ve sono. Probabilmente la chiesa di San Nicola continua in modo discreto e autonomo ad aiutare le famiglie più in difficoltà, secondo lo spirito di servizio religioso da sempre presente nella Marsica.

 

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XVII secolo

 

– Tagliacozzo e la chiesa di San Nicola nella prima metà del XVII secolo

Il XVII secolo si apre per il meridione italiano con una grande crisi economica presente ormai da diverso tempo. All’inizio del secolo a causa di diversi raccolti andati a male la crisi si approfondisce. Nella Marsica la situazione è nera, molte famiglie che vivono sia nella contea di Celano, che nel ducato di Tagliacozzo sono ridotte alla fame. A questo si aggiunge l’enorme tassazione spagnola, che colpisce sia contadini e piccoli artigiani che i patrimoni di gente un po’ più ricca. Anche le grandi famiglie nobili hanno di che soffrire in questo periodo.

Questa situazione nella Marsica si esaspera maggiormente per la presenza di grandi bande di briganti, che s’ingrossano per nuovi arrivi di gente disperata e ignorante.

Le bande di briganti a volte vedono anche la presenza di nobili al loro interno. Fatto è che questi spadroneggiano per le montagne saccheggiando poi poveri contadini o anche piccoli paesi, instaurando spesso un regime di terrore locale.

Tagliacozzo, il centro più ricco della Marsica, ha un grande mercato dove avvengono molti scambi commerciali. Molti di questi riguardano soprattutto l’artigianato locale, ma non solo. In questo periodo il commercio più redditizio riguarda il commercio della lana di pecora che in Abruzzo è assai pregiata. Diverse famiglie riescono a crescere proprio con il commercio della lana.

Purtroppo però il grave stato economico della regione blocca qualsiasi attività soprattutto sul piano agricolo-pastorale, determinando un grave impoverimento della Marsica.

Sul piano religioso la chiesa seppure qualche volta, corrotta riesce a dare conforto ai più bisognosi, sia tramite opere di carità che sul piano spirituale. Ciò è vero soprattutto in contesti difficili sia al livello di grandi che di piccoli centri.

A Tagliacozzo la chiesa di San Nicola, trovandosi nella parte alta del paese, dove si ha la maggiore concentrazione di gente povera, opera socialmente per dare conforto nelle persone o famiglie disperate, che spesso si avvicinano alla chiesa per avere aiuto.

Tale situazione di grave crisi sociale peggiora con il passare del tempo. Alla fine la povera gente stufa di questa situazione si ribella al governo spagnolo tramite una grande rivolta, passata alla storia come la rivolta di Masaniello nel 1647.

La rivolta scoppiata a Napoli dilaga in tutto il meridione arrivando anche nella Marsica dove trova terreno fertile. Nella Marsica tutti i paesi e piccoli centri sono più o meno coinvolti o attraverso sommosse popolari, o genti provenienti da vari paesi che si agganciano alla protesta presente in alcuni paesi.

In questo quadro di rivolta a Tagliacozzo un fatto locale fra due esponenti dell’aristocrazia cittadina, rischia di far distruggere l’intero paese. In paese un incidente locale fra due importanti cittadini determina una grande rissa che diventa una mezza guerra civile. Poco dopo la polizia avvisata di quanto stava accadendo a Tagliacozzo riceve l’ordine di sedare la protesta, immaginando che fosse parte del sistema di rivolte in corso. La popolazione del paese saputo dell’imminente pericolo smette di darsele e inizia a pregare affinchè l’increscioso episodio non capiti.

In effetti l’indomani le truppe che marciano su Tagliacozzo per mettere sottosopra il paese ricevono l’ordine di dirigersi altrove. Questo porta alla salvezza di Tagliacozzo e alla gente di dire che è stato un miracolo. Fatto è che Tagliacozzo sopravvive a questo episodio. In virtù di quanto accaduto gli animi si calmano e le cose tornano tranquille. Nel frattempo la rivolta popolare viene soffocata duramente dagli Spagnoli, che nel giro di un anno riprendono in mano la situazione in tutto il meridione, compresa la Marsica.

