CASTELLO DI MORREA


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POSIZIONE DEL CASTELLO DI MORREA

 

 

 


STORIA DEL CASTELLO DI MORREA

 

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XI – XII secolo

Il castello di Morrea ha alle sue spalle molti secoli di storia. Il primitivo castello, di cui non si hanno notizie certe, è stato probabilmente costruito dai Berardi, conti dei Marsi, tra XI e XII secolo per rafforzare la fortificazione del paese di Morrea già da tempo circondata da potenti mura.

Successivamente il primitivo castello deve aver svolto la sua funzione non solo in chiave militare, come presidio della zona, ma soprattutto come protezione per gli abitanti di Morrea.

Morrea infatti è un centro abitato che nel corso della sua storia, specie all’inizio, è stato attaccato diverse volte e in qualcuna di queste è stato anche saccheggiato. Ma la sua posizione è riuscita in parte a difendere il paese.

Successivamente dotatosi probabilmente già nel XII secolo, di mura più ben strutturate e grazie alla sua posizione geografica elevata ed impervia, non ha più avuto grandi devastazioni.

Nello stesso periodo come detto all’inizio viene costruito anche il primitivo castello, che seppure non ancora strutturato in modo migliore, ha consentito comunque una sicura difesa in caso di attacco esterno.

 

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XII – XV secolo

Nel 1143 la contea dei Marsi viene presa dai Normanni che la dividono in tre contee indipendenti.

Morrea passa sotto la giurisdizione della Contea d’Albe e sotto questa rimane fino al 1463. In questo lungo periodo Morrea e il suo territorio sono spesso percorsi da eserciti in cammino, che si ritrovano a marciare lungo la Valle Roveto, strada di collegamento quasi obbligata verso il Sud Italia.

Ebbene spesso queste genti o eserciti hanno approfittato di questi percorsi un po’ isolati, per saccheggiare i paesi che incontravano, tra cui Morrea. Ma la struttura ben fatta del paese con le sue mura possenti, la sua posizione a strapiombo in altura e il suo castello ha consentito ai suoi abitanti un sicuro riparo in caso di attacco al paese.

Ma la struttura del paese e del castello hanno rappresentato al lungo una sicura difesa non solo per la sua cittadinanza, ma anche per la contea di d’Albe e poi di Celano a cui è appartenuta.

Nei tempi più bui del medioevo ci saranno stati spesso tentativi di attacco, anche in età più ravvicinate, da parte anche di bande di briganti ben organizzate, ma la struttura del paese e il suo castello ha quasi sempre consentito una valida difesa.

Nel corso dei secoli le prove a cui sono state sottoposte le popolazioni rovetane sono state spesso dure e dense di pericoli, come nel caso dei terremoti, che spesso hanno fatto risentire i suoi effetti sia che fossero epicentrali che fossero capitati in luoghi confinanti alla Valle Roveto.

Uno dei sismi più duri è stato il terremoto del 1349 avvenuto nel centro Italia, che ha causato immane tragedie in tutta l’area compresa la Marsica. Al momento però non avendo dati certi sugli effetti del sisma sulla Valle Roveto, ci limitiamo a dire che questo sentitosi bene nella zona ha prodotto sicuramente dei danni ai centri abitati dell’epoca e probabilmente anche al castello.

L’area di Morrea è rimasta sotto la contea d’Albe fino al 1463 allorquando è passata alla Baronia di Balsorano appartenente ai Piccolomini di Celano.

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XV – XVII secolo

Morrea e la Baronia di Balsorano passate ora sotto i Piccolomini si ritrovano ad essere baluardo esterno dell contea celanese.

Tuttavia all’inizio, diciamo tra il 1463 e il 1470 l’area rovetana è controllata da Ruggero Acclozamora erede della vecchia contea celanese, detronizzato dal papa per il suo comportamento contro la madre contessa Jacobella Berardi. Ruggero in questo periodo occupa il castello di Balsorano e l’intera valle e si scontra contro i Piccolomini per poter rientrare in possesso dei suoi beni. Ma dopo diversi tentativi andati a vuoto lascia l’Italia e i territori della Valle Roveto sono presi dai Piccolomini.

Nel 1586 circa la Baronia di Balsorano è ceduta per debiti da Costanza Piccolomini a suo zio, che tramite lui passa al suo ramo familiare dei Piccolomini, che conservano questo feudo fino alla loro estinzione avvenuta nel 1700.

Sotto i Piccolomini a partire dalla seconda metà del XV secolo avviene la ristrutturazione del maniero, che segue la scossa sismica dell’Irpinia avvenuta nel 1456, che ha sicuramente danneggiato il castello.

