AIELLI – TORRE DELL’OROLOGIO


AIELLI


 

 

POSIZIONE DELLA TORRE DELL’OROLOGIO

 


STORIA E STRUTTURA DELLA TORRE DELL’OROLOGIO

 

 

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XIX secolo

 

– Nascita della torre civica di Aielli

La torre comunale di Aielli o torre civica di Aielli è una struttura, per quel che si è inteso nelle fonti, che è stata creata verso la fine del XIX secolo diciamo più o meno tra il 1870 e il 1890. La prima torre civica di Aielli, ovvero quella che ospitava l’orologio era diversa dall’attuale in quanto posizionata su altra torre.

 

– Aielli alla fine dell’800

Alla fine del secolo XIX Aielli come altri paesi della Marsica risente fortemente della mancanza dell’antico lago, soprattutto in quanto questo assicurava un certo microclima adatto ad alcune piante, che con la fine del lago vengono meno. Il clima poi alla fine dell’800 si fa più caldo, forse anche questo non so, porta ad alcuni cattivi raccolti negli anni 1880. A ciò si somma una scarsezza economica ancora molto forte nella zona nonostante i tanti buoni propositi di Torlonia con le sue iniziative industriali.

Fatto sta che alla fine del secolo molti aiellesi iniziano ad andare via in USA e Canada per cercare fortuna, avviando così la prima emigrazione del paese che durerà più o meno fino al 1915.

 

 

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XX secolo

 

– Aielli all’inizio del secolo XX

La torre di Aielli all’inizio del ‘900. (Immagine dal sito https://www.aielli.it/documenti.html)

 

All’inizio del secolo XX Aielli è ancora un paese di forte emigrazione, ma nonostante ciò il paese cresce demograficamente arrivando nel 1911 a  2422 unità.

 

 

– Il terremoto del 1915

Resti della chiesa di San Bartolomeo di Avezzano.

Resti del castello di Avezzano.

 

All’inizio del 1915 si verifica un fortissimo terremoto con epicentro nel Fucino vicino all’attuale paese di Gioia dei Marsi. Il terremoto distrugge tutti i paesi che si affacciano sulla piana fucense, ma non solo danni enormi si registrano nella Valle Roveto, nella Valle del Giovenco, nella Vallelonga. Alba Fucens non esiste più, il vecchio centro abitato viene azzerato seppellendo con esso una buona quantità di abitanti.

 

 

– I danni del sisma ad Aielli

Aielli nel 1915 dopo il terremoto di Gioia dei Marsi. (Immagine da Aielli.it)

 

Aielli per danni non è da meno degli altri paesi, l’intero centro storico è distrutto, la chiesa del paese è crollata. Purtroppo anche la prima torretta comunale crolla per il sisma. L’intero centro di Aielli è quindi non funzionante. Si cerca per quel che si può di aiutare le persone ferite e riorganizzare un minimo il comune.

 

 

– La torretta comunale crolla

Come abbiamo accennato sopra la prima torretta comunale costruita alla fine dell’800 è crollata per il sisma, per cui c’è bisogno di una nuova struttura, ma per la ricostruzione della torretta bisogna aspettare qualche anno, poichè lo scoppio della guerra ha cambiato tutto.

 

 

– La prima guerra mondiale

Con lo scoppio della prima guerra mondiale tutta la manovalanza accorsa dall’esercito e dagli altri corpi di polizia viene meno, lasciando le persone nella più totale disperazione. Tuttavia parte della manovalanza viene successivamente reperita dai prigionieri di guerra di stanza al campo di concentramento di Avezzano.

 


 

 

– La Spagnola

Una grave forma d’infezione da virus colpisce la Marsica e anche il paese di Aielli portando alla morte di molte persone. Poi nel 1919 come improvvisamente è apparsa altrettanto velocemente scompare, lasciando dietro di se una scia di morti.

