AVEZZANO – COSA VEDERE (ITA)


 


 

 

 

Avezzano, con la sua posizione geografica al centro della Marsica, rappresenta il punto di partenza ideale per qualsiasi itinerario turistico del territorio. A parte questo, sussistono nel territorio comunale valide alternative per diversi tipi di percorsi culturali. A questo proposito ricordiamo che Avezzano oggi vanta un notevole patrimonio storico-architettonico, nonostante le grandi distruzioni del primo Novecento causate dal terremoto di Gioia dei Marsi del 1915 e dai bombardamenti alleati del 1944.

 

Sul piano architettonico-urbanistico Avezzano è sicuramente cambiata rispetto al vecchio centro cittadino ottocentesco, spostando più a nord il suo asse. Tuttavia, in questi cento anni post sisma diversi beni architettonici sono stati recuperati e restaurati: ad esempio il castello di Avezzano recuperato nel suo piano terra e oggi sede di numerosi convegni di carattere culturale; l’antica chiesa di San Giovanni Decollato risalente al XIII secolo; Palazzo Torlonia che, distrutto nel terremoto del 1915 nella sua foggia ottocentesca, è stato poi ricostruito dalla famiglia Torlonia nella nuova versione liberty del primo Novecento.

 

Nel corso degli ultimi vent’anni sono stati recuperati e restaurati gli antichi Cunicoli di Claudio, il più grande ed importante monumento archeologico della Marsica, superiore anche alla città romana di Alba Fucens. Questo monumento è stato restaurato in un percorso archeologico – architettonico degno di nota, attorno al quale è stato allestito un parco che ne esalta la storia.

 

Allo stesso tempo è venuta alla luce una villa-fattoria del periodo romano presente a ridosso del centro commerciale I Marsi. Oltre a ciò sono da ammirare anche gli edifici ormai centenari del Palazzo del Comune, del Palazzo di Giustizia e della cattedrale dei Marsi di San Bartolomeo.

 

Discorso a parte merita il santuario della Madonna di Pietraquaria, risalente come costruzione al XVII secolo e come primo insediamento addirittura al X secolo. La struttura del santuario che vediamo oggi è la medesima dei secoli precedenti, e questo lo si deve al fatto che la struttura ha superato miracolosamente indenne sia il terremoto del 1915 che i bombardamenti del 1944.

 

Oltre a ciò vanno ricordati come strutture monumentali il Padiglione Torlonia, risalente alla fine del XIX secolo, presente all’interno di Villa Torlonia e sopravvissuto come struttura al terremoto del 1915; i giardini di Palazzo Torlonia e di Piazza Torlonia, veri monumenti urbanistico-ambientali; l’ex zuccherificio, precedentemente cuore dell’antico nucleo industriale d’inizio Novecento e oggi monumento di archeologia industriale. Ancora Piazza Risorgimento, cuore del nuovo centro cittadino con la sua fontana monumentale recentemente restaurata; Villa Palazzi, situata lungo via Garibaldi e autentico monumento urbano antisismico, essendo stato l’unica struttura della città a rimanere in piedi sotto i colpi del terremoto del 1915.

 

Nell’ambito comunale degno di nota è il centro storico di Antrosano, piccola frazione di Avezzano, ma con una lunga storia alle spalle. Antrosano, situata sull’altro lato della collina di Alba Fucens, è infatti uno dei paesi eretti dopo la distruzione di Alba Fucens operata da Carlo d’Angiò nel 1268. Gli abitanti della cittadina dispersi nei territori vicini eressero diversi nuovi paesi, tra cui Antrosano, che da allora ha sempre costituito un borgo di media grandezza a metà strada tra Alba Fucens e Avezzano. Il borgo di Antrosano, nonostante la grave distruzione avutasi nel terremoto del 1915, è stato in gran parte recuperato e reso di nuovo attivo. Qui vi è l’antica chiesa madre di Santa Croce, risalente al 1768 e svettante sul borgo con i suoi meravigliosi campanili.

 

In ultimo segnaliamo la presenza di diverse aree antiche sepolcrali emerse qua e là nel territorio di Avezzano, come i monumenti funebri di Valle Solegara, località situata sul lato meridionale del Colle Pettorino tra Antrosano e Alba Fucens, o la necropoli in località Cretaro-Brecciara rinvenuta durante i lavori per l’interporto. Le tombe risalgono al VIII-VII secolo a.C. e al periodo repubblicano di Roma (509-27 a.C.)

 

 


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