CASTELLO DI CELANO: STORIA – XV SECOLO

 

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XV secolo

 

– Celano all’inizio del XV secolo

Celano all’inizio del XV secolo è uno dei feudi più ricchi di tutto il sud Italia e continua ad allargarsi territorialmente sempre sotto la famiglia dei Berardi.

Nel 1418 però muore il conte Nicola Berardi, seguito di pochi anni dall’unico figlio maschio Pietro III nel 1422, portando così all’estinzione maschile della famiglia.

Erede della contea diventa Jacovella Berardi sorella di Pietro III e soggetta per questo a sposare Edoardo Colonna. Il matrimonio tra Jacovella ed Edoardo Colonna si rivela un fallimento soprattutto per il carattere fiero ed indipendente di Jacovella.  

Ella vuole tornare libera riappropriandosi del proprio feudo. Ciò avviene pochi anni dopo, allorquando la morte di Papa Colonna e zio di Edoardo consente a Jacovella di raccogliere il proprio coraggio e abbandonare il tetto coniugale, tornando di gran fuga a Celano. Qui Jacovella riesce dopo alcuni anni ad avere la separazione ufficiale dal Colonna e nel frattempo inizia a gestire in autonomia il grande feudo familiare.

Dopo di ciò per riuscire a mantenere Celano indipendente, Jacovella si risposa con il vecchio e potente capitano di Ventura Jacopo Caldora nel 1439.

Jacopo è però ormai molto anziano e muore pochi mesi dopo il matrimonio con Jacovella. Questa nel frattempo s’innamora del nipote di Jacopo, Leonello Acclozamora e decide di risposarsi con lui poco tempo dopo la morte di Jacopo. Ciò consente a Jacovella di consolidare definitivamente il proprio potere mantenendo se stessa e il feudo di Celano indipendente.

 

 

– Celano nel 1440-60

Nei Vent’anni successivi al terzo matrimonio di Jacovella il feudo di Celano diventa sempre più ricco e forte e ciò grazie all’abile gestione sia della contessa che del suo sposo Leonello Acclozamora che condivide con la moglie l’amore per le sue terre.

In questo senso vediamo come la coppia comitale contribuisca in modo sostanziale all’arricchimento del feudo di Celano. Jacovella e Leonello attraverso un’abile gestione e rilancio dell’industria armentizia e un’accurato sviluppo edilizio del feudo consentono a questo di divenire assai ricco e prospero.

 

 

– 2 fase di costruzione del castello celanese (1451-58)

Tra le principali strutture ad essere interessate dallo sviluppo edilizio in corso vi è in primis il castello di Celano.

Nel 1451 viene avviata la seconda fase di costruzione del castello, da parte dei conti Leonello Acclozamora e Jacovella Berardi.

In questa seconda fase il maniero subisce molti cambiamenti che qui di seguito ne elenchiamo i principali:

1) viene integrato il recinto esterno con la costruzione di due grandi torrioni angolari semicilindrici sul versante nord-est,

2) viene costruito un rivelino triangolare con largo torrione angolare cilindrico verso la cittadella,

3) viene eretto il piano nobile con un cammino di ronda,

4) le quattro torri già esistenti vengono innalzate all’altezza attuale,

5) vengono fortificate le mura  esterne aumentandone lo spessore per poter meglio resistere alle bombarde di polvere da sparo che cominciano ad essere in uso in questi anni.

 

 

– Terremoto del 1456

Il 5 dicembre 1456 un tremendo terremoto pare in Irpinia colpisce tutto il centro Italia, causando gravissimi danni in molte zone.

Nella Marsica sono molte le aree colpite dal sisma, ma la zona maggiormente danneggiata risulta la Piana del Cavaliere. L’area di Celano risente fortemente della scossa e si registrano molti danni, che però al momento non sappiamo quantificare.

Sappiamo però che il periodo di floridezza della cittadina consente a questa di reagire, avviando presto una ristrutturazione generale.

 

 

– Terremoto del 1461

Nel 1461 un forte terremoto si verifica all’Aquila distruggendo in gran parte la città. Il sisma fa sentire i suoi effetti anche sulla Marsica aggiungendo nuovi danni in un territorio già colpito nel 1456. Sembra però che il sisma  non provochi i danni rilevanti avuti nel 1456 e che essi siano solo superficiali.

Celano ha sicuramente risentito di questo sisma, ma grazie al rilancio edilizio in pieno svolgimento, riesce a superare anche questa fase.

