CELANO – CHIESA DI SAN MICHELE ARCANGELO


STRUTTURE E MONUMENTI DI CELANO


 

 

POSIZIONE DELLA CHIESA DI SAN MICHELE ARCANGELO

 

 

 

 


STORIA DELLA CHIESA DI SAN MICHELE ARCANGELO

 

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XIV secolo

 

– Nascita della chiesa di San Michele Arcangelo

Il conte di Celano Pietro II Berardi dona il 19 settembre 1392 il proprio palazzo ai Padri Celestini, ordinando a questi di erigere frontalmente al castello la chiesa di San Michele Arcangelo.

La chiesa viene eretta dai Padri Celestini abbastanza velocemente, ma i lavori della struttura religiosa verranno completati solo a metà del XV secolo.

 

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XV secolo

 

 

– Celano all’inizio del XV secolo

Celano all’inizio del XV secolo è uno dei feudi più ricchi di tutto il sud Italia e continua ad allargarsi territorialmente sempre sotto la famiglia dei Berardi.

Nel 1418 però muore il conte Nicola Berardi, seguito a distanza di pochi anni dall’unico figlio maschio Pietro III nel 1422, portando così all’estinzione maschile della famiglia. Erede della contea diventa Jacovella Berardi sorella di Pietro III e soggetta per questo a sposare Edoardo Colonna. Il matrimonio tra Jacovella ed Edoardo Colonna si rivela un fallimento soprattutto per il carattere fiero ed indipendente di Jacovella.

Ella vuole tornare libera riappropriandosi del proprio feudo. Ciò avviene pochi anni dopo, allorquando la morte di Papa Colonna e zio di Edoardo consente a Jacovella di raccogliere il proprio coraggio e abbandonare il tetto coniugale, tornando di gran fuga a Celano. Qui Jacovella riesce dopo alcuni anni ad avere la separazione ufficiale dal Colonna e nel frattempo inizia a gestire in autonomia il grande feudo familiare.

Dopo di ciò per riuscire a mantenere Celano indipendente, Jacovella si risposa con il vecchio e potente capitano di Ventura Jacopo Caldora nel 1439. Ma Jacopo è ormai molto anziano e muore pochi mesi dopo il matrimonio con Jacovella. Questa nel frattempo s’innamora del nipote di Jacopo, Leonello Acclozamora e decide di risposarsi con lui poco tempo dopo la morte di Jacopo. Ciò consente a Jacovella di consolidare definitivamente il proprio potere mantenendo se stessa e il feudo di Celano indipendente.

 

 

– Celano nella seconda metà del XV secolo

Nei Vent’anni successivi al terzo matrimonio di Jacovella il feudo di Celano diventa sempre più ricco e forte e ciò grazie all’abile gestione sia della contessa che del suo sposo Leonello Acclozamora che condivide con la moglie l’amore per le sue terre.

In questo senso vediamo come la coppia comitale contribuisca in modo sostanziale all’arricchimento del feudo di Celano. Jacovella e Leonello attraverso un’abile gestione e rilancio dell’industria armentizia e un’accurato sviluppo edilizio del feudo consentono a questo di divenire assai ricco e prospero.

 

 

– Completamento della chiesa di San Michele Arcangelo

Nei primi decenni del XV secolo i Padri Celestini continuano la costruzione della chiesa di San Michele che però non riesce a vedere la fine dei lavori. Solo con l’interessamento di Leonello Acclozamora la chiesa viene definitivamente completata nel 1451, divenendo una delle più belle di tutta Celano.

 

 

– La chiesa di San Michele nel Terremoto dell’Irpinia del 1456

Un tremendo terremoto avviene in Irpinia nel 1456 provocando morte e distruzione in tutto il territorio irpino. Ma la scossa fa sentire i suoi effetti anche nelle altre regioni limitrofe compresa la Marsica, dove si hanno molti paesi gravemente colpiti dal sisma.