 

 

– La ricostruzione negli anni ’20

Con la distruzione operata dal terremoto su tutti i borghi della Marsica si preferisce in molti casi dislocare i vecchi borghi ricostruendoli in posizione più vicina alle vie di comunicazioni principali e ciò sia che si tratti della ferrovia, sia che si tratti di strade importanti. Il problema che così facendo si snatura la struttura e la storia dei vecchi paesi e per gli stessi abitanti sopravvissuti al terremoto, è un vero e proprio terremoto mentale doversi abituare ad avere la casa in una zona diversa dalla precedente.

Tuttavia alcuni borghi fanno eccezione e ciò a causa della forte contrarietà della popolazione e questo è il caso di Aielli, dove la popolazione si  rifiuta categoricamente di accettare un trasferimento in massa verso il nascente borgo di Aielli Stazione abbandonando per sempre il borgo storico.

Così facendo si vengono a creare due borghi importanti quello di Aielli Stazione che pur non essendo il borgo principale lo viene divenendo nei fatti e quello storico che pur subendo Aielli Stazione riesce a mantenere la sede comunale sopra riuscendo in qualche modo a sopravvivere.

Ciò comporta una differente ricostruzione ovvero il vecchio centro storico si viene ricostruendo lentamente cercando via via di recuperare le sue vecchie strutture e questo accadrà, ma con lentezza, invece Aielli Stazione che è praticamente sorta tra la fine del vecchio secolo e l’inizio del nuovo come villaggio sparso intorno alla nuova stazione cerca ora di darsi una struttura di paese più ordinata in modo veloce.

Nel corso degli anni ’20 Aielli si avvia perciò questa doppia ricostruzione, da una parte si ha Aielli Stazione dove si ha una strutturazione veloce del nuovo borgo anche in vista di un successivo passaggio della sede comunale nella zona di sotto, magari dopo aver convinto la riluttante popolazione, dall’altra invece si ha una ricostruzione lenta del vecchio borgo.

 

 

– La ricostruzione della nuova torre civica

Nel corso degli anni ’20 prende vita la nuova torre civica spostata su un’altra torretta rompitratta sopravvissuta al terremoto del 1915 e posta a ridosso di una delle antiche porte medievali del paese. Intorno a questa poi si procede a ricostruire il nuovo palazzo comunale.

 

 

– Gli anni ’30

Inaugurazione dei nuovi beni storici di Aielli Stazione nel 1937. (Immagini dall’Archvio Luce)

 

Il vecchio centro storico sia pur lentamente procede nella propria ricostruzione e ciò anche lottando con le autorità fasciste dell’epoca che preferivano ridislocare il centro di Aielli verso Aielli Stazione. Nel 1927 viene terminata la ricostruzione della chiesa madre della Santissima Trinità e nel corso degli anni ’30 molte case del vecchio centro sono riparate.

 

Inaugurazione del Sacrario di Aielli Stazione nel 1937. (Immagini dall’Archvio Luce)

 

Nel frattempo  nel corso degli anni ’30 prende sempre più corpo il nuovo centro di Aielli Stazione con la costruzione di un proprio centro storico tramite la costruzione della nuova chiesa di S. Adolfo, di un nuovo sacrario e altre strutture civiche e la sistemazione delle strade del paese.

 

 

– La seconda guerra mondiale (1940-45)

L’Italia sotto la spinta del “genio” di Mussolini entra in guerra a fianco della Germania nazista e ciò per emulare il paese nordico nella sua corsa alla vittoria finale. Mussolini ingenuamente pensava che la guerra sarebbe durata solo pochi mesi e qualche morto avrebbe portato l’Italia a sedere al tavolo dei vincitori.

Invece accade l’esatto contrario. Nel giro di tre anni L’Italia prima perde tutte le sue colonie e poi viene invasa dagli Anglo-Americani. Così il re e i gerarchi fascisti preoccupati per lo stato di cose provocano la caduta di Mussolini e affidano il governo del paese al Maresciallo Badoglio.

