AVEZZANO – URBANISTICA CONTEMPORANEA


AVEZZANO

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URBANISTICA DI AVEZZANO


 

DESCRIZIONE DELL’URBANISTICA CONTEMPORANEA DI AVEZZANO

 

Avezzano distrutta dal terremoto.

(Immagine a Wikipedia)

 

Nel 1915 la potenza del sisma che rade al suolo Avezzano e la Marsica e che uccide 30.000 persone è pari al 7 grado della scala Rickter ed è classificabile come uno dei sismi più potenti mai avvenuti in Italia.

Nei giorni successivi alla tragedia tutte le maggiori autorità italiane con esercito, polizia, medici, infermieri e volontari, a cominciare dal re Vittorio Emanuele III accorrono al capezzale dei marsicani, per dare loro conforto a chi è rimasto, per curare i malati e per dare degna sepoltura ai morti.

 

Immagine di Avezzano nei giorni immediatamente successivi al terremoto del 1915

(Immagine da Wikipedia)

 

Immagini di Avezzano nei giorni successivi al terremoto del 1915

(Immagine da Wikipedia)

 

Immagini di Avezzano nei giorni successivi al terremoto del 1915

(Immagine da Wikipedia)

 

Fra tutti questi ricordiamo don Orione, un prete normale che con una enorme forza di volontà si prodiga giorno e notte per raccogliere nei vari paesi della Marsica, tutti i bambini scampati alla tragedia e trasferirli a Roma in attesa di essere restituiti ai parenti sopravvissuti.

La tragedia del terremoto di Avezzano è enorme e segna in maniera indelebile una cesura nella storia della Marsica. I marsicani se pur tra immani difficoltà sia nei giorni a seguire il terremoto che nei mesi successivi, dopo un po’ di sbandamento iniziano a ripensare al futuro, certo il tempo ci vuole e ci vorrà, ricordiamo che siamo alla vigilia dell’entrata in guerra dell’Italia nella prima guerra mondiale.

Proprio questo motivo spinge le autorità a far rientrare i reparti dell’esercito nelle caserme. Gli abruzzesi se pur sorretti da molta gente devono stringere i denti.

Lo stesso re nei mesi seguenti abbandona il governo del paese, per seguire da vicino le operazioni belliche e lascia temporaneamente il coordinamento della politica interna al cugino duca di Genova, nominandolo luogotenente generale del regno.

La ricostruzione di Avezzano comunque se pur con molta difficoltà riparte. Viene dapprima allestita una tendopoli in un’area migliore, poi vengono create delle baracche provvisorie dove poter sistemare le persone rimaste e assicurare una continuità alla città. Lo stesso comune è allestito temporaneamente in una baracca.

 

Baraccopoli temporanea di Avezzano

( Fonte http://www.comune.avezzano.aq.it/pagina3914_il-terremoto.html)

 

Il nuovo consiglio comunale delega l’ingegner Sebastiano Bultrini di redigere un nuovo piano regolatore della città.

Il nuovo piano regolatore è pronto per l’anno successivo (1916), ma la presenza della guerra mondiale in corso rallenta moltissimo le operazioni di ricostruzione.

Tuttavia su Avezzano vengono dirottati molti prigionieri di guerra che con spirito di sacrificio, nonostante la condizione di prigionieri s’integrano bene con la popolazione locale e iniziano i primi lavori di ricostruzione.

Queste persone vengono alloggiate nella zona dell’attuale Pineta detta precedentemente la zona del concentramento, proprio per la presenza di un campo di concentramento per prigionieri di guerra, che alla fine del periodo bellico viene riconvertita a parco.

Queste persone nonostante tutto, vista la grave situazione locale, sono visti più come aiuto che come prigionieri e ciò rende molto facile la coabitazione.

Finita la guerra, la ricostruzione di Avezzano riprende con decisione, sulla base del nuovo piano regolatore redatto nel 1916.

In base a questo piano il centro della città viene ricostruito, su un asse urbano differente rispetto all’originario. Nel vecchio centro città una volta tolte le macerie sono state ricostruite le prime case, le famose casette asismiche. Queste casette sono fatte a piano terra o al max a un piano solo.

Questo genere di regole sono esistite a lungo, fino a quando nuovi criteri di costruzione hanno permesso la costruzione di fabbricati a due e più piani.

Le sole strade rimaste con lo stesso percorso sono via XX Settembre, via Vezzia, via Marcantonio Colonna e via Napoli. La cattedrale di San Bartolomeo, distrutta dal terremoto è stata ricostruita su un sito più ampio.