Anche Celano risulta colpita dal terremoto seppure non in modo grave, tuttavia sono molte le strutture che riportano danni. A questo proposito non sappiamo quanti e quali danni abbia riportato la struttura della chiesa di San Michele, ma sappiamo che i conti Jacovella e Leonello hanno proceduto velocemente nella riparazione di questi. Per cui se anche vi siano stati danni questi sono stati riparati successivamente.

 

 

– Fine del governo di Jacovella e ascesa dei Piccolomini

Leonella Acclozamora muore nel 1458 e la moglie rimane di nuovo sola a gestire il grande feudo. Celano in questi è divenuto molto più ricco rispetto a prima del matrimonio di Jacovella con Leonello, per cui è un territorio soggetto alle mire delle grandi famiglie romane, trovandosi tra l’altro in una posizione ottima dal punto di vista logistico in quanto al confine nord del regno di Napoli.

Jacovella con Leonello ha avuto tre figli e il primo di questi Ruggero seppure molto giovane è desideroso di succedere in fretta al padre. Da ciò si crea un grave conflitto con la madre che non vuole cedere ora le redini al figlio. Il conflitto tra i due porta Ruggero a far imprigionare la madre e a sostituirla nella gestione della contea. Il Papa disgustato da quanto sta avvenendo tra madre e figlio interviene  nel 1462 costringendo Ruggero alla fuga verso Balsorano e Jacovella dopo essere stata liberata, viene però spogliata di Celano. che viene data dal Papa al proprio nipote Antonio Piccolomini.

I Berardi perdono così Celano dopo più di 500 anni di dominio sparendo anche politicamente, mentre i Piccolomini li sostituiscono

 

 

– La chiesa di San Michele Arcangelo a fine XV secolo

La chiesa di San Michele Arcangelo gestita ormai da un secolo dai Padri Celestini, diventa con il tempo un importante punto di riferimento sociale per tutta la comunità celanese, poichè la figura dei suddetti monaci diventa popolare a Celano.

 

 

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XVI secolo

 

 

– Celano sotto i Piccolomini

Nel XVI secolo la contea di Celano è dominata dai Piccolomini che governano il feudo in modo razionale, mantenendo la grande contea in una posizione di assoluto prestigio e ricchezza. Ciò però a termine verso il 1570 allorquando ascende al potere Costanza Piccolomini.

La nuova contessa è animata da grande amore verso il feudo abruzzese, ma la gestione si rivela complicata ed è costretta a vendere una parte del proprio patrimonio per far fronte alle spese. A ciò si aggiunge un pessimo matrimonio che lei contrae con il cugino Alessandro, per consentire alla propria famiglia di mantenere il controllo su Celano.

Il matrimonio fra Alessandro e Costanza è un vero fallimento sia per la mancanza di figli che soprattutto per il comportamento dissoluto del marito che spende i suoi soldi nel gioco e nelle prostitute, andando tra l’altro a contrarre brutte amicizie con malviventi. Anzi alla fine Alessandro diventa esso stesso un bandito finendo infine catturato e giustiziato. La povera moglie, Costanza deve far fronte ai debiti del marito e si ritrova alla fine costretta a cedere anche la contea di Celano.

Costanza vende a malincuore Celano a Camilla Peretti nel 1592 uscendo così di scena. Celano ora si ritrova con una nuova famiglia comitale, ma soprattutto in grave dissesto economico.

 

 

– La chiesa di San Michele nel XVI secolo

Per le poche notizie che abbiamo al riguardo sappiamo che la chiesa di San Michele continua ad essere gestita dai monaci Celestini in modo corretto e tranquillo. In questo secolo non vi sono notizie particolari sulla chiesa che rimane un punto di riferimento importante per i celanesi, specie per il loro rapporto con i padri Celestini.

