CELANO – CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA


STRUTTURE E MONUMENTI DI CELANO


 

 
 

POSIZIONE DELLA CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA DI CELANO

 

 

 

 


 

STORIA DELLA CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA DI CELANO

 

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XIII secolo

 

– Nascita della chiesa di San Giovanni Battista

 

La chiesa di San Giovanni Battista viene edificata intorno al 1260 dal conte Ruggero Berardi, salito al potere della contea solo da pochi anni.

L’edificazione della chiesa s’inquadra nelle nuove opere di costruzione del nuovo paese di Celano.

Celano viene ricostruita su un nuovo sito a partire dagli anni 1230, a seguito della distruzione del vecchio paese operata da Federico II nel 1223 in risposta agli abitanti, che avevano sostenuto la lotta di Tommaso Berardi nello scontro contro l’imperatore.

La chiesa segue inizialmente uno stile gotico-aquilano e viene eretta via via dando armonia all’intera struttura. Tuttavia la chiesa rimane incompleta in molte sue parti.

 

 

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XIV secolo

 

– La chiesa nella prima metà del XIV secolo

I lavori di completamento della chiesa proseguono nel nuovo secolo, ma si rivelano lunghi e complicati.

Poi probabilmente in seguito alla grave scossa sismica del 1349 i lavori vengono interrotti e la chiesa rimane incompleta per molto tempo.

 

 

– Terremoto del 1349

Nel 1349 un devastante terremoto avvenuto nel centro Italia con una scossa di 6.5 Mw provoca lo sconquassamento di tutto il centro Italia compresa la Marsica, dove si registrano numerosi danni in diversi centri della zona.

A Celano è molto probabile che la scossa abbia provocato gravi danni, soprattutto agli edifici pubblici come le chiese.

Probabilmente la scossa ha provocato danni alla chiesa di San Giovanni Battista ancora in costruzione, portando ad un arresto dei lavori, che saranno ripresi e completati solo un secolo dopo.

 

 

– Celano alla fine del XIV secolo

Celano alla fine del XIV secolo è un paese che si va riorganizzando, specialmente dopo lo scacco del 1223. Il paese è in una fase di ascesa sotto la ritrovata guida della famiglia Berardi, in questo momento rappresentata dal conte Pietro III.

 

 

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XV secolo

 

– Celano all’inizio del XV secolo Celano


all’inizio del XV secolo è uno dei feudi più ricchi di tutto il sud Italia e continua ad allargarsi territorialmente sempre sotto la famiglia dei Berardi.

Nel 1418 però muore il conte Nicola Berardi, seguito a distanza di pochi anni dall’unico figlio maschio Pietro III nel 1422, portando così all’estinzione maschile della famiglia. Erede della contea diventa Jacovella Berardi sorella di Pietro III e soggetta per questo a sposare Edoardo Colonna. Il matrimonio tra Jacovella ed Edoardo Colonna si rivela un fallimento soprattutto per il carattere fiero ed indipendente di Jacovella.

Ella vuole tornare libera riappropriandosi del proprio feudo. Ciò avviene pochi anni dopo, allorquando la morte di Papa Colonna e zio di Edoardo consente a Jacovella di raccogliere il proprio coraggio e abbandonare il tetto coniugale, tornando di gran fuga a Celano. Qui Jacovella riesce dopo alcuni anni ad avere la separazione ufficiale dal Colonna e nel frattempo inizia a gestire in autonomia il grande feudo familiare.

Dopo di ciò per riuscire a mantenere Celano indipendente, Jacovella si risposa con il vecchio e potente capitano di Ventura Jacopo Caldora nel 1439. Ma Jacopo è ormai molto anziano e muore pochi mesi dopo il matrimonio con Jacovella. Questa nel frattempo s’innamora del nipote di Jacopo, Leonello Acclozamora e decide di risposarsi con lui poco tempo dopo la morte di Jacopo.
Ciò consente a Jacovella di consolidare definitivamente il proprio potere mantenendo se stessa e il feudo di Celano indipendente.

 

 

– La chiesa di San Giovanni Battista viene ad ospitare le relique dei Santi Martiri (1406)

Il rapporto fra i Santi Martiri e la popolazione di Celano è sempre stato molto forte e per rafforzare questo legame i Berardi fanno costruire un altare presso la chiesa di San Giovanni Battista nel quale riporre le preziose relique.

Il 10 giugno 1406 alla presenza delle massime autorità civili come il conte Nicola Berardi vengono poste le relique dei Santi Martiri all’interno dell’altare ad essi dedicato.

 

 

 – Celano nel 1440-60

Nei Vent’anni successivi al terzo matrimonio di Jacovella il feudo di Celano diventa sempre più ricco e forte e ciò grazie all’abile gestione sia della contessa che del suo sposo Leonello Acclozzamora che condivide con la moglie l’amore per queste terre

In questo senso vediamo come la coppia comitale contribuisca in modo sostanziale all’arricchimento del feudo di Celano. Jacovella e Leonello attraverso un’abile gestione e rilancio dell’industria armentizia e un’accurato sviluppo edilizio del feudo consentono a questo di divenire assai ricco e prospero.

 

 

– Terremoto del 1456

Un gravissimo terremoto si verifica in Irpinia il 5 dicembre 1456. Questo sisma di grado 7 Mw provoca grandi disastri in tutto il centro Italia.

Nella Marsica tutta l’area della Piana del Cavaliere è sconvolta dal sisma. Nelle zone interne della Marsica la scossa si sente distintamente provocando danni, anche consistenti.

Stessa cosa si ha per Celano dove i danni sicuramente sono avvenuti anche se non abbiamo chiara la portata e ciò vale anche per la chiesa di San Giovanni Battista.

Sicuramente però il completamento della chiesa già in corso da anni ha tenuto poi conto anche del nuovo sisma.