Gli unici monumenti recuperati e restaurati sono la chiesa di San Giovanni Decollato e il castello Orsini – Colonna.

 

 

La sede del Comune di Avezzano.

(Immagine personale)

 

Il palazzo comunale viene ricostruito in piazza della Repubblica su progetto dell’ingegner Bultrini e inaugurato nel 1923. Successivamente nel 1926 viene ulteriormente allargato.

 

 

La sede del tribunale ad Avezzano.

(Immagine personale)

 

Il nuovo tribunale invece vede la luce nel 1930. Il tribunale è stato ricostruito secondo il progetto dell’architetto Luigi Gallo. Con gli anni ’30 vediamo il completamento dei lavori di ricostruzione.

Nel 1931 abbiamo l’inaugurazione del monumento ai caduti, alla presenza delle più alte autorità locali dell’epoca, davanti il nuovo comune di Avezzano.

 

 

Fotogramma video del giorno dell’inaugurazione del nuovo monumento ai caduti ad Avezzano della grande guerra

(Documento Video dell’Istituto Luce)

 

 

Costruzione della nuova chiesa-cattedrale di San Bartolomeo 1933 circa

(Fonte: www.abruzzo24ore.tv)

 

Nel corso degli anni ’30 viene ricostruita su un nuovo sito la nuova cattedrale di Avezzano.

Con gli anni ’40 entriamo nella seconda guerra mondiale. Questo comporta un nuovo periodo di crisi sociale con molti giovani mandati nei vari fronti di guerra, le famiglie divise e le diffocoltà di affrontare la vita quotidiana fatta di arraggiamenti vari.

Successivamente con il crollo dello stato italiano l’8 settembre 1943, inizia un profondo periodo d’incertezza di cui approfittano i tedeschi per invadere l’Italia.

Questo comporta un profondo stato di malessere nel cuore delle genti che oltre che un paese di sconfitti si sente anche minacciato in casa.

Gli alleati nel frattempo hanno sbarcato da qualche mese in Italia (luglio 43) e iniziano una lenta risalita per la liberazione del bel paese. In ciò hanno il fondamentale sostegno del popolo che stanco di guerre varie è desideroso di pace.

Allo stesso tempo anche gli italiani si riorganizzano (1943) e nasce il fronte di liberazione nazionale con moltissimi volontari che divengono antifascisti combattenti e affiancando gli alleati nelle operazioni di guerra attraverso varie metodologie, battono i tedeschi che si ritirano mano a mano.

Tuttavia per la Marsica e i suoi abitanti il momento peggiore è l’aprile-maggio 1944. In questa fase la Marsica e l’Abruzzo diventa teatro di guerra specie nella zona del Sangro, laddove passava la linea Gustav.

In questo momento avvengono molti bombardamenti che nella Marsica si concentrano maggiormente su Massa d’Albe, importante sede di soldati tedeschi nel centro Italia e su Avezzano.

La cittadina marsicana viene duramente bombardata, ciò provoca la distruzione del 70% della città e la morte di diverse persone. Alla fine finalmente dopo dure lotte tra partigiani e nazifascisti, si ha la liberazione nel giugno 44 e ciò anche grazie al valido ed efficace intervento alleato che nel frattempo era riuscito a liberare anche Roma.

Nell’aprile 1945 si ha la liberazione totale dell’Italia dai nazifascisti e in agosto si ha la fine definitiva della seconda guerra mondiale.

Con la fine della guerra inizia una nuova ricostruzione dell’italia e nel caso specifico di Avezzano che si deve riprendere da questa nuova immane prova.

Con la fine della guerra Avezzano vede l’inizio della sua seconda ricostruzione, che continuando a basarsi sul piano regolatore di Bultrini, viene ricreata una città sul modello di città giardino con edifici di ville, villni e palazzine, che  presentano elementi decorativi in stile tardo liberty.

Le nuove case costruite fino alla fine degli anni ’50 vengono a rappresentare la nuova  realtà urbanistica di Avezzano

La struttura della città è immaginata a bassa densità urbanistica con due punti fondamentali: piazza Matteotti e la stazione ferroviaria.

Dalla stazione ferroviaria parte il tridente di via Montello, via Garibaldi, corso della Libertà.

Mentre da  piazza Castello, che rappresenta l’area
più antica, nonchè il centro storico, si diparte una raggiera di
strade.

 

Avezzano oggi vista dal Monte Salviano.