 

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XVII secolo

 

 

– Celano all’inizio del XVII secolo

Nel XVII secolo tutto il sud Italia è soggetto alla Spagna e in questo periodo la Marsica vive come tutto il meridione il suo momento peggiore dal punto di vista sociale ed economico. La gente vive in povertà e nonostante una gestione abbastanza corretta di alcune famiglie nobili nei confronti dei loro feudi, la maggior parte di questi restano poveri. La grave fiscalità spagnola produce un forte impoverimento dell’Italia meridionale compresa la Marsica dove la popolazione vive in condizioni indigenti e spesso preda di bande criminali senza scrupoli.

La contea di Celano in questo non fa eccezione e nonostante qualche tentativo di risoluzione da parte dei Peretti, rimane con un economia povera. Le condizioni economiche disastrose spingono la popolazione ma anche parte della nobiltà a rivoltarsi contro gli Spagnoli nel 1647. Celano in questa rivolta si trova ad essere il maggiore centro politico della protesta. A guidarla è il barone Quinzi dell’Aquila che stabilisce la propria residenza proprio nel castello di Celano portato via al conte Peretti.Purtroppo il tentativo fallisce e la Spagna riprende il controllo del meridione italiano ridotto ormai a colonia spagnola. Celano viene espugnata dagli Spagnoli e restituita ai Peretti

La situazione precipita poi con la peste del 1656 che grazie a condizioni igenico-sanitarie pessime a facile presa sul meridione italiano portando a moltissimi lutti. Anche nella contea celanese avvengono molti lutti e vari paesi si svuotano in poco tempo. Nel 1657 la Peste finisce lasciando dietro di se un territorio devastato e soprattutto svuotato di persone. Nella sola Marsica si contano 4.000 vittime per la Peste.

 

 

– La chiesa di San Michele Arcangelo nel primo ‘600

Come abbiamo visto le condizioni economiche di Celano nel primo ‘600 sono disastrose e a ciò si aggiunge nel 1656 la grande Peste che produce moltissime vittime in tutto il meridione.

I monaci Celestini in questo contesto si riducono anch’essi in povertà a causa della grave situazione economica, ma nonostante ciò provano ad aiutare la popolazione soprattutto in occasione della Peste.

Nel periodo della Peste le chiese vengono prese d’assalto dalla popolazione che rassegnate all’imminente morte cercano salvezza per la propria anima anche spogliandosi dei propri averi e questo vale sia per i poveri che per la gente più ricca. E’ un periodo difficile.

Al riguardo pur non avendo elementi diretti siamo quasi certi che anche la chiesa di San Michele viene interessata da questo fenomeno di donazioni.

 

 

Celano nel secondo ‘600

Dopo la Peste del 1656 Celano è una contea povera, dove nonostante le entrate dell’industria armentizia non riesce a far fronte alle spese sempre elevate. In più nel 1655 si ha un nuovo passaggio di proprietà dai Peretti che si sono estinti, ai Savelli loro diretti successori.

I Savelli che gestiscono la contea di Celano per tutta la seconda metà del secolo, non riescono a raddrizzare la situazione che alla fine del XVII secolo si rivela ancora molto disastrata.

 

 

–  Restauro della chiesa di San Michele Arcangelo nella seconda parte del XVII secolo

La chiesa di San Michele Arcangelo dopo due secoli di vita viene sottoposta a un primo grande restauro sotto l’accorta guida dei monaci Celestini. L’intera struttura viene restaurata intorno al 1694 secondo il gusto barocco. Viene restaurata sia la facciata che l’interno che viene largamente decorato in gusto barocco.

 

 

– Terremoto del 1695

Nel 1695 a Bolsena si verifica un forte terremoto che fa sentire i suoi effetti anche nella Marsica, specialmente a Celano dove si verificano numerosi crolli in seguito a questo sisma. Negli anni seguenti Celano a causa del grave stato economico non riesce a ricostruire subito tutti gli edifici danneggiati dal sisma, ma anzi subisce i danni anche del terremoto successivo quello del 1703.