 

 

– Completamento della chiesa di San Giovanni Battista nel 1445-57.

Sotto la contessa Jacovella Berardi e il marito Leonello Acclozzamora avviene il completamento della chiesa nelle sue parti mancanti e nella ristrutturazione nelle parti danneggiate dal terremoto del 1349 e dal sisma più recente del 1456.

Jacovella e Leonello completano la chiesa chiamando grandi maestranze dall’Aquila, le quali ristrutturano la chiesa in ogni sua parte, compresa la facciata. Qui l’intervento è maggiore in quanto la struttura della facciata viene resa armonica con il resto della struttura della chiesa.

Dopo questi lavori si scorge bene la similitudine della chiesa di San Giovanni con la chiesa di Collemaggio dell’Aquila.

 

 

– Dai Berardi ai Piccolomini

Sul piano politico la morte nel 1458 del conte Acclozamora e la successione in solitaria della moglie Jacovella, porta ad un grave conflitto con il figlio primogenito della coppia Ruggero. Questi vuole succedere da subito alla madre, ma è troppo giovane e inesperto, e Jacovella è decisa a resistere a ciò fino a quando egli non cresce e lei non si sente più in grado di andare avanti.

La fretta e presunzione del Ruggero scatenano un conflitto politico con la madre Jacovella. La successiva alleanza tra Pietro e un giovane capitano di ventura conducono alla defenestrazione di Jacovella e alla loro breve ascesa.

Papa Pio II disgustato dello spettacolo a Celano e contemporaneamente intravista la possibilità di mettere le mani su questo ricco feudo spinge gli Orsini ad intervenire per defenestrare Ruggero e liberare la contessa Jacovella.

Gli Orsini poco dopo marciano su Celano liberandola da Ruggero Acclozamora, che fugge verso Balsorano, iniziando una dura lotta contro i nuovi padroni del feudo. Jacovella è liberata e condotta  a Roma dal Papa. Pio II riceve Jacovella e le comunica che suo nipote Antonio sarà il nuovo conte di Celano. Jacovella si ritira a Venafro e con lei termina il potere dei Berardi sulla Marsica.

A Celano ascendono i Piccolomini con Antonio Piccolomini, nipote del papa. Essi rimarranno al governo della contea fino al 1591.

 

 

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XVI secolo

 

– Celano sotto i Piccolomini

Nel XVI secolo la contea di Celano è dominata dai Piccolomini che governano il feudo in modo razionale, mantenendo la grande contea in una posizione di assoluto prestigio e ricchezza. Ciò però a termine verso il 1570 allorquando ascende al potere Costanza Piccolomini.

La nuova contessa è animata da grande amore verso il feudo abruzzese, ma la gestione si rivela complicata ed è costretta a vendere una parte del proprio patrimonio per far fronte alle spese. A ciò si aggiunge un pessimo matrimonio che lei contrae con il cugino Alessandro, per consentire alla propria famiglia di mantenere il controllo su Celano.

Il matrimonio fra Alessandro e Costanza è un vero fallimento sia per la mancanza di figli che soprattutto per il comportamento dissoluto del marito che spende i suoi soldi nel gioco e nelle prostitute.

 

 

– La chiesa di San Giovanni Battista nel XVI secolo

Al momento non abbiamo alcuna notizia importante riguardo questa chiesa, ma immaginiamo che proprio la mancanza di notizie possa dirci della tranquillità che attraversa la struttura nella sua azione religiosa.

 

 

– Dai Piccolomini ai Peretti

L’ultimo conte di Celano Alessandro Piccolomini contrae molti debiti per mantenere la sua vita lussuosa e dissoluta. Poi in ultimo Alessandro  si unisce a una banda di briganti che spadroneggia per la Marsica. Alla fine Alessandro viene catturato e giustiziato.

 

Invece la moglie Costanza Piccolomini, dopo la fine del matrimonio con il marito, deve far fronte ai debiti contratti da Alessandro, ritrovandosi alla fine a dover vendere anche la contea di Celano.

 

Costanza vende a malincuore Celano a Camilla Peretti nel 1591 uscendo così di scena. Celano ora si ritrova con una nuova famiglia comitale, ma soprattutto in grave dissesto economico.

 

 

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XVII secolo

 

– La Marsica nella prima metà del XVII secolo

Nel XVII secolo tutto il sud Italia è soggetto alla Spagna e in questo periodo la Marsica vive come tutto il meridione il suo momento peggiore dal punto di vista sociale ed economico.

La gente vive in povertà assoluta e nonostante una gestione corretta di alcune famiglie nobili nei confronti dei loro feudi, la maggior parte di questi restano poveri.

La grave fiscalità spagnola produce un forte impoverimento dell’Italia meridionale compresa la Marsica, dove la popolazione vive in condizioni indigenti ed è spesso preda di bande criminali senza scrupoli.

 

 

– Rivolta di Masaniello

Le condizioni economiche disastrose spingono la popolazione ma parte della nobiltà a rivoltarsi contro gli Spagnoli nel 1647.

Celano in questa rivolta si trova ad essere il maggiore centro politico della protesta. A guidarla è il barone Quinzi dell’Aquila che stabilisce la propria residenza proprio nel castello di Celano portato via al conte Peretti. Purtroppo il tentativo fallisce e la Spagna riprende il controllo del meridione italiano ridotto ormai a colonia spagnola. Celano viene espugnata dagli Spagnoli e restituita ai Peretti.

Nel 1647 la disperazione porta alla rivolta in tutto il sud Italia. In Abruzzo l’Aquila è il cuore delle proteste, mentre nella Marsica è Celano il cuore della rivolta.