Questi per il paese non fa quasi nulla tranne organizzare la fuga dei comandanti militari, del governo e del re che si attua la mattina dell’8 settembre. Questi fuggono con grande velocità passando per la Tiburtina. La fuga del re lascia il paese senza guida alla mercè dei truci tedeschi che invadono da nord l’Italia attestandosi fino a Frosinone. Da sud gli Americani risalgono la penisola fermandosi presso Frosinone dove vi è la linea Gustav imposta dai Tedeschi e da questi fortemente difesa.

I Tedeschi per controllare meglio il confine militare stabiliscono il loro quartier generale proprio nella Marsica, presso il paese di Massa D’Albe. Questi impongono un controllo ferreo su tutto il territorio e su tutti i paesi del Fucino e della Marsica in genere a cominciare da Avezzano.

A questo punto la povera gente si trova di punto in bianco in mano tedesca e deve subire le continue vessazioni di questi che si comportano in modo rude. Sono tante le storie dei Tedeschi che si comportano male con gli abitanti del posto, storie presenti anche ad Aielli.

Con settembre 1943 e l’invasione tedesca si apre il periodo più duro di tutta la guerra per gli abitanti della Marsica, vessati da ogni parte dai Tedeschi. In dicembre per la Marsica iniziano anche i bombardamenti alleati che prodotti per indebolire il morale e la forza tedesca finiscono per creare il panico nella popolazione civile che in massa inizia ad abbandonare i centri abitati costruiti dopo il terremoto del 1915 per rifugiarsi nei vecchi paesi d’altura o nelle montagne vicine. Nello stesso periodo la gente marsa si occupa anche di proteggere tutti i prigionieri stranieri che riescono a fuggire dal campo di concentramento di Avezzano.

 

 

– Aielli, Antonio Milone e i partigiani marsi

Dal gennaio 1944 operano nel territorio marso, nel momento più duro per la duplice situazione che la metteva in grave pericolo, ovvero il controllo tedesco asfissiante e gravemente rude e i terribili bombardamenti che si abbattono sui paesi distruggendoli seminando morte e terrore tra i civili, le bande di partigiani.

Queste formatesi nei mesi precedenti operano ora per combattere l’occupazione nazista attraverso interventi mirati per metterne in crisi il controllo territoriale. In questo contesto Aiellie il suo territorio è di grande importanza per i barbari nazisti: lungo la statale 5 e la statale 83 del Parco Nazionale sono presenti numerosi depositi di armi e viveri; ad Aielli è posto un deposito di cibo “Veilchen Neu” e nella vicina Massa d’Albe come anticipato prima vi è il comando tedesco della X armata.

L’occupazione tedesca pesa come un macigno sulle popolazioni e come dicevamo nella zona operano molte formazioni partigiane: la banda Aielli (“GAP di Aielli”) di Carlo Piccone,  la banda di Ovindoli capeggiata da Manfredo Santucci, del distaccamento del gruppo “Patrioti Marsicani”; la banda “Monte Velino” costituita da due gruppi comandati da Domenico di Mattia e Fileno Blasetti; la banda “Giovenco”, guidata dal medico Giovanni de Gasperis e la banda “Fontamara” di Pescina.

Questi gruppi appena citati da soli o insieme compiono spesso su tutto il territorio marsicano azioni armate anche di notevole rilevanza contro i barbari Nazisti. Le azioni di questi gruppi vanno avanti da gennaio a giugno del 1944, quindi fino alla totale liberazione degli Alleati. 

Tuttavia grazie alla forte azione partigiana alcuni paesi vengono liberati dall’infestante nazista prima che giungano i soccorsi alleati o comunque vengono compiute grandi azioni a difesa dei paesi che vengono spesso saccheggiati dai barbari nordici.

Ebbene in una delle azioni compiute dai partigiani contro i tedeschi ha trovato la morte il valido partigiano Antonio Milone, che è stato trovato morto nei pressi di Aielli il 3 giugno 1944, a pochi giorni dalla liberazione del territorio marso da parte alleata. A quanto pare il gruppo a cui è appartenuto Milone aveva già operato con successo contro i Tedeschi nel  gennaio 1944, allorquando fu lanciato un assalto al comando fascista repubblicano posto nelle scuole elementari di Aielli. In quel momento nell’edificio era presente un reparto del battaglione paracadutisti “San Marco”, comandato dal sottotenente Valfio Padovano.