 

 

– Il terremoto del 1695

Notizie dirette riguardo danni subiti dalla chiesa di San Michele per il sisma del 1695 non ve ne sono, ma sapendo i numerosi danni subiti da Celano per questo terremoto è probabile che anche questa chiesa ne abbia subiti, ma grazie al restauro ancora in corso è possibile che questi siano stati riparati velocemente.

 

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XVIII secolo

 

– Terremoti del 1703 e del 1706

All’inizio del XVIII secolo l’Abruzzo viene scosso da due violenti terremoti. Il primo è quello dell’Aquila del 1703 e il secondo è quello della Majella nel 1706. Entrambi i sismi sono stati molto violenti e distruttivi, ma è quello dell’Aquila ad aver prodotto i danni peggiori nella Marsica e anche Celano ne ha risentito.

Qui diversi edifici sono crollati o si sono ulteriormente danneggiati, ricordiamo che il paese aveva subito numerosi danni dal sisma del 1695 che non sono ancora stati riparati.

 

 

– Celano nel XVIII secolo

Dopo i sismi d’inizio secolo abbiamo l’inizio di un periodo di ripresa economica e ciò grazie a migliorate condizioni climatiche che consentono migliori raccolti.

Nel 1712 i Savelli si esauriscono e dopo un periodo d’incertezza politica sono gli Sforza-Cabrera ad appropriarsi del grande feudo abruzzese. Sotto di essi Celano riprende vigore economico e si rilancia anche al livello edilizio con le riparazioni degli edifici danneggiati dai terremoti.

In questo questo quadro dobbiamo segnalare anche la rinascita del regno di Napoli sotto la nuova dinastia dei Borbone che contribuisce alla ripresa economica di metà secolo.

Il XVIII secolo si rivela così un periodo di crescita che se anche non riesce a modificare l’assetto sociale nella contea celanese consente comunque migliori condizioni economiche.

 

 

– La chiesa di San Michele Arcangelo durante il XVIII secolo

In seguito ai sismi d’inizio secolo non abbiamo notizie dirette di danni alla struttura della chiesa. Ma è comunque possibile che vi siano stati danni superficiali, che comunque sono stati riparati poi dai monaci Celestini che contunuano a gestire sia la chiesa che il loro monastero qui a Celano.

 

 

– Restauro del ‘700

Verso la metà del secolo la chiesa di San Michele Arcangelo viene nuovamente restaurata dai monaci Celestini. In questa occasione la chiesa viene riparata completamente dai danni dei sismi d’inizio secolo, viene ulteriormente arricchita di caratteri legati al Rococò, tra questi compare il prezioso organo datato 1757 opera di Raffaele da Camerino. Oltre a ciò si ha il completamento della chiesa con la costruzione del campanile a vela posto sulla sommità sinistra della struttura. I

 

 

– La rivoluzione napoleonica

A fine ‘700 esplode in Francia la rivoluzione francese che nel giro di alcuni anni si allarga a macchia d’olio a tutta Europa, toccando anche l’Italia. Nel 1797-98 Napoleone Bonaparte arriva al potere in Francia e sotto la sua guida il paese francese si allarga ai paesi vicini compresa l’Italia. Nel 1798 i Francesi invadono il regno di Napoli detronizzando i Borbone. In questa occasione gli Abruzzesi insorgono contro i Francesi e insieme al resto del popolo meridionale contribuiscono a far cadere il nuovo governo. I Francesi infatti non riuscendo a governare il territorio napoletano in subbuglio sono costretti a ritirarsi dopo solo un anno e mezzo di dominio. Ne segue nel 1800 il ritorno dei Borbone con il vecchio re Ferdinando.

 

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XIX secolo

 

 

– Il ritorno dei Francesi

Nel 1806 i Francesi ritornano a Napoli detronizzando nuovamente il re borbonico, che si rifugia in Sicilia sotto la protezione degli inglesi.

A Napoli i Francesi rimangono per i successivi dieci anni realizzando numerose riforme che rivoluzionano vita e costumi della popolazione. Tra le prime riforme fatte vi è l’abolizione dei diritti feudali e l’abolizione dei monasteri.