 

– La Peste del 1656-57

Dopo il fallimento della rivolta del 1647 nella Marsica come nel resto del meridione, molta gente perde la speranza in un futuro migliore e sprofonda  nella depressione. In questi anni i raccolti vanno ancora molto male e e le condizioni economiche peggiorano. Ad un certo punto però dalla depressione si passa di colpo alla disperazione e alla morte per il sopraggiungere di un tremendo morbo, la Peste.

La Peste giunge nel meridione italiano nel 1656, quasi improvvisamente, e circola per tutto il territorio per un anno fino al 1657. In questo anno la Peste fa centinaia di migliaia di morti. Nella sola Marsica sono circa 4.000 le persone morte in un anno. Interi paesi scompaiono o si riducono di numero. Vicino Tagliacozzo sono molte le frazioni che spariscono o si riducono al lumicino.

In questo triste quadro le chiese vengono prese d’assalto per raccomandare la propria anima e per liberarla dai beni materiali. In questo senso sono numerose le persone, soprattutto benestanti, che cedono i propri patrimoni alla chiesa, per salvare la propria anima nell’imminenza della morte.

Pur senza avere notizie dirette, immaginiamo che le chiese di Tagliacozzo specie quelle dove sono presenti le genti più povere, siano molto frequentate. La chiesa di San Nicola probabilmente si adopera come altre chiese per dare conforto religioso a quanti si avvicinano ad essa. Nel 1657 la Peste termina e con essa l’immane catastrofe che ha provocato.

Nella sola Marsica ci vorranno decenni prima di riavere un nuovo incremento demografico.

 

– Tagliacozzo e la chiesa di San Nicola nella seconda metà del ‘600

Nella seconda metà del XVII secolo la situazione della Marsica è molto grave sotto il profilo sociale ed economico. In questo triste quadro i Colonna signori indiscussi della Marsica si adoperano per essere maggiormente vicini a coloro che soffrono e ciò viene fatto sia con opere di carità, che con opere civili. Certo parliamo sempre di una grande famiglia nobile con enormi poteri, che non hanno interessi solo nella Marsica, ma in molti altri territori. Però uno dei feudi più vasti e più difficile per conformazione naturale è quello di Tagliacozzo. In questo i Colonna intervengono in vari modi, magari scarsi sul piano economico, ma comunque fattivi sul piano sociale. Tra i vari interventi vi è anche il restauro della chiesetta di San Nicola di Tagliacozzo.

 

– Restauro seicentesco della chiesa di San Nicola di Tagliacozzo

Verso il 1690, la chiesa di San Nicola è stata a restauro durato alcuni anni, probabilmente fatto a più riprese.

Il restauro è voluto e gestito dalla famiglia Colonna, duchi di Tagliacozzo, che vuole marcare in questo modo il suo rapporto diretto con il territorio di Tagliacozzo.

La ristrutturazione  verte nel rafforzamento strutturale del fabbricato religioso a cui segue un abbellimento artistico con l’inserimento di varie strutture e opere d’arte, come i due altari laterali barocchi del XVII secolo (purtroppo pesantemente ridipinti).

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XVIII secolo

 

– I terremoti d’inizio secolo

Il secolo XVIII per l’Abruzzo si apre con alcuni terremoti importanti, come il terremoto dell’Aquila del 1703 e il terremoto della Majella del 1706.  Questo periodo di terremoti inizia in verità nel 1695 con il sisma di Bolsena, che crea numerosi problemi ad alcuni borghi della Marsica.

In generale questi sismi che si manifestano con grande potenza coinvolgono direttamente la Marsica producendo danni importanti in molti paesi. A Tagliacozzo i sismi specie quello dell’Aquila si sentono distintamente, ma dalle scarsissime fonti in proposito non sembrano produrre danni alla cittadina. Quindi anche la chiesa di San Nicola non dovrebbe aver riportato danni.