Questo gruppo si ripropone con una nuova azione contro i Tedeschi nella notte del 1 giugno 1944, ma questa volta il gruppo composto da 4 uomini (Ernani Alessandro,Quirico Cornelio, Antonio Milone e il cecloslovacco Ignaz) viene scoperto e costretto alla fuga. Ne segue un conflitto a fuoco dove i truci Tedeschi sparano contro il gruppetto uccidendo il giovane Ignaz (il nome vero non si sa) e ferendo alla gamba Antonio Milone che però riesce comunque a dileguarsi.

Successivamente nel corso di un rastrellamento tedesco Antonio Milone viene trovato ferito e poi arrestato. Egli viene quindi curato dal dottor Tattoni che ne consiglia un ricovero presso Celano. Ma questi non vi arriverà mai, in quanto non si sa come egli sparisce e viene trovato morto nelle campagne di Aielli il 3 giugno 1944. La morte di Antonio Milone è da imputare a un colpo di arma da fuoco alla nuca (Alvaro Salvi). Probabilmente coloro che hanno accompagnato Antonio hanno preferito ammazzarlo che portarselo dietro.

 

 

– La fine della guerra

Ciò che è successo ad Antonio Milone è solo uno dei tanti episodi di cui la Marsica è ricca. Ma siamo in tempo di guerra e la guerra fa morti in un modo o in un altro e quasi sempre sono giovani o giovanissimi.

La morte di Antonio Milone è del 3 giugno 1944, pochi giorni dopo gli Alleati sfondano la linea Gustav e liberano tutto l’Abruzzo e il Lazio. La Marsica è liberata dai Tedeschi tra il 7 e il 12 giugno 1944. Passa un anno e anche il resto d’Italia è libero il 25 aprile 1945. Qualche mese dopo la guerra finisce gli Alleati hanno vinto. Si ricomincia

 

 

– Si ricomincia…

Nascita della Repubblica italiana il 2 giugno 1946. (Immagine da Wikipedia)

 

Dopo l’esperienza della guerra i Marsi ricominciano a vivere dapprima partecipando insieme a tutti gli Italiani al referendum del 2 giugno 1946 che sancisce l’inizio della Repubblica e poi avviando la ricostruzione post bellica con la lunga ricostruzione di Avezzano e degli altri borghi distrutti dai  bombardamenti alleati, per non parlare delle strade e ferrovie fatte a pezzi dai Tedeschi in fuga. I Marsi oltre che della ricostruzione iniziano a rioccuparsi della lotta per le terre del Fucino contro Torlonia.

 

 

– Aielli e la nuova emigraziome (1955-90)

Aielli alto nei primi anni ’70

 

A partire dai primi anni ’50 a causa della perdurante e grave crisi economica in cui versa la Marsica e Aielli molte persone soprattutto giovani iniziano ad emigrare all’estero, si apre così la seconda emigrazione storica della Marsica. Aielli a causa di questa nuova emigrazione inizia un lento spopolamento dopo aver raggiunto nel 1951 il suo massimo storico demografico con 2778 unità. Nel 1961 i segni di questo spopolamento forzato sono già molto evidenti con la popolazione residente che scende a 2225 unità.

 

Il comune di Aielli negli anni ’60

 

La nuova crisi comunque non impedisce alla comunità residente d’impedire che la sede comunale sia trasferita nella frazione di Aielli Stazione. Ciò è importante perchè sarà la base per la ripresa futura del borgo storico. La nuova emigrazione si lancia dapprima verso l’estero con il Canada e gli USA come mete principali e poi si sposta in Europa del nord e infine nelle città del nord Italia in pieno boom economico e verso la vicina Roma. Nonostante questa emigrazione il paese cerca faticosamente di sopravvivere mantenendo vive le proprie tradizioni.