 

 

– La fine del monastero di San Michele Arcangelo di Celano

A Celano le riforme dei Francesi significano la fine del governo degli Sforza Cabrera come conti di Celano e la fine dei monasteri presenti nella cittadina. Alcuni di questi sono comunque destinati a sopravvivere mentre altri come il monastero di San Michele Arcangelo cessano di esistere.

Con l’abolizione del monastero di San Michele i monaci celestiniani vanno via dal borgo dopo circa 500 anni di presenza nel borgo.

 

 

– La fine del governo dei Francesi e il ritorno dei Borbone

Nel 1815 cade il governo napoleonico a Napoli e fanno ritorno i Borbone con il vecchio re Ferdinando con la nuova qualifica di re delle Due Sicilie. Con il ritorno dei Borbone le riforme francesi non vengono sconfessate quindi non vi è il ritorno al sistema feudale, ma anzi prende meglio consistenza il nuovo sistema amministrativo dei comuni che trova maggiore stabilità. Celano per tutto il periodo borbonico rimane uno dei grandi centri della Marsica, seppure in posizione secondaria rispetto ad altri centri come Avezzano o Tagliacozzo.

 

 

– La chiesa di San Michele nel periodo borbonico

Al riguardo di questo periodo non abbiamo notizie dirette sulla chiesa di San Michele Arcangelo, ma sappiamo che la chiesa dopo la fine del vecchio monastero, non ha chiuso i battenti, ma anzi continua ad essere aperta e funzionante rimanendo a disposizione della comunità locale.

 

 

– Il nuovo regno d’Italia

Nel 1861 dopo un decennio di preparazione e guerre nasce ufficialmente il nuovo regno d’Italia sotto lo scettro dei Savoia. Il nuovo regno comprende anche il territorio del regno delle Due Sicilie, dove dopo la detronizzazione dei Borbone è stato annesso al nuovo stato.

In Abruzzo si rafforza l’avversione al nuovo stato dei Savoia, ciò produce una recrudescenza del fenomeno del Brigantaggio che anche se solo per poco tempo vede anche il sostegno della popolazione locale e di parte del Clero.

Il nuovo governo nazionale reagisce duramente alle sommosse popolari contro il nuovo stato e spedisce nel meridione la guardia nazionale. La polizia dopo un duro periodo di lotta riesce ad avere la meglio sul Brigantaggio che nel 1870 si può dire sconfitto, così come la popolazione abruzzese ha alla fine accettato il nuovo corso politico, sperando in qualche forte cambiamento.

 

 

– Celano e la chiesa di San Michele a fine XIX secolo

Celano alla fine del secolo XIX è un grande borgo un po’ stagnante nel panorama della nuova Marsica a guida Torlonia. Dopo il prosciugamento Celano pur rimanendo come uno dei grandi centri della Marsica tende quasi a scomparire nelle nuove direttrici economiche locali.

A causa di una perdurante crisi economica presente nella zona, molti abitanti di Celano scelgono di andarsene per cercare fortuna all’estero. E’ il fenomeno della prima grande emigrazione italiana tra fine XIX e inizio XX secolo.

In questo contesto quasi nulla sappiamo delle chiese locali, ma immaginiamo che il clero locale accompagni e sostenga sia coloro che rimangono che coloro che vanno via. In ciò sicuramente le chiese locali, compresa la chiesa di San Michele, continuano ad essere grandi punti di riferimento per la popolazione che si rivolge a questi templi per pregare e ottenere conforto nelle sofferenti decisioni da prendere.

 

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XX secolo

 

– L’emigrazione marsicana di Celano

Celano come molti altri paesi della Marsica vede molti giovani andare via per cercare fortuna in USA o in altri paesi lontani.

 

– La chiesa di San Michele Arcangelo.

Per ciò che sappiamo la chiesa di San Michele continua ad essere punto di riferimento religioso e civile per la popolazione locale in massima parte ancora molto ignorante.