La ristrutturazione che avviene dalla seconda metà del XV secolo, viene a ricostruire il castello di pianta rendendolo una struttura più imponente e maggiormente capace di difendersi in caso di attacco. La ricostruzione del castello avviene in stile rinascimentale proprio dell’epoca e di tale stile ve ne è ancora ampia traccia.

 

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XVIII – XX secolo

 

Dopo la fine dei Piccolomini, il castello e Morrea passano con tutta la baronia di Balsorano sotto i Testa e quando questi si apparentano con un altro un ramo Piccolomini, divengono Testa – Piccolomini sotto cui rimangono i feudi fino al 1806.

Nel 1806 sotto il nuovo governo francese la feudalità è abolita. A questo punto nel corso del XIX secolo il castello viene ad appartenere a diverse famiglie nobili.

Di queste gli ultimi proprietari sono i De Caris. I De Caris così come le altre nobili famiglie non si curano granchè dei loro beni abruzzesi, specie del suddetto castello che si ritrova abbandonato probabilmente già dalla fine del XIX secolo.

Poco tempo dopo avviene il terribile terremoto di Gioia dei Marsi che distrugge la Marsica, compresa la Valle Roveto. Tuttavia il gravissimo sisma pur producendo vari danni, non ne provoca il crollo, permettendo anzi alla struttura di sopravvivere

Infatti la struttura del castello si è mantenuta integra, seppure acciaccata in alcune parti, e questo probabilmente potrebbe dipendere da due fattori, l’ottima costruzione iniziale e una buona geologia che gli ha consentito di attutire gli effetti del sisma.

Nel corso del XX secolo il castello ha continuato ad essere abbandonato, ma nonostante ciò è sopravvissuto miracolosamente integro anche ai bombardamenti del 1944.

Poi il castello ha continuato a rimanere in abbandono giungendo alla fine del secolo in completo stato d’incuria.

 

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XXI secolo

La struttura oggi risulta ancora integra, e con un buono e approfondito restauro sarebbe possibile far tornare il maniero a una condizione ottimale per usarlo in vari modi.

Immagini del castello di Morrea. (Immagini personali)

 

 


STRUTTURA DEL CASTELLO DI MORREA

 

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Pianta

La pianta del castello è a forma rettangolare presentando quattro torri circolari ai lati, e un corpo centrale che ha le forme di un palazzo con beccatelli sul tetto.

 

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STRUTTURA

Come accennato poc’anzi la struttura rettangolare era dotata di quattro torri circolari ai lati, tuttavia il sisma del 1915 ne ha distrutto una laterale, per cui ne rimangono tre.

 

Parte laterale sinistra del castello. (Immagini personali)

Il castello dispone di tre piani tutti e tre ancora abbastanza integri. Del terzo piano è possibile ancora ammirare l’elegante loggia.

 

1) PORTALE

Portale centrale del castello. (Immagine personale)

 

In questa immagine possiamo ancora ammirare il portale in pietra, posto all’ingresso principale.

 

2) GIARDINO E FACCIATA

La loggia con giardino. (Immagine principale)

 

Superato il portale si accede ad una piccola corte con un piccolo giardino. La facciata principale si presenta come loggia rinascimentale con le finestre arcuate.

 

3) GLI INTERNI

 

Loggia del castello con in primo piano gli affreschi presenti nel balcone. (Immagine personale)

Loggia del castello con in primo piano gli affreschi presenti nel balcone. (Immagine personale)

 

Gli interni del palazzo si presentano grandemente affrescati con presenza di numerose volte circolari. Gli interni disposti su tre piani sono nonostante tutto in buono stato di conservazione.

Entrando dal piano terra si sale una ripida scala e si osservano pareti e soffitto totalmente e riccamente affrescate. Giunti in una loggetta si osservano anche qui grandi affreschi di personaggi, tenuti però in cattivo stato di concervazione.

Quindi si passa per diverse sale dove è possibile ammirare i soffitti a cassettoni rivestiti di un’antica carta stampata quasi come fosse una stoffa dipinta a fiori. Nelle stesse sale si possono osservare grandi caminetti che un tempo davano calore a tutto l’ambiente.

Putroppo lo stato di abbandono è ovunque presente e un recupero del maniero è indispensabile. Ciò se fatto consentirebbe di disporre di una struttura importante per fini turistici o altro con un ritorno di soldi assai elevato.

 

 


BIBLIOGRAFIA

 

1) Ireneo Bellotta – I CASTELLI D’ABRUZZO – Newton Compton Editori

2) https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_Piccolomini_(Morrea)

3) http://www.terremarsicane.it/il-castello-piccolomini-di-morrea-2/

4) http://www.valleroveto.eu/morrea/

 


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