 

– La chiesa di San Nicola nel XVIII secolo

Sul piano edilizio la chiesa di San Nicola è interessata ad un nuovo restauro nel corso del secolo. Probabilmente più che parlare di un restauro bisognerebbe parlare di un completamento del grande intervento avuto tra fine ‘600 e inizio ‘700. Certo i sismi non hanno aiutato nelle operazioni. Però ora la chiesa vede un importante completamento strutturale

 

– Restauro settecentesco della chiesa di San Nicola di Tagliacozzo

Il restauro settecentesco della chiesa di San Nicola vede la realizzazione del bellissimo soffitto cassettonato igneo, con l’aggiunta di numerose altre decorazioni e affreschi secondo lo stile Rococò dell’epoca.

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XIX secolo

 

– La chiesa di San Nicola nel XIX secolo

Di questo secolo non abbiamo notizie o fatti particolari riguardanti la chiesa di San Nicola. Probabilmente la zona di Tagliacozzo in cui la chiesa è ubicata non sembra interessata da vicende particolari e questo potrebbe significare un evoluzione tranquilla della zona.

 

– Tagliacozzo nel XIX secolo

Sul piano politico abbiamo all’inizio del secolo l’arrivo dei Francesi nel 1806, che con le loro riforme cambiano profondamente l’assetto socio-politico del territorio e della città di Tagliacozzo. Questo riguarda molti aspetti della vita sociale a cominciare dalla legge che decreta la fine dei diritti feudali e quindi anche la fine del ducato di Tagliacozzo gestito dai Colonna.

Tagliacozzo già in fase calante nel XVIII secolo si vede completamente superata da Avezzano, che da piccolo villaggio di provincia inizia a divenire il vero centro amministrativo della Marsica.

Tagliacozzo dopo i Francesi viene amministrata come il resto del territorio dai governi borbonici, tornati al potere nel 1815 con il ritorno della monarchia dei Borbone.

I Borbone nell’800 intervengono varie volte nel territorio della Marsica, per far fronte al gravoso problema delle escrescenze del lago Fucino, che in questo periodo vede un peggioramento della situazione.

I Borbone affrontano il problema ripulendo gli argini lacustri e poi sviluppando un piano ingegneristico per il completo prosciugamento del lago. Il piano di prosciugamento trova poi nel Banchiere Torlonia il suo cavaliere bianco, che rispondendo a precisi vantaggi economici, inizia e completa negli anni la grande opera idraulica.

Poichè l’opera si concentra sul Fucino, Avezzano diventa in breve la sede del governo del principe Torlonia, che segue sempre da vicino i lavori di prosciugamento. Ciò produce un aumento del declino politico di Tagliacozzo.

Sul piano sociale ed economico Tagliacozzo è sempre un paese avanzato rispetto agli altri, per via delle tante e piccole attività, che si concentrano nel suo territorio e che fanno di questo il più ricco della Marsica.

Nel 1860 i Borbone sono detronizzati da Garibaldi, il quale riesce a spingere con la sua rivoluzione il regno borbonico a unirsi al territorio del nord Italia, spianando la strada alla nascita del nuovo stato nazionale. Nel 1861 infatti nasce il regno d’Italia sotto lo scettro di Vittorio Emanuele II.

Il territorio marsicano, specialmente la zona ovest intorno a Tagliacozzo, si ribella a questa condizione e appoggia inizialmente i tentativi di Francesco II di riprendersi il trono. Ma l’accordo fatto da lui con le bande criminali dei briganti rivela tutta la sua debolezza. In breve questi tornano a seminare terrore nella popolazione con vari saccheggi e ruberie.

La popolazione a questo punto li abbandona e lascia che la polizia italiana si affermi anche in Abruzzo. L’esercito italiano sconfigge definitivamente i briganti nel 1870.