 

– Terremoto del 1915

Nel 1915 un tremendo terremoto si verifica a Gioia dei Marsi. Il sisma distrugge buona parte dei paesi della Marsica. Avezzano è rasa al suolo con il 90% della popolazione morta nel sisma, altri paesi come Celano riportano danni ingenti, ma con molti meno morti. A Celano si contano appena 250 morti.

 

– La chiesa di San Michele Arcangelo

Il sisma del 1915 distrugge completamente la chiesa di San Michele, dove solo la facciata rimane miracolosamente in piedi.

 

 

– Il post sisma e la 1 guerra mondiale

Il post sisma vede la partecipazione di moltissime persone che da ogni parte d’Italia si prodigano nei giorni e settimane successive al sisma per aiutare la popolazione marsicana colpita dal disastro. Successivamente però con lo scoppio della prima guerra mondiale sia le truppe venute nella Marsica che molta gente è costretta ad andarsene, lasciando sola la popolazione locale. La guerra dura anni dal 1915 al 1918 e porta con se un carico di lutti e tensione enorme. Molti giovani Marsi sopravvissuti al catastrofico terremoto partono per il fronte e molti di questi non torneranno indietro in quanto morti al fronte.

 

 

– La prima ricostruzione 1918-30

Dopo la prima guerra mondiale i reduci tornano alle loro case e si ricompongono le famiglie sopravvissute ai tanti orrori. La vita è dura e piena di sofferenza nell’anima, ma piano piano si cerca di ricostruire le case e le proprie famiglie. Celano che nel sisma ha riportato tanti danni viene piano piano ricostruita seppure molto lentamente. Negli anni 20′ molti edifici pubblici vengono eretti e via via anche le chiese vengono riparate.

 

 

– Ricostruzione della chiesa di San Michele 1932-36

La chiesa di San Michele rimasta distrutta fino al 1932 viene ricostruita tra il 1932 e il 1936. La nuova costruzione diventa una fedele copia dell’antica struttura. I lavori si completano nel 1936 consentendo alla nuova chiesa di riaprire i battenti al pubblico.

 

 

– La seconda guerra mondiale e Celano città aperta

Nel 1939 scoppia una nuova guerra mondiale e l’Italia guidata da Mussolini vi entra nel 1940 a fianco della Germania nazista. Questa entrata in guerra determina la fine dell’Italia risorgimentale, in quanto nel giro di pochi anni l’Italia prima perde il suo impero coloniale e poi la sua stessa libertà di stato sovrano. Nel 1943 in seguito alle ripetute sconfitte crolla il regime fascista e in settembre l’Italia è invasa dai Tedeschi fino a Frosinone dove viene instaurata la linea Gustav.

In seguito a ciò abbiamo l’occupazione tedesca anche della Marsica, che viene gravemente colpita dalla guerra. Il duro regime nazista e i continui bombardamenti alleati mettono a dura prova la popolazione locale che fugge sulle montagne in cerca di protezione.

In questa situazione Celano è dichiarata città aperta consentendo con ciò la salvezza del paese che non viene bombardato dagli Alleati.

 

 

– La chiesa di San Michele Arcangelo nel conflitto

Celano città aperta consente a tutti i suoi monumenti di salvarsi comprese le chiese. Tra queste vi è anche la chiesa di San Michele che diventa un luogo molto frequentato sul piano religioso da tutta la comunità locale e da coloro che soggiornano temporaneamente a Celano.

 

 

– La liberazione e la fine della guerra

Gli Alleati spezzano la linea Gustav penetrando nell’interno e liberando il  Centro Italia agli inizi di giugno 1944. La Marsica e Celano sono liberati dai Tedeschi tra il 7 e 12 giugno. Il conflitto finisce l’anno successivo con la liberazione di tutta l’Italia e la sconfitta definitiva dei Nazisti.

A questo punto inizia la ricostruzione.