Qui viene occupato il castello dagli uomini del Barone Quinzi dell’Aquila, che si pone a capo della rivolta nella Marsica e stabilisce la propria residenza proprio nel castello di Celano portando via tutto al conte Peretti. Nella zona si cerca di resistere alle truppe spagnole.  ma alla fine la rivolta fallisce e Celano viene espugnata dagli Spagnoli che arrestano i capi della rivolta

 

 

– Celano dai Peretti ai Savelli

Nel 1655 si estinguono i Peretti a Celano, che sono sostituiti dai Savelli, nella persona di Berardino Savelli.

 

 

– La Peste del 1656 e la chiesa di San Giovanni Battista

Nel 1656 una grave Peste colpisce tutto il sud Italia provocando migliaia di morti. Nella sola Marsica si contano circa 4000 vittime. Moltissimi paesi marsicani sono colpiti duramente dalla peste, che causa in questi un numero di decessi pari a metà delle popolazioni locali, fino a punte dell’80%.

A Celano i morti sono numerosi, come sono numerose le persone che frequentano le chiese per chiedere grazie per se stessi e i propri cari. Riguardo a ciò sono molte le persone che varcano la soglia della chiesa di San Giovanni Battista per chiedere grazie ai Santi Martiri, o semplicemente prepararsi al momento del trapasso.

 

 

– Dopo la Peste

Dopo la Peste del 1656 Celano è una contea povera, dove nonostante le entrate dell’industria armentizia non riesce a far fronte alle spese sempre elevate. In più nel 1655 si ha un nuovo passaggio di proprietà dai Peretti che si sono estinti, ai Savelli loro diretti successori.

I Savelli che gestiscono la contea di Celano per tutta la seconda metà del secolo, non riescono a raddrizzare la situazione che alla fine del XVII secolo si rivela ancora molto disastrata.

 

 

– La chiesa di San Giovanni Battista nel 1656-57

Quanto detto alla fine del precedente paragrafo è sicuramente quello che è avvenuto anche nella chiesa di San Giovanni Battista, dove pur non avendo notizie dirette, siamo abbastanza sicuri che vi stata anche qui una frequentazione assidua della popolazione, che come avvenuto nelle altre chiese di Celano ha chiesto grazie per salvarsi o semplicemente per prepararsi spiritualmente all’imminente trapasso.

Questo almeno è quanto avvenuto in numerose chiese della Marsica e in generale di tutti quei territori interessati dal fenomeno della pestilenza tra il 1656 e il 1657.

 

 

– Possibile restauro della chiesa di San Giovanni Battista a fine XVII secolo

E’ possibile, ma questa notizia andrebbe confermata, che vi sia stato qualche restauro alla struttura della chiesa alla fine del secolo XVII, per via della trascuratezza generale avvenuta a numerose strutture religiose durante il XVII secolo, a causa della grande povertà presente nell’area marsicana in questo periodo.

Poi essendo alla fine del XVII secolo siamo in un periodo di rinnovamento stilistico dove numerose chiese della Marsica sono ricche di dettagli inerenti il Barocco. Per cui è possibile che tra nuovi ornamenti inseriti o rifacimenti legati al trascorrere del tempo, anche questa chiesa sia stata oggetto di restauro, come stava avvenendo ad altre strutture religiose della zona.

 

 

–  Terremoto del 1695

Nel 1695 a Bolsena si verifica un forte terremoto che fa sentire i suoi effetti anche nella Marsica, specialmente a Celano dove si verificano numerosi crolli in seguito a questo sisma. Negli anni seguenti Celano a causa del grave stato economico non riesce a ricostruire subito tutti gli edifici danneggiati dal sisma, ma anzi subisce i danni anche del terremoto successivo quello del 1703.

 

 

– Danni del sisma del 1695 a Celano

I danni del terremoto di Bolsena a Celano sono molti ingenti. Il paese risulta gravemente danneggiato e quasi tutti gli edifici principali (le chiese e il castello) risultano fortemente lesionati. Gli abitanti del paese vivono per qualche tempo nelle baracche

 

 

– Possibili conseguenze alla chiesa di San Giovanni Battista per il terremoto del 1695.

 

Notizie dirette riguardo danni subiti dalla chiesa di San Giovanni per il sisma del 1695 non ve ne sono direttamente, ma sappiamo con certezza che Celano è stata gravemente danneggiata. Per cui ne consegue che anche la chiesa di San Giovanni ha subito danni, probabilmente anche ingenti con vari crolli. Sicuramente l’avvenuta riparazione dell’edificio non è stata immediata, ma anzi piuttosto lunga.

 

 

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XVIII secolo

 

– Terremoti del 1703 e del 1706

All’inizio del XVIII secolo l’Abruzzo viene scosso da due violenti terremoti. Il primo è quello dell’Aquila del 1703 e il secondo è quello della Majella nel 1706. Entrambi i sismi sono stati molto violenti e distruttivi, ma è quello dell’Aquila ad aver prodotto i danni peggiori nella Marsica e a Celano, seppure è altamente probabile che nel caso del paese celanese anche il sisma del 1706 ha prodotto ulteriori danni e crolli in un paese già gravemente colpito in precedenza.

Con certezza sappiamo che il paese è stato sicuramente danneggiato dal sisma del 1706 che segue quello del 1703 che aveva già scosso il paese in precedenza. Pare che i celanesi in occasione del sisma del 1706 abbiano dormito nelle baracche per diverso tempo

 

 

 

– Conseguenze dei terremoti sulla chiesa di San Giovanni Battista

Come el caso del terremoto di Bolsena del 1695 anche ora in occasione di questi due novi sismi, non abbiamo notizie dirette sulle conseguenze per questa chiesa. a la logica vuole che essendo il paese stato colpito profondamente da tutte e re le scosse, con relative scosse di assestamento, anche la suddetta chiesa dve essere stata interessata da questi sismi con probabili crolli.

Sappiamo er certo che il sisma del 1706 porta molti danni alle strutture del paese e quindi anche alla chiesa di San Giovanni Battista.