Negli anni 1870 si completano i lavori di prosciugamento del Lago Fucino e ciò determina l’inizio di un nuovo percorso sociale e culturale, con la crescita della Marsica e la fine del suo isolamento con la costruzione successiva delle ferrovie.

Tagliacozzo nel 1888 arriva ad avere la sua stazione ferroviaria che la collega a Roma ed Avezzano, consentendo in ciò una diminuzione dei tempi di percorrenza. Nel territorio vengono via via create tante nuove strutture pubbliche, come l’acquedotto di Tagliacozzo inaugurato nel 1886 ecc.

Ciò però non consente inizialmente il miglioramento delle condizioni della popolazione, che vive ancora in case fatiscenti e in condizioni di miseria semiassoluta. A Tagliacozzo questa situazione è presente nella parte alta dove ci sono le vecchie chiese del paese, come la chiesa di San Nicola.

E’ questo il momento in cui molte persone emigrano a partire dal 1890 con direzione gli USA, il Canada o l’Australia.

 

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XX secolo

 

– Tagliacozzo e la chiesa di San Nicola a inizio 900

A inizio XX secolo Tagliacozzo vede crescere sia la sua popolazione che l’economia. Questa, grazie anche allo sviluppo delle attività industriali e commerciali intorno alla piana del Fucino, si sviluppa discretamente, consentendo al territorio di crescere bene.

In questa fase si nota una certa crescita di alcuni settori come il settore della legna che diventa molto attivo in questo periodo e il settore turistico, che vede un’iniziale presenza di turisti da Roma, che imparano ad adorare questa zona.

Purtroppo le condizioni del territorio pur migliorando non incidono granchè sulla fascia di popolazione più umile che vive nella parte alta del paese e che costituisce la parte più numerosa.

La zona alta di Tagliacozzo, dove vi sono tutte le vecchie chiese, come la chiesa di San Nicola, o il Palazzo Ducale, ancora appartenente ai Colonna, rimane una parte povera. Qui la popolazione lavora dalla mattina alla sera facendo lavori umilissimi e non riuscendo a sostentarsi sufficientemente.

 

– Terremoto del 1904

Il terremoto di Magliano dei Marsi nel 1904 pur essendo abbastanza forte non si rivela distruttivo e a parte un po’ di case lesionate, non si registrano ne morti ne feriti. A Tagliacozzo non vi sono danni.

 

– Terremoto del 1915

Il terremoto di Gioia dei Marsi avviene nel 1915 e compare con una forza spaventosa pari al 7 grado Mw. L’immane terremoto genera morte e distruzione in tutta la Marsica, specie nei comuni fucensi la devastazione si avvicina all’80-90% e ciò vale sia sul piano edilizio, che maggiormente su quello umano. Sul piano umano si registrano 30.000 vittime, con interi paesi e famiglie cancellate.

Tagliacozzo, probabilmente a causa della sua geologia, si salva, riportando solo alcuni casi di crolli e qualche smottamento. Qui i morti sono pochissimi si parla di 4-5 vittime, praticamente nulla rispetto a quanto avvenuto nei paesi vicini, anche molto vicini. Tagliacozzo è uno dei pochissimi centri abruzzesi a rimanere sostanzialmente intatto da secoli. La chiesa di San Nicola sembra riportare qualche danno superficiale

 

– Restauro post 1915

La chiesa di San Nicola sopravvissuta al fortissimo sisma del 1915, prosegue il suo cammino religioso e di punto di riferimento sociale della zona alta di Tagliacozzo. I pochi danni se ci sono stati alla struttura della chiesa per il sisma del 1915 sono stati comunque riparati. La chiesa infatti in seguito ha subito alcuni interventi di restauro anche in funzione della lunghissima età della struttura.

 

 

– La 2 guerra mondiale

L’Italia fascista nel 1940 sotto la grande e astuta mente di Mussolini è entrata in guerra a fianco della Germania nazista. Risultato in tre anni di guerra L’Italia perde in tutti i fronti di guerra, perde tutte le sue colonie, si contano molti prigionieri di militari italiani tra gli Alleati.