 

 

– La ricostruzione e la nuova emigrazione 1945-80

Celano esce indenne dalla guerra mondiale e con essa anche la chiesa di San Michele. Celano diventa negli anni il centro della protesta contro il malgoverno dei Torlonia e qui si verificano diversi scontri e proteste, tra cui anche un grave scontro avvenuto nel 1950 tra polizia e manifestanti che ha portato alla morte di due poveri contadini.

Dopo questo episodio e altre vicende la popolazione civile batte Torlonia che deve cedere i terreni del Fucino ai contadini marsi. Nel frattempo la nuova riforma agraria riconosce il possesso delle terre ai contadini

Nel frattempo Celano come altri borghi marsicani vedono nascere nuovi quartieri che rispondono a un aumento della popolazione locale. Tuttavia la grave situazione economica porta nel giro di pochi anni all’inizio di una nuova emigrazione di massa. Moltissimi giovani vanno via dai paesi in cerca di fortuna e ciò provoca uno spopolamento dei borghi compresa Celano che vede diminuire i propri residenti tra il 1955 e il 1980.

In tutto ciò comunque si assiste ad un rilancio dei borghi  che vengono restaurati anche dai danni del sisma del 1915 e della guerra del 1945 e insieme a ciò vi sono la nascita di nuove aziende e la costruzione di nuove infrastrutture come le autostrade A24 e A25, che preparano al grande sviluppo della Marsica.

A Celano tutto ciò porta allo sviluppo del borgo che cerca di stare al passo con i tempi, investendo su se stesso e quindi anche sulla sua edilizia. Le chiese e i palazzi pubblici sono restaurati e aggiunti di nuovi, ciò porta un miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro.

 

 

– Restauro del 1977

Lo sviluppo della nuova Celano nel secondo dopoguerra passa quindi anche dal rilancio delle sue strutture religiose come avviene per la chiesa di San Michele Arcangelo. La chiesa di S. Michele viene restaurata nel 1977. Sia la parte interna che il campanile sono restaurati. Il campanile prima posizionato sul lato sinistro dell’abside, viene ora posto nell’attuale posizione.

 

 

– Boom economico della Marsica

Dopo tante sofferenze nella Marsica viene la gioia grazie al boom economico che esplode a metà anni 80. Questo felice andamento economico prosegue poi per tutti gli anni ’90, consentendo all’intero territorio di agganciare in modo forte gli standard economici del nord Italia.

Celano come tutti i borghi del posto vede una generale crescita economica e della forza lavoro che finalmente consente al paese di decollare dopo tanta sofferenza.

In questo contesto i comuni cercano di consolidare questo felice andamento cercando di avviare i propri borghi a divenire anche grossi centri turistici.

In ciò vediamo il miglioramento architettonico dei paesi che lasciandosi alle spalle tante sofferenze sono ora pronti a giocarsi nella concorrenza dei borghi del nord Italia.

 

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XXI secolo

 

–  Celano a inizio anni 2000

La congiuntura economica favorevole a Celano prosegue anche negli anni 2000 fino al 2008, allorquando una grande crisi internazionale colpisce pesantemente anche i paesi della Marsica. Celano però nonostante ciò prosegue nel consolidamento di nuovi avvenimenti turistici, volti ad attrarre visitatori da ogni dove. Il paese di Celano cerca di andare meglio specializzandosi sempre più nel suo lancio turistico, anche agganciandosi allo sviluppo del turismo di montagna presente ad Ovindoli.

 

– Restauro del 2006

Un nuovo importante restauro interessa la chiesa di San Michele nel 2006. In questa circostanza viene restaurato il tetto ligneo e consolidata la volt incannicciata.

 

 

– Il terremoto dell’Aquila 2009

Immagini dei danni alla chiesa di San Michele Arcangelo dopo il sisma del 2009. (Immagine da Internet)

 

Poco tempo dopo avviene nel 2009 il terremoto dell’Aquila, che danneggia la chiesa, che viene immediatamente chiusa al pubblico.