 

 

 

– Celano nel XVIII  secolo

Estratto di Celano nel XVIII secolo. (Immagine dal Vaticano)

 

Dopo i sismi d’inizio secolo abbiamo l’inizio di un periodo di ripresa economica e ciò grazie a migliorate condizioni climatiche che consentono migliori raccolti.

Nel 1712 i Savelli si esauriscono e dopo un periodo d’incertezza politica sono gli Sforza-Cabrera ad appropriarsi del grande feudo abruzzese. Sotto di essi Celano riprende vigore economico e si rilancia anche al livello edilizio con le riparazioni degli edifici danneggiati dai terremoti.

In questo questo quadro dobbiamo segnalare anche la rinascita del regno di Napoli sotto la nuova dinastia dei Borbone che contribuisce alla ripresa economica di metà secolo.

Il XVIII secolo si rivela così un periodo di crescita che se anche non riesce a modificare l’assetto sociale nella contea celanese consente comunque migliori condizioni economiche.

 

 

– Restauro settecentesco e il nuovo altare maggiore.

 

La chiesa di San Giovanni Battista in seguito ai tre sismi d’inizio secolo viene restaurata profondamente. I lavori di restauro partono quasi subito fin dal 1708, durando diverso tempo.

I lavori più importanti si concentrano nell’abbassamento delle volte,  nella copertura a stucco degli  affreschi, in un nuovo altare maggiore e nell’inserimento di diversi elementi decorativi secondo il gusto Barocco del tempo.

Riguardo all’altare maggiore sappiamo che viene inaugurato nuovo nel 1709 e viene dedicato ai Santi Martiri. In pratica a causa della loro grande importanza per il paese vengono spostati da un altare laterale a quello centrale. Prima di essere posti sotto questo, le relique vengono poste in nuove urne di argento, dorate e di cristallo per esaltarne l’importanza e infine sono messe sotto l’altare maggiore.

 

 

– Celano e i terremoti settecenteschi

Il XVIII secolo si rivela per la Marsica un periodo di svariati terremoti di medie proporzioni che interessano il territorio tra il 1712 e il 1778.

Approssimativamente si può parlare di piccole scosse di terremoto avvenute nell’area marsicana di grado 3-4 Mw. Di tutte queste scosse sismiche le più forti sembrano essere state due la prima avvenuta nell’area tra Cerchio e Celano nel 1742 con una gradazione di 4,5 Mw e la seconda nel 1778 si è concentrata nell’area avezzanese con una gradazione di 4.9 Mw.

Nell’ambito di queste scosse Celano è sicuramente tra i paesi che più ha risentito di questo lungo periodo sismico, e la popolazione ne è stata fortemente turbata sul piano emotivo. Si dice che il terremoto del 1778 a Celano sia stato in qualche modo mitigato dall’intervento dei tre Santi Martiri, invocati dalla  popolazione stremata.

 

 

– La rivoluzione napoleonica

A fine ‘700 esplode in Francia la rivoluzione francese che nel giro di alcuni anni si allarga a macchia d’olio a tutta Europa, toccando anche l’Italia. Nel 1797-98 Napoleone Bonaparte arriva al potere in Francia e sotto la sua guida il paese francese si allarga ai paesi vicini compresa l’Italia. Nel 1798 i Francesi invadono il regno di Napoli detronizzando i Borbone. In questa occasione gli Abruzzesi insorgono contro i Francesi e insieme al resto del popolo meridionale contribuiscono a far cadere il nuovo governo.

I Francesi infatti non riuscendo a governare il territorio napoletano in subbuglio sono costretti a ritirarsi dopo solo un anno e mezzo di dominio. Ne segue nel 1800 il ritorno dei Borbone con il vecchio re Ferdinando

 

 

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XIX secolo

 

 

– Il ritorno dei Francesi

Nel 1806 i Francesi ritornano a Napoli detronizzando nuovamente il re borbonico, che si rifugia in Sicilia sotto la protezione degli inglesi.

A Napoli i Francesi rimangono per i successivi dieci anni realizzando numerose riforme che rivoluzionano vita e costumi della popolazione. Tra le prime riforme fatte vi è l’abolizione dei diritti feudali e l’abolizione dei monasteri.

Gli Sforza Cabrera, ultimi conti di Celano, decadono in automatico dei loro diritti feudali.

 

 

– La fine del governo dei Francesi e il ritorno dei Borbone

 

Nel 1815 cade il governo napoleonico a Napoli e fanno ritorno i Borbone con il  vecchio re Ferdinando con la nuova qualifica di re delle Due Sicilie. Con il ritorno dei Borbone le riforme francesi non vengono sconfessate quindi non vi è il ritorno al sistema feudale, ma anzi prende meglio consistenza il nuovo sistema amministrativo dei comuni che trova maggiore stabilità. Celano per tutto il periodo borbonico rimane uno dei grandi centri della Marsica, seppure in posizione secondaria rispetto ad altri centri come Avezzano o Tagliacozzo.

 

 

– La chiesa di San Giovanni Battista nel periodo borbonico

Durante il regime borbonico la chiesa di San Giovanni Battista prosegue nella sua funzione religiosa senza particolari situazioni, o interventi di restauro.

 

 

– L’inizio del nuovo regno d’Italia

Nel 1861 dopo un decennio di preparazione e guerre nasce ufficialmente il nuovo regno d’Italia sotto lo scettro dei Savoia. Il nuovo regno comprende anche il territorio del regno delle Due Sicilie, dove dopo la detronizzazione dei Borbone è stato annesso al nuovo stato.

In Abruzzo si rafforza l’avversione al nuovo stato dei Savoia, ciò produce una recrudescenza del fenomeno del Brigantaggio che anche se solo per poco tempo vede anche il sostegno della popolazione locale e di parte del Clero.