In ultimo gli Alleati nell’estate 1943 invadono il suolo italiano. A questo punto comincia il tunnel dell’orrore per l’Italia, Mussolini viene defenestrato dal gran consiglio del Fascismo. Dopo poco tempo l’intero vertice dello stato italiano fugge da Roma. Hitler libera Mussolini e invade l’Italia fino a Frosinone edificando la linea Gustav. Questa linea è il confine che separa l’Italia nazista, da quella Alleata.

I nazisti impongono un duro regime di polizia in tutta Italia. Nella Marsica vi è il comando tedesco della linea Gustav.

La Marsica nel periodo 1943-44 è coinvolta direttamente nel conflitto avendo il comando tedesco sul suo territorio e i combattimenti intorno alla linea Gustav a pochi passi. A ciò si aggiungono poi i bombardamenti alleati che hanno lo scopo d’indebolire i tedeschi, ma che producono grandi tragedie di morti e distruzioni.

I nazisti dal canto loro impongono nella Marsica un duro regime di polizia, che spesso sfocia in vere violenze fisiche o ruberie nei confronti della povera gente. La popolazione esasperata da questo terrore fugge sulle montagne, per sfuggire ai tedeschi e agli Alleati con i loro bombardamenti. Inoltre la povera popolazione nonostante le grandi privazioni nasconde i molti fuggiaschi dal campo di concentramento di Avezzano e ciò come aperta volontà contro un regime tirannico e stupido.

Nel giugno 1944 gli Alleati sfondano la linea Gustav e liberano la Marsica e il resto del centro Italia. Una nuova vita ricomincia. Nel giro di un anno il resto d’Italia è libero e poco dopo anche la guerra termina.

Tagliacozzo in tutto questo è risparmiata, tranne in qualche caso, dalla furia più devastante. Ciò le permette di salvare il suo inestimabile patrimonio storico e artistico, ciò vale anche per la chiesa di S. Nicola, uscita indenne dalla prova della guerra.

 

– Il secondo dopoguerra 1950-70

Nel secondo dopoguerra si è tornati alla normalità e ciò ha consentito un ritorno più disteso nella vita di tutti i giorni. Questo clima produce una fase di ricostruzione rapida e la contemporanea vittoria del popolo marsicano sui Torlonia nel 1950.

In questo clima di fiducia la chiesa di San Nicola riprende il suo percorso religioso e di accompagnamento sociale nella vita dei tagliacozzani.

Questi purtroppo a causa della perpetua crisi economica riprendono ad andarsene verso l’alta Italia, alcuni paesi europei e Roma, che viene conoscendo un forte boom economico. A Tagliacozzo lo spopolamento riguarda soprattutto la zona più antica dove è presente anche la chiesa di San Nicola.

 

– Boom economico marsicano 1980-2000

A metà degli anni ’80 in seguito ad una lunga fase preparatoria con la costruzione di nuove vie di comunicazione, miglioramento dell’offerta turistica, nascita di nuove aziende, la Marsica vive un grandissimo boom economico, che produce un forte innalzamento del livello di vita delle persone che vivono nel territorio. La chiesa in questo contesto di crescita accompagna lo sviluppo partecipando a molte delle nuove iniziative culturali che vengono prendendo piede. A Tagliacozzo il boom economico si traduce in una forte crescita del turismo, che fa da volano a molte altre attività.

La chiesa di San Nicola insieme ad altre chiese poste nella parte alta di Tagliacozzo, tendono ad unirsi in più grandi parrocchie per meglio far fronte alle spese. Allo stesso tempo favoriscono lo spirito di comunità creando varie iniziative sociali.

Inoltre a fine anni ’90 la chiesa di San Nicola ormai figura come bene artistico e in questa veste diventa meta di un certo turismo religioso

 

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XXI secolo

 

– La chiesa di San Nicola negli anni 2000

Negli anni 2000 la chiesa di San Nicola, come le altre chiese antiche del posto diventano stabilmente meta di un certo turismo religioso e anche laico, in quanto bene artistico di pregio.