(Immagine personale)

 

L’aspetto contemporaneo dell’urbanistica di Avezzano risulta del tutto insolita nell’Abruzzo montano. Questo aspetto è dato da una struttura regolare, con strade frequentemente incrociate in angoli retti, con maglia viaria ortogonale e con marciapiedi larghi e alberati.

Con il nuovo secolo la città sta di nuovo cambiando volto con un aspetto ancora più innovativo. Questo lo si deve al suo nuovo ruolo di città universitaria.

In Avezzano infatti hanno trovato sede negli ultimi anni i corsi di laurea di Giurisprudenza, Scienze Fisioterapiche, Scienze Infermieristiche e da ultimo Scienze Agrarie.

Questo ha dato alla città nuovo impulso e da ciò ne sono scaturite nuove strutture più moderne e funzionali di quelle esistenti in passato nonchè la creazione di strutture del tutto nuove come il nuovo Teatro dei Marsi nella zona di Borgo Pineta.

Allo stesso tempo c’è negli ultimi anni una corsa alla riscoperta del passato e di tutto quello che ha significato.

Nel 2005 in occasione di lavori per la costruzione di un nuovo grande centro commerciale, sono venuti alla luce reperti di epoca romana, che una volta riportati tutti alla luce, si è scoperta una importante domus romana in territorio abruzzese.

 

 

Domus romana di Avezzano

(Immagine personale)

 

I lavori di restauro della domus sono durati tre anni e alla fine del 2008 si è potuto iniziare ad usufruire del sito in chiave turistica. Anche questo rappresenta un segnale di crescita culturale e sociale

La città sotto la presenza di questo nuovo impulso manifestatosi proprio negli ultimi anni, ha visto crescere la sua popolazione residente fino a circa 42.000 unità nel 2011.

Popolazione composta non solo da nuove famiglie italiane, ma anche da studenti che studiano presso Avezzano e da stranieri che si sono stabiliti in Avezzano e nel suo circondario.

La città, nonostante la crisi economica generale presente negli anni 2010, prosegue nella sua fase di compenetrazione di capoluogo della Marsica, attraverso una sua riprogettazione urbanistica che diventa intensa negli anni 2010.

Questa fase d’innovazione porta all’introduzione urbanistica delle rotatorie nella piazze della città.

Le rotatorie oltre a regolare meglio il traffico cittadino, diventano strumenti di abbellimento della città attraverso l’inserimento di numerose fontane e monumenti su di esse. Ciò conferisce un aspetto elegante all’urbanistica, ma soprattutto conferisce in chiave moderna una nuova identità alla città.

Questo abbellimento generale partito dalle periferie è arrivato in ultimo al centro cittadino nel 2018, dove è stata ristrutturata la piazza centrale.

Partendo dalla ristrutturazione della fontana della piazza si è passati a un nuovo assetto della piazza stessa. Ciò ha reso il tutto più armonioso migliorando la qualità estetica del centro cittadino.

 

La nuova fontana di Piazza Risorgimento (sett 2018).
(Immagine personale)

 

La fontana cambiata rispetto all’assetto precedente, ha visto con la nuova disposizione, compenetrarsi meglio nella storia locale, ricordando con la propria forma il terremoto di cento anni prima.

 

 

 


BIBLIOGRAFIA

 

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2) http://www.fucino.altervista.org/pagina-875327.html

3) LA STORIA D’ITALIA A FUMETTI di Enzo Biagi

4) http://santanatolia.it/storia/capitolo-iv

5) http://www.comune.avezzano.aq.it/index.php?id_sezione=427

6) http://www.pereto.terremarsicane.it

7) http://www.celano.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=26

8) http://www.icastelli.it

9) www.lucodeimarsi.terremarsicane.it

10) Articolo scientifico : “Tracce archeologiche di un terremoto tardo-antico nella Piana del Fucino (Italia centrale) di F. Galadini, E. Falcucci, A. Campanelli, E. Ceccaroni.

11) www.terremarsicane.it/marsica/?qnode/187

13) V.D’Ercole, L’italia prima di Roma, Pescara 1998

14) Van Wonterghem, I Peligni e il loro territorio prima della conquista romana

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17) www.wikipedia.org

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21) http://www.itisavezzano.it/pagine/b00012.asp

22) http://www.santemarie.terremarsicane.it/

23) http://www.terremarsicane.it/category/luco-dei-marsi/

24) http://www.tagliacozzo.terremarsicane.it

25) https://it.wikipedia.org/wiki/Urbanistica_di_Avezzano

 

 


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