Il nuovo governo nazionale reagisce duramente alle sommosse popolari contro il nuovo stato e spedisce nel meridione la guardia nazionale. La polizia dopo un duro periodo di lotta riesce ad avere la meglio sul Brigantaggio che nel 1870 si può dire sconfitto, così come la popolazione abruzzese ha alla fine accettato il nuovo corso politico, sperando in qualche forte cambiamento.

 

 

– Il prosciugamento del Lago Fucino

Nel 1876 dopo più di vent’anni di lavori, Torlonia prosciuga il Lago Fucino, divenendo possidente di tutte le terre emerse. Poco dopo viene nominato Principe del Fucino da re Vittorio Emanuele II. Da ora la rivoluzione impressa da Torlonia porta i vecchi pescatori a trasformarsi in agricoltori e ad iniziare una dura battaglia con Torlonia per le terre fucensi.

 

 

– La chiesa di San Giovanni Battista nel secondo ottocento

Al momento non vi sono notizie particolari sulla chiesa in questo periodo; il che fa pensare a una situazione tranquilla sul piano religioso.

Sicuramente la chiesa è un punto di riferimento importante per la comunità celanese, che anche in questo periodo la frequenta assiduamente, fosse solo perchè si trova nella parte storica del paese e più vicina al castello.

E’ possibile pensare che come in altre località del centro sud la comunità ecclesiale locale abbia sostenuto in vario modo le scelte di diversi parrocchiani, soprattutto giovani, nell’atto di trasferirsi nelle Americhe in cerca di fortuna, visto che la Marsica di fine Ottocento rimane povera e senza un reale futuro di prosperità.

 

 

–  Celano e l’emigrazione marsicana di fine Ottocento

Celano in una litografia del 1877. (Immagine da Wikipedia)

 

A fine Ottocento nella Marsica non si vive bene, le colture intensive presenti nella nuova piana del Fucino non hanno ancora dato effetti benefici sull’economia locale e nonostante i grossi sforzi economici dei Torlonia anora non vi è un grande ritorno economico soprattutto verso quei paesi maggiormente esposti con la popolazione con il lavoro nei campi.

Celano è in posizione secondaria nell’economia fucense, pur rimanendo un paese molto importante della zona. Tuttavia molti giovani non trovano sbocchi economici e decidono di trasferirsi all’estero, soprattutto verso gli USA, il Canada e l’America del sud.

Tra gli anni 1890 e 1900 sono molti i giovani marsicani e celanesi che partono in cerca di fortuna. Un numero maggiore di persone, che dalla Marsica si trasferiscono all’estero, vi è all’inizio del secolo XX dove un numero notevole di Marsi raggiunge gli USA, il Canada ecc. Tra questo gruppo vi un grosso numero di celanesi, che dal paese parte per l’estero con direzione soprattuto il Canada, il Sud America e in piccola parte l’Australia.

 

 

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XX secolo

 

– Celano all’inizio del XX secolo

Celano nei primi anni del XX secolo.

 

All’inizio del XX secolo Celano, seppure in posizione defilata rispetto ai centri economici più importanti come Tagliacozzo ed Avezzano, si conferma come uno dei paesi più dinamici della Marsica. Certo l’economia non è prospera, ma da comunque segni di miglioramento e la popolazione viene costantemente aumentando passando dalle 7370 unità del 1881, ai 8430 residenti del 1901, che divengono 9055 nel 1911.

Purtroppo nonostante qualche dato in miglioramento l’economia è ancora insufficiente per sostenere le famiglie e molte di queste, specialmente fra i giovani, decidono di partire per l’estero in cerca di fortuna. Tra il 1900 e il1910 sono molti i celanesi che partono soprattutto verso gli USA e il Canada.

 

 

– La chiesa di San Giovanni Battista all’inizio del ‘900

La chiesa di San Giovanni Battista a inizio XX  secolo

 

La chiesa di San Giovanni  all’inizio del secolo si conferma come una fra le chiese più importanti di Celano, in quanto importantissimo punto di riferimento religioso e civile della comunità locale.

 

 

– Terremoto del 1915

Nel 1915 un tremendo terremoto si verifica a Gioia dei Marsi. Il sisma distrugge buona parte dei paesi della Marsica. Avezzano è rasa al suolo con il 90% della popolazione morta nel sisma, altri paesi come Celano riportano danni ingenti, ma con molti meno morti. A Celano si contano appena 250 morti.

Con questo sisma il paese di Celano risulta gravemente colpito, la maggior parte degli edifici storici risulta crollata com il castello, che è in gran parte crollato e molte chiese risultano seriamente danneggiate.

 

 

– La chiesa di San  Giovanni Battista

La chiesa di San Giovanni Battista è profondamente danneggiata dal sisma, che riporta la distruzione dell’abside e il crollo della navata centrale.

 

 

– Il post sisma e la 1 guerra mondiale

Il post sisma vede la partecipazione di moltissime persone che da ogni parte d’Italia si prodigano nei giorni e settimane successive al sisma per aiutare la popolazione marsicana colpita dal disastro. Successivamente però con lo scoppio della prima guerra mondiale sia le truppe venute nella Marsica che molta gente è costretta ad andarsene, lasciando sola la popolazione locale. La guerra dura anni dal 1915 al 1918 e porta con se un carico di lutti e tensione enorme. Molti giovani Marsi sopravvissuti al catastrofico terremoto partono per il fronte e molti di questi non torneranno indietro in quanto morti al fronte.

 

 

– La prima ricostruzione 1918-30

 

Dopo la prima guerra mondiale i reduci tornano alle loro case e si ricompongono le famiglie sopravvissute ai tanti orrori. La vita è dura e piena di sofferenza nell’anima, ma piano piano si cerca di ricostruire le case e le proprie famiglie. Celano che nel sisma ha riportato tanti danni viene piano piano ricostruita seppure molto lentamente.

