ORTONA DEI MARSI – CHIESA COLLEGIATA DI SAN GIOVANNI BATTISTA


STRUTTURA E MONUMENTI DI ORTONA DEI MARSI


 

POSIZIONE DELLA CHIESA DI SAN GIOVANNOI BATTISTA DI ORTONA DEI MARSI

 

 

 


STORIA DELLA CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA DI ORTONA DEI MARSI

 

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XIII secolo

La chiesa di San Giovanni Battista di Ortona dei Marsi è una struttura religiosa molto antica, risalente probabilmente come fondazione al 1100, ma nella seconda metà del XIII secolo a causa del costituirsi del nuovo paese di Ortona per l’unione di tre villaggi, la chiesa viene ricostruita intorno al 1290 circa, in stile romanico-gotico, per rappresentare in modo più consono il suo nuovo ruolo di chiesa parrocchiale.

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XIV secolo

La costruzione della chiesa iniziata nel 1290 circa va avanti fino al 1342, data di fine lavori del campanile. La facciata della chiesa risale al 1300 come data di costruzione. La chiesa si colloca al centro della parte antica di Ortona dei Marsi e appoggia direttamente sulla roccia, senza fondamenta.

Questa caratteristica è alla base della sua salvezza, in quanto l’ha resa più forte nella difesa dei terremoti, di cui purtroppo la zona è ricca.

Per esempio in occasione del sisma del 1349, avvenuto nel centro Italia e che grande impatto ha avuto sulla Marsica, sembra che non vi siano stati danni alla chiesa di Ortona.

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XV secolo

La chiesa di San Giovanni Battista essendo la chiesa parrocchiale del paese rappresenta non solo il punto di riferimento religioso, ma anche sociale, seguendo le vicissitudini della cittadina nel bene e nel male.

La zona essendo in posizione isolata è spesso meta di bande di briganti che infestano le zone circostanti, rendendo difficile anche ai feudatari la gestione della zona.

Forse per questi motivi il feudo di Ortona torna alla famiglia Cantelmo nel 1454.

Nel 1456 un tremendo terremoto scuote l’Irpinia e fa risentire i suoi gravi effetti in tutto il centro Italia. Anche nella Marsica il terremoto colpisce profondamente, abbiamo notizie gravi danni nella Piana del Cavaliere, ma sicuramente anche qui a Ortona il sisma si sente bene e produce danni.

Quasi sicuramente la forza del sisma dovrebbe aver prodotto qualche danno anche alla chiesa di San Giovanni Battista.

Successivamente i Cantelmo provvedono a ristrutturare tutto il paese, per meglio controllarlo e controllare il loro feudo. Tra i beni ristrutturati figura anche la chiesa di San Giovanni Battista, che subisce un profondo restauro, anche grazie al contributo delle confraternite locali.

La chiesa nel corso del tempo è stata arricchita con affreschi, come quelli della fine del 1400 collocati alle pareti, che rappresentano S. Lucia, S. Caterina martire e Sant’Antonio Abate.

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XVI secolo

Nel 1500 la chiesa di San Giovanni Battista subisce un profondo restauro che consiste  nell’aggiunta di due navate laterali. Nello stesso periodo la chiesa è arricchita con affreschi collocati alle pareti, che rappresentano S. Lucia, S. Caterina martire e Sant’Antonio Abate.

La chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista non era di grandi dimensioni rispetto ad altre chiese nella Marsica, ma nonostante ciò alla fine del secolo il vescovo dei Marsi Colli la eleva a colleggiata. Il nuovo nome della chiesa è chiesa colleggiata di San Giovanni Battista. La struttura religiosa risulta la più piccola Collegiata della diocesi. Ora la chiesa viene retta da un preposto aiutato da cinque canonici.

La struttura al livello di entrate percepisce appena 20 ducati annui, che sicuramente sono molto esigui se confrontati con l’omonima collegiata di Celano che ne prende 400. Tuttavia la stessa chiesa conta anche sulle entrate derivanti dai suoi tre luoghi pii, ovvero le confraternite del Santissimo Sacramento, del Santissimo Rosario e del Sacro Monte della Pietà. Queste confraternite non sono elencate tra quelle della collegiata, bensì tra quelle legate direttamente alla mensa vescovile di Pescina.

Nel frattempo nel 1579 il feudo di Ortona viene ceduto dai Cantelmo a Fabio degli Afflitti di Anfedena.

 

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XVII secolo

Nel 1602 forse a causa della difficoltà di gestione del feudo, Fabio degli Afflitti vende il feudo alla famiglia Fibbioni dell’Aquila.