 

 

 

– La Contea di Celano : Dai Berardi ai Piccolomini (1463)

Nel 1458 muore Leonello Acclozamora, marito di Jacovella Berardi ed entrambi conti di Celano. Jacovella, in quanto legittima proprietaria della contea di Celano, decide di andare avanti da sola nella guida della contea.

Per alcuni anni Jacovella riesce nel suo intento, ma dal 1460 entra in urto con il figlio adolescente Ruggero, che vorrebbe succederle da subito nella guida del contado di Celano.

Nel frattempo Ruggero cresce e con lui il dissidio tra madre e figlio, che si fa sempre più duro e per Jacovella diventa assai arduo tenere a bada il figlio sconsiderato.

La situazione peggiora allorquando Ruggero instaura una pericolosa alleanza con un giovane capitano di ventura, che vuole approfittarsi del giovane per mettere le mani sul tesoro della madre.

Il giovane capitano di ventura circuisce Ruggero riuscendolo a mettere ulteriormente contro la madre. Jacovella è molto spaventata da questa amicizia del figlio, non solo per la contea, ma per il figlio stesso.

Inizialmente ella riesce a opporsi ai due riuscendo a parare i colpi della loro rivolta, ma la forte opposizione del giovane irruento Ruggero mette la sua guida in serio pericolo.

I due ragazzi sono ormai decisi ad andare fino in fondo, chiedono ufficialmente a Jacovella di farsi da parte per permettere l’ascesa di Ruggero. Jacovella si oppone ancora e ne nasce un grave conflitto politico. Infatti ne segue l’assedio Celano da parte dei due che vogliono deporla.

Dopo un periodo di resistenza disperata, Jacovella è costretta ad arrendersi, cedendo ai due il controllo della contea. In seguito a ciò Ruggero imprigiona la madre nel castello di Ortucchio e il capitano di ventura fa razzia dei tesori del castello di Celano.

Papa Pio II monitora la situazione in corso a Celano e viene a disgustarsi di come il figlio abbia trattato la madre, ma allo stesso tempo coglie l’occasione per impadronirsi della ricca contea. Così decide d’intervenire, facendo un accordo con il re di Napoli. Nell’accordo si prevede di dare Celano al nipote del papa Alfonso Piccolomini, in cambio del sostegno papale al re napoletano.

Il conte Orsini viene incaricato dal Papa d’intervenire su Celano per deporre il giovane figlio della contessa. Dopo una breve battaglia le forze del conte Orsini sbaragliano le truppe del giovane Ruggero IV. Ruggero sconfitto e gravemente in colpa con la madre si rifugia presso il castello di Balsorano, che diventa da questo momento la sua dimora. Da qui cercherà di riprendersi Celano.

Poco dopo Jacovella è liberata e condotta  a Roma dal Papa. Papa Pio II riceve Jacovella e le comunica che suo nipote Antonio sarà il nuovo conte di Celano. Jacovella si ritira a Venafro e con lei termina il potere dei Berardi sulla Marsica (1462).

A Celano (1462) ascendono i Piccolomini con Antonio Piccolomini, nipote del papa. Essi rimarranno al governo della contea fino al 1591.

 

 

– 3 fase di costruzione (1462-1463)

Nello stesso anno di ascesa nel governo comitale Antonio Piccolomini riprende i  lavori al castello iniziando così la terza fase di costruzione del maniero.

In questa nuova fase vengono fatte aggiunte e create decorazioni architettoniche che trasformano il castello in un palazzo residenziale fortificato.

 

Nella lista seguente osserviamo le nuove aggiunte:

 

1) viene completato il secondo piano del loggiato interno con arcate a sesto acuto decorate dai simboli araldici della famiglia: la croce e la mezzaluna.

2) Vengono aperte delle finestre architravate in stile rinascimentale.

3) Vengono create alcune loggette pensili appoggiate su beccatelli.

4) Vengono realizzati sui bastioni del recinto due torri cilindriche fortemente scarpate che inglobano le vecchie torri a ferro di cavallo.

5) Viene ampliata la cinta muraria proprio in prossimità delle torri e ciò per potenziare la difesa degli ingressi dotandoli di antiporta.

I lavori al castello si completano nel 1463, consentendo al castello di acquisire le dimensioni e la ricchezza che ammiriamo ancora oggi.

 

 


BIBLIOGRAFIA

 

 

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31) Testo di Ireneo Bellotta ” I CASTELLI D’ABRUZZO” – Newton Compton
Editori

32) PDF – “QUADERNI A CURA DEL POLO MUSEALE DELL’ABRUZZO”

33) http://marsica.terremarsicane.it/marsica/?q=node/361

34) http://www.museodellamarsica.beniculturali.it/index.php?it/151/il-castello

 

 


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