Negli anni 20′ molti edifici pubblici vengono eretti e via via anche le chiese vengono riparate, come per esempio capita alla chiesa di San Giovanni Battista.

 

 

– Restauro della chiesa di San Giovanni Battista negli anni 20′

La chiesa di San Giovanni Battista è tra le prime strutture religiose di Celano ad essere restaurata.

Infatti l’inizio del restauro della chiesa è databile ai primi anni 20′ e prosegue fino al 1931 allorquando la struttura viene completata e riaperta al culto.

Tra le strutture ricostruite della chiesa compaiono l’abside e la copertura delle navate che vengono sostituite con delle volte.

 

 

– L’atto sacrilego di Francesco Tomei

Nel 1923 mentre la chiesa è oggetto di un nuovo importante restauro subisce un gravissimo furto sacrilego che colpisce al cuore i celanesi.

Nella notte tra il 29 e il 30 dicembre 1923 nella chiesa di San Giovanni Battista avviene il furto delle urne di bronzo contenenti le reliqie dei santi Simplicio, Costanzo e Vittoriano vengono rubate e il contenuto versato sul pavimento della chiesa.

La polizia trova poco dopo l’autore del furto, un certo Francesco Tomei, in un fienile con le urbe rubate. L’uomo viene arrestato e tenuto in custodia in caserma.

Successivamente le autorità religiose organizzano un rito riparatorio per il grave atto sacrilego. Poi al termine di questo rito alcuni partecipanti particolarmente colpiti e feriti nell’animo per il furto avvenuto, si vendicano di quanto successo, assaltando la caserma dove si trova Francesco Tomei. Questo viene prelevato a forza da diverse persone che gli danno fuoco. Egli sembra muoia poco dopo per le ferite riportate.

 

 

 

– La 2 guerra mondiale

Nel 1939 inizia la seconda guerra mondiale e nel 1940 l’Italia entra in guerra fianco della Germania. In questa situazione vengono sospesi i lavori di completamento della cattedrale marsa.

Dopo 3 anni di guerra l’Italia viene perdendo su tutti i fronti di guerra. Nel luglio del 43 gli Alleati invadono l’Italia a partire dalla Sicilia. Ciò porta al diretto crollo del fascismo epiù avanti del regime monarchico con la fuga del re.

Contemporaneamente La Germania invade l’Italia da nord fino al basso Lazio (settembre 43) dove viene instaurata la Linea Gustav fra l’Italia antifascista e l’Italia tedesca. Nei successivi mesi, tra ottob 43 e giugno 44, Tedeschi e Alleati combattono intorno a questa linea. La gente abruzzese subisce in pieno sia lo stato di polizia tedesco, che i bombardamenti alleati. Il periodo è durissimo per tutti.

 

 

– Celano città aperta

La gente per salvarsi dai bombardamenti fugge per un certo periodo sulle montagne.

In questo triste quadro Celano è dichiarata città aperta, ovvero luogo di ristoro e cura sia per nazifascisti, che antifascisti. Ciò permette alla cittadina marsicana di essere risparmiata dai bombardamenti e dalle privazioni più acute.

 

 

– Liberazione della Marsica

Gli Alleati penetrati nella linea Gustav, liberano la Marsica tra il 7 e il 12 giugno 1944, poco dopo della liberazione di Roma avvenuta il 4 giugno.

L’anno dopo nel 1945 dopo molti duri combattimenti gli Antifascisti liberano anche il nord Italia. Si ricomincia!!!

 

 

– L’Italia diventa repubblica e la Marsica si rimette in moto.

L’Italia diventa repubblica e nella Marsica si procede alla ricostruzione principale e materiale dei borghi danneggiati dal conflitto e dal terremoto. Ritorna la politica locale con i suoi problemi ecc.

Siamo nel 1946 e anche Celano si rimette in moto avviando insieme ad altri centri la lotta delle terre contro Torlonia, per rendere la terra ai contadini.

 

 

– La riforma agraria e la fine della gestione Torlonia

3 maggio 1950: Funerali a Celano degli uomini mortinell’eccidio di qualche giorno prima. (Immagine da Wikipedia)

 

Dopo anni di protesta e scontri di sangue con i Torlonia, come avvenuto con l’eccidio di Celano, si giunge dapprima nel 1950 all’esproprio delle terre al principe Torlonia e poi nel 1951 alla riforma agraria che ribadisce l’esproprio ai Torlonia e attribuisce le terre del Fucino ai contadini locali.

Celano inizia da qui un percorso che la vedrà diventare anche un borgo industriale, oltre che rimanere un grosso centro agricolo.

 

 

– Celano e la nuova emigrazione tra il 1950 e il 1980

Celano agli inizi degli anni 1960.

 

Celano come altri borghi marsicani, vede nascere nuovi quartieri che rispondono a un aumento della popolazione locale. Tuttavia la grave situazione economica porta nel giro di pochi anni all’inizio di una nuova emigrazione di massa. Moltissimi giovani vanno via dai paesi in cerca di fortuna e ciò provoca uno spopolamento dei borghi compresa Celano, che vede diminuire i propri residenti tra il 1955 e il 1980.

Nonostante ciò si assiste anche al rilancio dei borghi,  che vengono restaurati dai danni del sisma del 1915 e della guerra del 1945 e insieme a ciò si ha la nascita di nuove aziende. Ma cosa più importate risulta la costruzione delle nuove autostrade A24 e A25 avvenuta tra il 1960 e il 1970, che preparano al grande sviluppo della Marsica nel decennio 1980-90.

A Celano, il nuovo fermento edilizio presente nella Marsica, porta allo sviluppo del borgo, che cerca di stare al passo con i tempi, investendo su se stesso e quindi sulla sua edilizia. Le chiese e i palazzi pubblici sono in parte restaurati e in parte costruiti di nuovi.