Purtroppo questo è un periodo particolarmente duro per tutto il meridione italiano che è afflitto da una grave crisi economica derivante da diversi raccolti andati male e dalle gravi tasse spagnole.

Nel corso del 600 le difficoltà economiche sono insostenibili e si scatena la grande rivolta del 1647 contro il governo spagnolo. La rivolta ha risvolti anche nella Marsica. Tuttavia nel giro di poco tempo la rivolta è soffocata dalle truppe spagnole.

Nel frattempo nella collegiata di San Giovanni Battista aumentano a dieci le cappelle presenti nella chiesa, segno di devozione e stato sociale delle più ricche famiglie della zona.

Nel 1656 la grave crisi economica e sociale del meridione cede il passo alla morte con il sopraggiungere di una grave pestilenza che si espande in tutto il sud Italia. Nella sola Marsica si contano 4000 morti.

Ad Ortona a differenza del resto della Marsica il morbo della Peste non attecchisce, grazie alla continua ventilazione che qui è presente. Grazie a ciò Ortona si affranca da questa tragedia, che vive purtroppo indirettamente con grande partecipazione d’animo, soprattutto pensando ai tanti morti di questo male. A causa di tutti questi lutti in molti paese ci vorranno molti anni prima di riprendersi al livello demografico.

Nel 1667 la famiglia Fibbioni cede Ortona dei Marsi ai Paolini di Magliano dei Marsi, che a loro volta porteranno in dote il paese ai Massimo di Roma, che manterranno la proprietà del feudo fino al 1806, anno della fine del feudalesimo.

Nel 1695 un grave sisma scuote il centro Italia producendo danni anche nella Marsica. Celano per questo sisma viene gravemente danneggiata. Anche se non abbiamo notizie dirette è probabile che qualche problema sia accaduto anche a Ortona.

 

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XVIII secolo

A inizio secolo prosegue la stagione dei terremoti con il verificarsi di due importanti sismi in Abruzzo uno nel 1703 (terremoto dell’Aquila) e l’altro nel 1706 (terremoto della Majella).

Le conseguenze di questi sismi su Ortona dei Marsi non le conosciamo, ma sappiamo che i sismi sono stati avvertiti distintamente. Ma la mancanza di notizie potrebbe essere anche segno di scarsità di effetti sulla zona. Da cui deriviamo la mancanza o scarsezza di danni alla chiesa di San Giovanni Battista.

Nel 1735 abbiamo la realizzazione del bel portale da parte del maestro Berardino Melone di Torre di Alfedena.

La mancanza di notizie di questo periodo su Ortona e la chiesa di San Giovanni potrebbero essere interpretate come dati di una situazione non facile da conoscere a causa dell’isolamento della zona. Sicuramente la collegiata di Ortona prosegue il suo cammino religioso scandendo con i suoi tempi le abitudini locali. Allo stesso tempo bisogna tener conto delle continue scorrerie dei briganti nella zona che rendono complicato il seguire òe vicissitudini del luogo.

Nel 1798 abbiamo l’invasione francese del regno di Napoli, che però a causa della forte resistenza della popolazione locale, viene meno nel 1800.

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XIX secolo

Nel 1806 i Francesi tornano a Napoli, scacciando nuovamente i Borbone e prendendosi il regno per nove anni fino al 1815. In questo periodo vengono fatte importanti riforme come l’abolizione dei diritti feudali nel 1806. Questo implica la fine del feudalesimo nella Marsica.

Nel 1815 la sconfitta di Napoleone provoca la fine del governo francese a Napoli. Al suo posto vengono restaurati dal congresso di Vienna i Borbone con il vecchio re Ferdinando nella nuova dicitura di re delle Due Sicilie. Il secondo tempo dei Borbone dura fino al 1860 e in questo periodo non si conoscono fatti importanti relativi alla vita della Colleggiata di Ortona che sembra scorrere tranquilla.

Nel 1860 in seguito alla rivoluzione garibaldina i Borbone vengono detronizzati e il meridione italiano è spinto a unirsi alle regioni del nord Italia nella nuova nazione italiana.

Nel 1861 nasce il regno d’Italia sotto lo scettro dei Savoia. Nel primo periodo del nuovo stato abbiamo il suo consolidamento in varie direzioni compresa quella interna con la lotta al bringataggio. Il fenomeno tra il 1861 e il 1870 ha una forte recrudescenza anche nella zona di Ortona dei Marsi. Ma alla fine l’esercito nazionale sconfigge i briganti e si consolida come Stato.

Il paese di Ortona dei Marsi subisce in pieno nel corso degli anni successivi il cambiamento climatico e lavorativo seguito al prosciugamento del lago Fucino da parte di Torlonia. Ciò implica una grave crisi economica che spinge molti abitanti di Ortona a partire per l’estero.