 

 

– Restauro del 2011-13

I lavori di restauro ripartono poco tempo dopo nel 2011 e durano fino al 2013. In questa fase viene rifatto il pavimento in marmo nella zona presbiteriale con adeguamento liturgico.

Contemporaneamente vengono rifatti gli impianti elettrici, di riscaldamento, di amplificazione e di videosorveglianza. Il successivo 1 settembre 2013 la chiesa è stata riaperta al pubblico

 

 

– Terremoto di Amatrice (2016)

Le varie scosse di terremoto che hanno interessato Amatrice nel 2016 fino a gennaio 2017, non arrecato alcun danno ne a Celano ne alla suddetta chiesa di San Michele Arcangelo.

 

 

– La chiesa di San Michele Arcangelo oggi

La chiesa di San Michele Arcangelo è oggi pienamente funzionante e si celebrano molteplici funzioni religiose.

Chiesa di San Michele Arcangelo nel 2018. (Immagine personale)

 

 


STRUTTURA DELLA CHIESA DI SAN MICHELE ARCANGELO

 

 

– UBICAZIONE

La chiesa di San Michele Arcangelo risalente al 1451 si posiziona a Celano a fianco al castello Piccolomini. Anticamente a fianco alla chiesa vi era il convento dei Celestini.

 

 

– PIANTA

Chiesa di San Michele Arcangelo vista dall’alto. (Immagine personale)

 

La chiesa si presenta con una pianta rettangolare ad andamento longitudinale a navata unica strutturata con volta a botte incannicciata lunghiata. Nel lato sinistro in prossimità dell’ingresso è presente un piccolo vano adibito a sacrestia.

 

 

– STRUTTURA INTERNA

Interno della chiesa di San Michele Arcangelo (Immagine personale)

 

La struttura interna è costruita in muratura portante in pietra su cui poggia il tetto ligneo ed è a navata unica, coperta con volte a botte a lunetta e finisce con un abside rettangolare.

 

Interno della chiesa di San Michele Arcangelo. (Immagine personale)

 

L’abside è fatto in stile barocco e vede la presenza al suo interno di cinque altari realizzati in marmi policromi. La cantoria è presente sulla navata occupando lo spazio che sovrasta il portale d’ingresso e a sigillo di questa vi il prezioso organo del 1757.

Il pavimento della chiesa è composto di lastre rettangolari in marmo di trani e verde guatemale. Il tetto invece si presenta con capriate lignee a due falde rivestito con manto di coppi.

 

 

– FACCIATA

 

Facciata della chiesa di San Michele Arcangelo. (Immagine personale)

 

La facciata della chiesa si sviluppa in stile rinascimentale e barocco ed è composta sui lati da due lesene con al centro il portale in basso e la relativa lunetta, Sopra essi troviamo il sovrastante rosone cieco.

In generale l’aspetto architettonico della chiesa appare semplice e lineare. La facciata di scuola aquilana è del XV secolo mostra un coronamento orizzontale decorato con archetti a sesto acuto e  nel centro vi è una statua in pietra di S. Michele Arcangelo con la spada.

 

Portale della chiesa di San Michele Arcangelo. (Immagine personale)

 

Il portale è incorniciato dalle stesse foglie radiali che decorano il sovrastante rosone cieco; due leoncini stilofori in marmo rosa sorreggono le sottili colonne con anello mediano, terminanti su capitelli decorati con otto foglie ripiegate a sfera.

 

 

 

– CAMPANILE

 

 

Campanile della chiesa. (Immagine personale)

 

Nel lato sinistro, sulla sommità della facciata principale, è presente il campanile a vela della chiesa, con campana installata dai Celestini nel 1631.

 

 


BIBLIOGRAFIA

 

1) https://necrologie.repubblica.it/chiese/provincia-4-aquila/citta-1926-celano/2087-chiesa-di-san-michele-arcangelo

2) http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/AccessoEsterno.do?mode=guest&type=auto&code=11875

3) http://www.caicelano.it/celano/chiese-e-monumenti/chiesa-sant-angelo

 


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