 

Aielli all’inizio degli anni ’70

 

Siamo così agli anni ’70 e l’emigrazione ha fatto ulteriormente scendere la popolazione residente che cala a 1562 unità. Nello stesso periodo sono inaugurate le autostrade A24 e A25 che portano ad ulteriore facilitazione di spostamento per gli abitanti di Aielli che vedono aprire una variante dell’autostrada A25 con direzione Aielli – Celano. Le nuove autostrade consentono una netto calo dei tempi di percorrenza tra la Marsica e Roma a cui sempre più si rivolge l’area marsicana, soprattutto in virtù delle numerose persone che vi si trasferiscono.

 

 


 

– La torre civica negli anni ’60 e ’70

La Torre civica di Aielli con vicino Porta Nuova negli anni ’60

 

Il mancato trasferimento della sede comunale verso Aielli Stazione nel corso degli anni 60′ e ’70 produce di riflesso che la sede comunale costruita negli anni ’20 e ’30 divenga uno dei principali simboli del paese di Aielli anche quasi a voler simboleggiare una ferma resistenza a non morire.

 

 

– Aielli negli anni ’70 e ’80

Aielli Stazione ad inizio anni ’70

 

Negli ’80 prosegue la discesa demografica di Aielli che scende a 1414 unità. La discesa demografica rimane figlia di una situazione stagnante che non da sbocchi ai giovani del posto. Nonostante ciò nella Marsica vi è una nuova linfa vitale che viene emergendo nel corso degli anni ’70 e che si manifesta con la nascita di diverse nuove attività commerciali collegate ad un turismo sempre più in crescita specie dopo la nascita delle nuove autostrade.

Con le nuove autostrade inaugurate nel 1970,  si ha negli anni ’70 un inizio di miglioramento economico, dato proprio dalla fine dell’isolamento della Marsica. Nel caso di Aielli abbiamo la realizzazione nel 1978 del nuovo svincolo autostradale Celano-Aielli che favorisce molto la vita della popolazione locale.

I paesi di Aielli e Celano hanno potuto da questa data meglio organizzare le proprie attività commerciali e sociali avendo un più facile e veloce collegamento con le principali località del centro Italia specie Roma. Grazie a ciò Aielli pur non manifestando ancora un aumento di popolazione residente vede comunque crescere la propria economia e poi d’estate molti residenti fuori paese ritornano per il periodo estivo ripopolando temporaneamente il borgo.

Questa spinta alla crescita diventa però sostenuta a partire dalla metà degli anni ’80, dove grazie allo scoppio del Boom economico della Marsica  si registrano importanti miglioramenti economici in molti paesi della zona, concentrandosi soprattutto nelle zone di Avezzano, Carsoli, Magliano, Ovindoli e Tagliacozzo. Da questi quasi come una catena il miglioramento economico s’irradia nel resto del territorio e più o meno tutti i paesi iniziano a beneficiarne compresa Aielli.

Questo boom è chiaramente favorito anche dalla posizione geografica della Marsica essendo il territorio equidistante fra Adriatico e Tirreno e questo unito alle nuove autostrade non sfugge alle grandi aziende che vengono qui ad investire a metà anni ’80 e che fanno da volano per le realtà più piccole, come appunto accade a Carsoli con la Cocacola o alla Texas Instrument ad Avezzano. 

Ad Aielli nascono in questo periodo piccole attività che diventeranno più importanti nel proseguo. I vari comuni compresa Aielli iniziano ad investire nella propria ricettività e nella ristrutturazione del proprio centro storico in vista di uno sviluppo nel turismo. La maggior parte delle nuove attività commerciali che nascono in questi anni ad Aielli si dislocano nella zona di Aielli Stazione che continua ad essere il nuovo polo economico del comune.

 

 

– La torre civica negli anni ’90

Il deciso miglioramento economico della Marsica porta con seo benefici anche ad Aielli, dove sia pure lentamente ci si viene incamminando verso una migliore strutturazione del borgo in chiave turistica. In questo quadro la torre civica continua ad essere un simbolo del paese testimonianza indiretta della capacità del piccolo borgo di resistere al tempo cercando di avere una visione di lungo percorso e quindi un futuro.