In questo quadro di crisi la chiesa di San Giovanni Battista continua a rappresentare un valido punto di riferimento sociale con le sue regole e tempi.

 

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XX secolo

Nel 1915 avviene la gravissima scossa di terremoto di Gioia dei Marsi che distrugge tutti i paesi della Marsica, specialmente nel Fucino, Valle del Giovenco e Valleroveto, causando la morte di 30.000 persone e la distruzione d’interi paesi.

Ortona dei Marsi viene colpita dal sisma, ma forse per la sua geologia, il centro storico pur riportando molti danni riesce a mantenersi abbastanza integro.

La chiesa di San Giovanni Battista viene colpita in modo forte riportando il crollo del tetto e lesioni alle pareti, ma riesce a sopravvivere nella struttura.

Successivamente nel 1916 a guerra iniziata e tra enormi sacrifici e disagi post sisma la chiesa viene riparata con il rifacimento del tetto.

Nel 1918 la prima guerra mondiale finisce e tra grandi sofferenze si cerca di tornare a una pseudonormalità. Purtroppo il sopraggiungere dell’epidemia della Spagnola provoca diversi lutti.

Nonostante ciò nel corso degli anni 20′ si viene riparando il paese e nel 1932 un nuovo intervento sulla chiesa ne completa il restauro. In questo caso abbiamo interventi di consolidamento della struttura e di restauro come il rifacimento della volta danneggiata dal sisma del 1915

Nel 1940 l’Italia entra in guerra e dopo tre anni viene perdendo su tutti i fronti. Ciò porta prima al crollo del fascismo e poi all’invasione tedesca del settembre 43. Si forma la linea Gustav che tagli l’Italia in due. Tedeschi e Alleati combattono intorno a questa linea tra ottob 43 e giugno 44. La popolazione abruzzese subisce in pieno sia lo stato di polizia tedesco che i bombardamenti alleati. Il periodo è durissimo per tutti. Riguardo alla sorte della chiesa di San Giovanni pare che non essere danneggiata; sicuramente viene molto visitata dalla popolazione che si rivolge con suppliche a Dio per la fine del conflitto. In questa fase si combatte senza esclusione di colpi fra fra tedeschi e alleati sulla linea Gustav. La piana del Cavaliere come tutte le zone a ridosso della linea Gustav vive un momento duro, fatto di bombardamenti e rastrellamenti tedeschi di persone e averi.

Tuttavia alla fine gli alleati e gli antifascisti guadagnano posizione e alla fine irrompono nella linea Gustava liberando il centro Italia. Gli Alleati liberano la Marsica alla metà di giugno 44. Nell’aprile 45 l’Italia è completamente liberata dai nazifascisti.

Finita la guerra si cerca di tornare alla normalità procedendo a una ricostruzione rapida.

Nel 1947 abbiamo un nuovo restauro della struttura che in qualche modo viene a completare alcune parti precedentemente non toccate dal vecchio restauro.

In questa ultima fase è stata rifatta la pavimentazione dell’intera chiesa, ristrutturata l’intercapedine interna, riparato l’organo, rifuse tre campane e ristrutturata la cappella di San Generoso Martire a cui è stato eretto un altare dove sono state collocate le relique del santo.

Negli anni successivi la mancanza di lavoro e prospettive spinge molta gente di Ortona dei Marsi a emigrare, determinando un crollo della popolazione del paese. Si passa infatti dai 2670 abitanti del 1951 ai 1686 del 1971. Purtroppo il grave declino demografico prosegue anche nei decenni successivi nonostante il boom economico marsicano degli anni ’80.

In questo quadro la chiesa si pone al centro dell’attività sociale del paese cercando di stare vicino alla popolazione e allo stesso tempo cercando di rivitalizzare il paese con nuove iniziative sociali.

 

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XXI secolo

La chiesa di San Giovanni Battista ha visto un nuovo intervento di restauro generale a partire dal 2001. Questo restauro  si è reso necessario anche in seguito al grave furto sacrilego avvenuto nella chiesa tra il 13 e 14 settembre 2000, allorquando sono state trafugate dalla chiesa alcune tele del 700′, parti di sculture e bambinelli delle statue per un valore complessivo di 400 milioni delle vecchie lire, circa 200.000 euro attuali.

Nel 2001 è partita quindi la nuova fase di restauro, con la ristrutturazione dell’intera facciata della chiesa e il rifacimento completo del tetto.

Nel tetto sono state cambiate le vecchie capriate lignee con nuove di metallo, l’orditura rifatta con legno massiccio e le vecchie tegole sostituite con nuove in laterizio.