In giro di poco tempo occupazione e crescita economica iniziano a diventare importanti, favorendo la fine dello spopolamento del borgo e l’inizio di una nuova fase espansiva.

 

 

– La chiesa di San Giovanni Battista negli anni 1950-80

La chiesa di San Giovanni Battista nel 1967

 

La chiesa di San Giovanni Battista, scampata alla tragedia della seconda guerra mondiale, ha continuato ad essere tra le principali chiese di Celano, accompagnando negli anni  come poteva la comunità del paese verso un nuovo benessere sociale ed economico.

 

 

– Il boom economico marsicano

Sul piano economico la fase di decollo industriale nella Marsica parte all’inizio degli anni ’80 e prosegue nei successivi anni ’90. Ciò permette di ridisegnare i borghi sul piano sociale e culturale.

Ciò avviene anche a Celano, dove nel volgere di pochi anni il paese scopre un livello di benessere mai avuto prima. Questo porta il paese a rilanciarsi anche sul piano turistico, per meglio consolidare questa fase espansiva. Questo rilancio di Celano riguarda soprattutto l’aspetto culturale, che porta il paese a confrontarsi con la sua storia recente, avviando così una nuova fase di recupero culturale.

Questo recupero in molti paesi viene affrontato lanciando nuove iniziative culturali e recuperando i propri beni storici come le chiese. A Celano oltre che lanciare nuove iniziative culturali, vengono restaurati i propri beni storici come la  chiesa di San Giovanni Battista.

 

 

– Restauro della chiesa negli anni 1980

Un nuovo importante restauro della chiesa di San Giovanni Battista avviene negli anni 80′ con il rifacimento completo del tetto.

 

 

– Restauro della chiesa nel 1994

L’intervento del 1994 riguarda il restauro del portale principale datato XV secolo e quindi più che parlare di restauro sarebbe opportuno definirlo una prosecuzione del restauro degli anni 1980.

Nel frattempo si nota come la chiesa di San Giovanni stia sempre più divenendo centrale nel borgo, che sta vivendo un grande periodo di fermento culturale, sociale ed economico soprattutto dopo il boom economico dei borghi marsicani.

 

 

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XXI secolo

 

–  Celano a inizio anni 2000

Celano nel 2008. (Immagine da GoogleMap)

 

La congiuntura economica favorevole a Celano prosegue anche negli anni 2000 fino al 2008, allorquando una grande crisi internazionale colpisce pesantemente anche i paesi della Marsica. Celano però nonostante ciò prosegue nel consolidamento di nuovi avvenimenti turistici, volti ad attrarre visitatori da ogni dove. Il paese di Celano cerca di andare meglio specializzandosi sempre più nel suo lancio turistico, anche agganciandosi allo sviluppo del turismo di montagna presente ad Ovindoli.

 

 

– Terremoto del 2009

Un brutto terremoto avviene all’Aquila nel 2009, portando problemi in molti centri abitati.

Tuttavia la Marsica supera quasi indenne il nuovo sisma. Alcune chiese comunque riportano alcuni danni, tra cui proprio la chiesa di San Giovanni Battista, che vede la propria facciata lesionata.

 

 

– Restauro della chiesa di San Giovanni Battista del 2009-2012

La chiesa di San Giovanni Battista oggi. (Immagine personale)

 

Tra il 2009 e il 2012 abbiamo il restauro della chiesa in seguito ai danni subiti dal terremoto del 2009.

Il restauro avviene in due fasi il primo nel 2009-10 e il secondo nel 2012. Nel primo restauro del 2009-10 viene rifatta la facciata e consolidata la struttura.

Nel secondo restauro del 2012 sono ristrutturati gli affreschi del XVI secolo, raffiguranti i santi protettori Simplicio, Costanzo e Vittoriano. I restauri si sono resi necessari a causa di microlesioni presenti negli affreschi in seguito al terremoto dell’Aprile 2009.

La chiesa è stata infine riaperta al pubblico nel 2012 e oggi questa è pienamente efficiente.

 

 

 

 


STRUTTURA DELLA CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA DI CELANO

 

 

 

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Pianta

 

Sezione della chiesa di San Giovanni Battista di Celano

 

La chiesa di San Giovanni Battista si presenta con un andamento longitudinale in pianta basilicale divisa in tre navate.

La chiesa fatta in questo modo si pone in linea con la tipologia architettonica ampiamente sperimentata in ambito abruzzese nei due secoli precedenti, sulla spinta delle grandi fondazioni benedettine.

L’andamento longitudinale risulta cadenzato da due serie di pilastri ottogonali, che confluiscono verso l’ampio abside quadrangolare.

 

 

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Struttura interna

 

Interni della chiesa di San Giovanni Battista. (Immagine personale)

 

Gli interni della chiesa si presentano con questo andamento longitudinale, cadenzato da due serie di pilastri ottogonali, che confluiscono verso l’ampio abside quadrangolare.

 

– Navata centrale:

Navata centrale della chiesa di San Giovanni. (Immagine personale)

 

In generale la chiesa con il grande restauro degli anni ’20 è tornata ad uno stile romanico secondo la struttura iniziale, ma allo stesso tempo si è riusciti a salvaguardare gli elementi gotici in essa presenti. Vale a dire che la struttura ha mantenuto quelle novità architettoniche che si rifanno ai cistercensi, come le ampie arcate a sesto acuto che si aprono maestone al di sopra dei pilastri e dalle soprastanti volte a crociera, ricadenti su pendicci pensili.

Ammirando l’impianto interno della chiesa, anche solo dalla navata centrale, si tende a riconoscere  ampie parti ascrivibili all’originaria fase tardo-duecentesca, che ricorda quello della basilica aquilana di S. Maria di Collemaggio.