 

 

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XXI secolo

 

 

– La Marsica nel nuovo secolo

Forse complice un miglioramento economico generale o un clima più positivo, fatto è che prosegue il miglioramento economico presente nella Marsica. Molte realtà produttive piccole e grandi vedono il consolidamento dei propri affari e allo stesso tempo viene crescendo specie in alcune zone la domanda turistica che fa ben sperare per il futuro del comprensorio marsicano. All’interno di questa realtà spicca Avezzano che viene crescendo sia economicamente che socialmente e ciò produce un grosso clima di fiducia in tutti.

 

 

 

– Aielli all’inizio del nuovo secolo

Immagini di Aielli del 2009 da Googlemap

 

Il paese di Aielli all’inizio degli anni 2000 prosegue nel rilancio del propria offerta ricettiva e nel restauro del borgo storico. Il vecchio borgo un pezzo alla volta viene restaurato, rendendolo ancora più bello di prima.

 

Immagini di Aielli del 2009 da Googlemap

 

Contemporaneamente a questa situazione vengono nascendo in questi anni diverse nuove realtà produttive in parte legate alla nuova concezione turistica e in parte ad un semplice sviluppo locale. Nello stesso periodo si ha una piccola risalita demografica di alcune unità attestando il paese sui 1477 abitanti nel 2001.

 

Immagini di Aielli del 2009 da Googlemap

 

Aielli nel corso degli anni 2000 avvia tutta una serie d’interventi generali che proseguiranno nel corso del decennio successivo e che tramite nuove iniziative porterà il paese a un nuovo rinascimento culturale.

 

Immagini di Aielli del 2009 da Googlemap

 

Ciò contribuirà in modo forte al consolidamento del paese sul piano  turistico, che porta di riflesso ad un consolidamento affaristico per diverse attività del paese.

 

 


 

 

– Restauro della torre medievale (2002)

L’emblema del  recupero del vecchio borgo è il restauro della torre medievale che dopo essere stata parzialmente distrutta dal terremoto del 1915 era rimasta per circa 100 anni abbandonata. Ebbene ora il comune procede a recuperare la torre e a darle nuova vita trasformandola in un polo astronomico.

Nel 2002 infatti dopo il restauro della struttura durata alcuni anni sotto l’impulso dell’Unione Astrofili F. Angeletti la torre diventa la sede di un piccolo polo astronomico. Qui infatti trovano sede il Museo del Cielo,  una biblioteca-videoteca scientifica e un osservatorio astronomico. Nasce insomma la Torre delle Stelle, orgoglio e vanto di Aielli.

 

 

– Aielli e il Parco del Velino – Sirente (2000-2008)

Aielli è un paese che si trova a 1030 m di altezza e questo ne fa uno dei più alti comuni della Marsica da cui si gode un panorama di straordinaria bellezza sia che si guardi verso il Monte Sirente che verso il Fucino. Non a caso il paese è stato definito il balcone della Marsica. Questa sua particolarità è stata molto valorizzata in questi primi anni 2000 consentendo al paese di accrescere il suo potenziale turistico.

 

 

– La crisi economica del 2008

Una forte crisi economica mondiale  si verifica nel 2008 e raggiunge con i suoi effetti l’Italia l’anno successivo provocando tra l’altro l’interruzione del lungo periodo di crescita economica che vive la Marsica dalla metà degli anni ’80. Anche Aielli risente della crisi, ma un sapiente lavoro amministrativo prosegue comunque il rilancio del borgo.

 

 

–  Terremoto dell’Aquila (2009)

Un forte sisma si verifica all’Aquila nell’aprile 2009 distruggendo la città e uccidendo diverse centinaia di persone. Il sisma si risente anche nella Marsica, ma qui fatta eccezione per le chiese e alcuni borghi il sisma provoca pochissimi danni e nessun ferito. Anche Aielli risente del sisma soprattutto nella chiesa madre della Santissima Trinità che viene intaccata, producendo danni lievi alla struttura, che a causa di ciò viene chiusa per precauzione.