In questo senso la chiesa di San Nicola viene valorizzata spesso introducendola nelle visite guidate del borgo di Tagliacozzo.

 

– La chiesa di San Nicola negli anni 2010

Chiesa di San Nicola oggi. (Immagine personale)

 

La chiesa di San Nicola non riporta alcun danno dal sisma dell’Aquila del 2009 e continua a servire il paese sia sul piano religioso in quanto chiesa, che su quello artistico come bene storico.

Questa chiesa oggi è uno dei gioielli più pregevoli di Tagliacozzo e con una migliore campagna marketing, diventerebbe  ancor più uno scrigno di maggiore pregio.

 

– Restauro del tabernacolo

Nel 2018 viene restaurato in modo minuzioso il tabernacolo ligneo d’inizio XVIII secolo. Il tabernacolo presentava diversi problemi derivanti dall’età e altri fattori. Il restauro si è reso possibile grazie all’interessamento della fondazione Carispaq, che ha finanziato l’intera operazione. Il coordinamento dei lavori di restauro sono stati diretti dalla dottoressa Antonella Lopardi e tutto ciò si è reso possibile grazie all’interessamento del parroco don Emidio Cerasani.

 


STRUTTURA DELLA CHIESA DI SAN NICOLA DI TAGLIACOZZO

 

Ubicazione

La chiesa di San Nicola di Bari a Tagliacozzo è localizzata nella parte più alta del paese, la più antica, lungo un percorso chiamato il “laberinto”, che la collega alle chiese di San Pietro, Sant’Egidio e Sant’Antonio

 

Pianta

La pianta della chiesa di San Nicola è regolare di forma rettangolare

 

Struttura interna

La chiesa all’interno si presenta a navata unica con una forma rettangolare. Nell’aula troviamo sullo sfondo l’altare maggiore che risulta monumentale e scenografico.

 

Altare della chiesa di San Nicola a Tagliacozzo.

(Immagine da https://www.laboratorioartigianogentile.it/restauro-darte/il-restauro-del-tabernacolo-tagliacozzo/)

 

L’area presbiteriale che contiene l’altare maggiore, è rialzata di tre gradini rispetto al piano di calpestio e vi è una bellissima balaustra in marmo, che delimita l’entrata verso l’area presbiteriale.

Quindi abbiamo il bellissimo altare barocco, dove è presente una stupenda scultura lignea di San Nicola.

Oltre all’altare maggiore si osservano i due altari laterali, uno per parte. Sull’altare destro vi è la raffigurazione della Madonna di Loreto, mentre su quello sinistro vi è la rappresentazione dell’Immacolata Concezione.

A completamento troviamo diverse decorazioni a stucco, affreschi, e la cantoria lignea.

Altro elemento degno di nota è il soffitto cassettonato ligneo decorato del XVIII secolo.

Sul piano strutturale la chiesa è fatta in muratura di pietra su cui poggiano il soffitto e il tetto ligneo.

 

 

Facciata

Facciata della chiesa di San Nicola. (Immagine personale)

 

La facciata della chiesa è barocca quadrata in conci di pietra regolari.

Portale della chiesa di San Nicola. (Immagine personale)

 

Il portale della chiesa è di pietra a stipiti lisci ed una semplice cornice bombata superiore.

 

 

Campanile

Campanile della chiesa di San Nicola di Tagliacozzo. (Immagine personale)

 

Il campanile della chiesa di San Nicola è rappresentato da una torretta campanaria a doppia fornice, che si pone sul lato destro della struttura.

 

 


BIBLIOGRAFIA

1) https://necrologie.repubblica.it/chiese/provincia-4-aquila/citta-7132-tagliacozzo/8498-chiesa-di-san-nicola-di-bari

2)https://www.laboratorioartigianogentile.it/restauro-darte/il-restauro-del-tabernacolo-tagliacozzo/

3) Wikipedia

 


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