 

 

– Altare principale

Altare principale della chiesa di S. Giovanni Battista. (Immagine personale)

 

L’area dell’altare principale è elevata di alcuni gradini rispetto al piano di calpestio.

 

Le statue dei Santi Martiri e sopra questi l’organo a canne. (Immagine personale)

 

Al di sopra dell’altare principale si notano le statue dei Santi Martiri e Patroni di Celano. Sopra le tre statue è poi presente lo splendido organo a canne che rappresenta uno dei gioielli più preziosi della chiesa.

 

 

– Navata laterale destra

 

Navata laterale destra ricoperta di affreschi del XV secolo. (Immagine personale)

 

La navata laterale destra risulta sempre coperta da volte a crociera terminando con una cappella. Qui poi si possono ammirare gli splendidi affreschi del XV secolo.

Questi affreschi sono dipinti sulle cinque volte a crociera, sui sottarchi, lungo i pilastri e sulle pareti della navata destra, che più di tutte e tre ricorda la struttura originaria.

Questi affreschi, che sicuramente in origine erano stati dipinti in tutta la chiesa, rappresentano un grande episodio e pietra miliare dell’arte pittorica abruzzese.

 

Navata laterale destra ricoperta di affreschi del XV secolo. (Immagine personale)

 

– Gli affreschi presenti nelle prime due campate, a partire dall’ingresso, inclusi quelli relativi dei sottarchi, il bellissimo quanto frammentario Giudizio Universale e le figure dei profeti, che decorano lo strombo del finestrone, sono ascrivibili al pittore “espressionista” autore dei famosi affreschi raffiguranti la vita di San Benedetto, posti nel monastero di Santa Scolastica di Subiaco.

– Le rimanenti raffigurazioni spettano invece al maestro delle storie di San Silvestro, autore anche del celebre trittico di Beffi, ad eccezione della Madonna con Bambino, poste in una delle vele della volta a crociera attribuito ad Andrea Delitio. Andrea Delitio, famoso pittore quattrocentesco di Lecce nei Marsi, è autore del mirabile cielo absidale della cattedrale di Atri.

Questi nel primo ventennio del Quattrocento aveva stabilito importanti contatti con le cerchie tosco-fiorentine. Sicchè il ciclo di Celano rappresenta un evento di capitale importanza per la storia dell’arte regionale per la contemporanea presenza sugli stessi ponti e con gli stessi pennelli, dei tre indiscussi protagonisti della pittura abruzzese del Quattrocento, che a Celano hanno lavorato con equipe.

 

 

– Navata laterale sinistra

Navata laterale sinistra della chiesa di San Giovanni Battista. (Immagine personale)

 

La navata laterale sinistra si presenta con volte a crociera e termina con la sagrestia.

 

 

– Copertura e pavimento

La copertura della chiesa si presenta a capanna con due falde per la navata centrale, mentre per quelle laterali a falda unica, con sovrastante manto di tegole del tipo coppi. Il pavimento infine risulta composto da lastre in pietra di colore chiaro.

 

 

 

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La Facciata

 

Facciata della chiesa di San Giovanni Battista. (Immagine personale)

 

All’esterno la facciata si presenta con una forma a capanna con due falde caratterizzate dal paramento esterno in pietra squadrata. Questa facciata, restaurata come il resto della chiesa dopo il disastroso terremoto del 1915, tende al recupero dello stile romanico della struttura, esaltando la volumetria delle varie parti architettoniche che trovano la massima espressione nella facciata a capanna.

 

 

– Rosone

Rosone della chiesa di San Giovanni Battista di Celano. (Immagine personale)

 

Lo stile della facciata è messo maggiormente in evidenza dalla presenza del bellissimo rosone traforato, che si apre nel secondo livello della facciata a capanna, e dal sottostante portale.

 

Rosone della chiesa di San Giovanni Battista di Celano. (Immagine personale)

 

Questo rosone ripropone nel suo traforo il disegno comune del finestrone gotico-aquilano, presente anche in Santa Maria di Collemaggio di Rosciolo o di San Nicola d’Albe ecc.

 

 

– Portale

Portale della chiesa di S. Giovanni di Celano. (Immagine personale)

 

Il portale della chiesa risulta profondamente strombato ed è ascrivibile al periodo rinascimentale. Ciò risulta dalle caratteristiche del portale come la ricchissima cornice ad archinvolto, i ricchi battenti cinquecenteschi prodotti in legno di sambuco e ornati da raffigurazioni.

In pratica troviamo un portale a strombo in stile romanico composto da pilastri di sezioni differenti che poggiano su basi decorate. Da questi pilastri partono una serie di arcate chiuse in alto da una cornice rinascimentale decorata da putti e motivi vegetali. Tale tipologia di portale lo ritroviamo anche in altre chiese abruzzesi come Santa Maria di Collemaggio dell’Aquila o San Nicola d’Alba Fucens.

 

 

– Affresco del portale della chiesa

Affresco del portale della chiesa di San Giovanni Battista di Celano. (Immagine personale)

 

Tuttavia di questo splendido portale il punto forte è sicuramente il suo affresco che mostra la Madonna con il Bambino posta tra San Giovanni Evangelista e Papa Bonifacio IV.

 

 

 

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Il Campanile

Campanile della chiesa di San Giovanni Battista. (Immagine personale)

 

Il campanile della chiesa di San Giovanni Battista si presenta con una struttura in muratura di pietrame a base quadrata. La Cella campanaria si mostra con bifore presenti nei quattro lati, il tetto invece mostra una forma a piramide.

 

 


BIBLIOGRAFIA

 

1) http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedaca.jsp?sercd=11769

2) Wikipedia

3) https://www.academia.edu/35831309/I_terremoti_nella_Marsica_precedenti_il_1915_nella_documentazione_darchivio

 


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