La fase di restrutturazione è poi ripresa nel 2003 andando avanti ininterrottamente fino al 2008. In questo periodo sono stati restaurati gli altari laterali, la statua di S. Pietro, gli affreschi, la tela di San Nicola di Bari, il pulpito ligneo. Infine è stato realizzato un nuovo impianto termico.

Per quel che si sa i successivi terremoti del 2009 dell’Aquila e del 2016-17 di Amatrice non hanno prodotto danni alla struttura.

 

Ortona dei Marsi 2017. (Immagine personale)

 

Oggi la chiesa risulta pienamente funzionante e rappresenta un costante punto di riferimento sociale non solo per il paese di Ortona, ma per tutta la comunità della Valle del Giovenco.

 

 


STRUTTURA DELLA CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA DI ORTONA DEI MARSI

 

(Immagine personale)

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Pianta

La pianta della chiesa è di tipo longitudinale

 

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– Struttura interna

La struttura interna è fatta in stile romanico-gotico ed è suddivisa in tre parti due parti laterali e una centrale separate fra loro da file di possenti pilastri.

 

– Navata centrale

Interno della chiesa. (Immagine personale)

 

La navata centrale risulta più larga e alta delle due laterali, finendo con un abside a base quadrata.

 

Altare della chiesa. (Immagine personale)

 

Il presbiterio contenente l’altare centrale risulta rialzato di due gradini rispetto al piano di calpestio. L’altare a sua volta è rialzato ancora di tre gradini e risulta rifinito elegantemente quasi con uno stile tardo barocco. In generale però è l’intero sistema del presbiterio ad essere molto rifinito dando maestosità all’intera chiesa.

 

Pulpito ligneo. (Immagine personale)

 

Su una delle colonne che si affaccia sulla navata centrale nella parte destra in fondo possiamo ammirare il bellissimo pulpito ligneo scolpito.

 

 

– Navata destra

La navata destra si caratterizza per la presenza di ben cinque altari, quattro addossati sulla parete e il quinto addossato sul fondo.

 

La navata destra della chiesa vista di fronte. (Immagine personale)

La Navata destra vista da un’altra angolazione (Immagine personale)

 

Altare della Vergine con Bambino Gesù. (Immagine personale)

 

Altro altare posto sulla parete della navata destra. (Immagine personale)

 

La cappella in fondo appartiene a San Generoso Martire e qui abbiamo l’altare a lui dedicato che ne contiene le relique.

 

 

– Navata sinistra

    Navata sinistra della chiesa. (Immagine personale)

 

Nella navata di sinistra abbiamo un solo altare nella parte in fondo

A ciò bisogna aggiungere la presenza degli affreschi sulle pareti delle navate laterali di Santa Lucia, Santa Caterina martire e S. Antonio Abate.

A tutto ciò si aggiunge la pavimentazione della chiesa composta nella zona presbiteriale da lastre rettangolari in marmo di colore chiaro, mentre nelle navate abbiamo piastrelle quadrate di graniglie

Sul piano strutturale la chiesa è fatta muratura di pietrame, le arcate interne sono a tutto sesto e i pilastri sono realizzati in pietra squadrata a faccia vista.

 

– Organo a canne

 

Organo a canne posto nella cantoria sopra l’ingresso. (Immagine personale)

 

Uscendo dalla chiesa troviamo sopra il portale d’ingresso la cantoria dove è posizionato il prezioso organo a canne del 700′.

 

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– Facciata

 

Facciata della chiesa di San Giovanni Battista. (Immagine personale)

 

La facciata in pietra si presenta con un due portali d’ingresso uno secondario laterale e l’altro quello principale di fattura settecentesca

Al di sopra del portale principale troviamo un elegante rosone, ai cui lati sempre nella struttura centrale, vi sono due finestrelle decorate da colonnine.

Ad arricchire ulteriormente la facciata vi sono poi una scalinata, composta da quattro gradini in pietra e due finestrelle circolari poste ai lati.

 

 

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– Campanile

 

Parte superiore del campanile della chiesa di San Giovanni Battista

(Immagine personale)

 

Il campanile è formato da una torre a base quadrata, fatta in muratura di pietrame. Tale struttura si colloca nell’area sinistra retrostante la chiesa.

Nella parte superiore del campanile è posta la cella campanaria con monofora e un orologio nelle facce, infine il tetto è a piramide.

 

 


BIBLIOGRAFIA

 

1) https://necrologie.repubblica.it/chiese/provincia-4-aquila/citta-4858-ortona-dei-marsi/8044-chiesa-di-san-giovanni-battista

2) Wikipedia

3) http://www.terremarsicane.it/chiesa-di-s-giovanni-battista-di-ortona-dei-marsi/

 

 


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