 

 

– Aielli negli anni 2010

Nel secondo decennio del secolo Aielli prosegue nonostante la crisi economica a puntare sul rilancio del borgo attraverso il restauro delle varie parti del paese e allo stesso tempo nel lancio di nuove iniziative che sappiano rendere il paese unico nel suo genere.

 

 

– Torre delle Stelle 2010-18

L’osservatorio astronomico delle stelle di Aielli. (Immagine personale)

 

Il comune di Aielli nonostante la mancanza di soldi, trova i fondi per comprare e inserire nella torre delle Stelle computer, telescopi, proiettori e anche un planetario civico di ultima generazione. Questi investimenti servono non solo nel rilancio del vecchio borgo in chiave turistica, ma anche per aprire una  nuova stagione identitaria del borgo stesso in una nuova veste di carattere scientifico.

 

 

– I Murales di Aielli (2017- attuale)

Aielli oggi. (Immagine personale)

 

Aielli nel corso degli anni 2010 ha proseguito con successo il rilancio turistico del proprio borgo dapprima completando il restauro del suo centro storico e poi lanciandosi come meta di riferimento di una nuova forma artistica la Street Art.

Ciò  avviene a partire dal 2017 allorquando il comune aielle lancia l’iniziativa dei Murales con il tema di fondo dell’universo, quindi in continuità con la propria tradizione collegata all’universo e alle stelle.

 

Murales di Aielli.  (Immagine personale)

 

In pratica Aielli si colora attraverso la STREET ART rilanciando se stessa  al livello nazionale e internazionale attraverso l’avvio del Festival di Borgo Universo, che è un manifestazione artistica nella quale artisti nazionali e internazionali di STREET ART giungono nel paese marsicano per raffigurare le loro opere sugli antichi muri del centro storico producendo murales con il tema dell’universo espresso in varie forme. Il festival nel giro di qualche anno diventa molto famoso e si viene a collocare fra le manifestazioni più importanti del centro Italia.

 

Murales di Aielli.  (Immagine personale)

 

La conseguenza di ciò è una crescita consistente del turismo nel piccolo borgo, con persone che vengono anche dall’estero per ammirare i dipinti della Street Art e godere del magnifico posto e dell’ottima cucina di Aielli.

 

 

– La Torre civica di Aielli nel 2018

Porta Nuova e la Torre con l’Orologio. (Immagine personale)

 

Siamo ora nel 2018 e Aielli riuscendo a far leva sulle proprie potenzialità e con una notevole dose di fantasia riesce a divenire un centro internazionale di Street Art, che richiama ogni anno artisti da tutto il mondo e di riflesso migliaia di turisti che durante tutto l’anno visitano il paese. 

In tutto ciò notiamo come la piazza principale del paese agisca da spazio scenografico come una sorta d’ingresso al paese vecchio e qui ritroviamo la torre civica che offre al visitatore uno sguardo di forza e imponenza.

 

La torre civica di Aielli. (Immagine personale)

 

La torre con l’orologio è diventata da tempo uno dei simboli del paese, ma alla luce del rinascimento di Aielli oggi con la Stree Art, la torre offre anche una certa idea di stabilità e resistenza sia al tempo che passa che alle avversità che s’incontrano, come per il terremoto del 1915 che dopo tanta distruzione, si è avuto grazie alla resilienza dei cittadini di Aielli la ricostruzione di questo bene storico andato distrutto con il sisma.

Certo ad oggi sono ormai passati 100 anni da quando la torre dell’orologio attuale è stata realizzata e nel tempo questa è stata oggetto di diverse verifiche rispetto alla sua stabilità, a causa dei diversi sismi avuti in Abruzzo specie nell’ultimo decennio, a cominciare dal terremoto dell’Aquila del 2009, ma nonostante qualche lesione superficiale, questa ha dimostrato una notevole dose di resistenza e poi con qualche restauro e accortezza tecnica siamo sicuri che essa accompagnerà la storia di Aielli ancora per molto tempo.

 

 


TORRI E CASTELLI DELLA MARSICA

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